Mah, il vantaggio è che si sa che si viene sommersi dal turpiloquio e dalla faziosità. Non lo nascondono e ne fanno una bandiera.
Decisamente più pericolose sono altre testate che spergiurano di non essere faziose e poi etichettano come fascisti qualsiasi forma di obiezione.
C'è una manifestazione e qualcuno sfascia qualcosa?
Riprendono due tizi che urlano "fascisti".
C'è un partigiano e lo fischiano? (dopo che avevano chiesto il contraddittorio, ovviamente non concesso) Erano fascisti.
E così via. Così vi piace di più? " />
Mah, il vantaggio è che si sa che si viene sommersi dal turpiloquio e dalla faziosità. Non lo nascondono e ne fanno una bandiera.
Decisamente più pericolose sono altre testate che spergiurano di non essere faziose e poi etichettano come fascisti qualsiasi forma di obiezione.
C'è una manifestazione e qualcuno sfascia qualcosa?
Riprendono due tizi che urlano "fascisti".
C'è un partigiano e lo fischiano? (dopo che avevano chiesto il contraddittorio, ovviamente non concesso) Erano fascisti.
E così via. Così vi piace di più? " />
Secondo me continuate a parlare di faziosità, ma come già detto nei miei post precedenti non è questo il punto del problema aperto da questa discussione. Ripeto tutti i quotidiani sono faziosi e di parte ma Il Giornale e Libero hanno superato questa dimensione. Sono andati ben oltre diventando, e scusate se mi devo ripetere nuovamente, strumenti raffinati di una logica perversa la cosiddetta "macchina del fango" che può colpire chiunque anche oltre confine divenga un'obiettivo da danneggiare o sporcare.
Gil Galad - Stella di radianza
Forse è esagerato parlare di macchina del fango, di volgarità e scarsa professionalità: magari tra Libero e Il giornale è soltanto in atto una elegante gara di burlesque giornalistico.
Forse è esagerato parlare di macchina del fango, di volgarità e scarsa professionalità: magari tra Libero e Il giornale è soltanto in atto una elegante gara di burlesque giornalistico.
Ahh!! " /> Bella questa è l'oggetto del Bunga Bunga chi sarebbe? Frau Angela Merkel
Gil Galad - Stella di radianza
Forse è esagerato parlare di macchina del fango, di volgarità e scarsa professionalità: magari tra Libero e Il giornale è soltanto in atto una elegante gara di burlesque giornalistico.
Ahh!! " /> Bella questa è l'oggetto del Bunga Bunga chi sarebbe? Frau Angela Merkel
Ma no! Che Bunga Bunga.
E comunque una sana presa per il c... alla Merkel verdevestita che zompettava negli stadi ci stava...
Ci stava per quale motivo?Perchè è il capo di uno Stato straniero che,tramite la sua politica di rigore (nel contesto attuale certamente eccessivo) ci costringe a guardare ai nostri passati decenni di spreco,corruzione e malaffare?Perchè il fatto che la Germania sia uno dei paesi più efficienti e meglio governati d'Europa ci costringe a vedere quanto sia governata da schifo l'Italia?
NOOO... ci stava perchè qualsiasi politico vada allo stadio per raccattare consens si può sbeffeggiarei, fosse pure Churchill che ha sconfitto il nazismo.
Ed è pur sempre una donna allo stadio, la Tatcher non ci sarebbe mai cascata.....
Ma l'ha detta Berlusconi.Cosi come il "la suggerirò per il ruolo di kapò"....e "non posso pensare che esistano tanti co***oni che votano a sinistra"....e i "PM cancro della democrazia".....e la massima "meglio essere cosi [nel senso di "sciupafemmine"] che omosessuale".....e "invito la signora Zanicchi ad abbandonare questo indegno postribolo televisivo"....eccetera ecceteraSe la sparata infelice sulla culona non l'avesse detta berlusconi ma qualcun'altro politico magari di sinistra avrei voluto vedere le opinioni come cambiavano.
Che mi risulti Der Spiegel non è di proprietà di alcun leader politico.Ai suoi titoli manca totalmente il calcolo politico che invece caratterizza i titoli de Il Giornale.Il VaffanMerkel non aveva lo scopo di offendere il premier tedesco,ma di fomentare l'elettore PDL in vista della prossima campagna elettorale.Infine si, mi unisco a voi nel disgusto su quelle affermazioni, però ero ancora più disgustato quando sul der spiegel (non sono sicuro che si scriva così) titolavano "Italiani popolo di Schiettini" e probabilmente qualche italiano gli dava anche ragione.
Naaa...non la menare con sta cosa del perbenismo,perchè non attacca:per me B.poteva anche passare le sue giornate a sc***re e non me ne sarebbe fregato assolutamente nulla.Il problema sono i privilegi e i vantaggi che acquisiscono quelle che "sono gentili con lui".Marylin non è mai diventata rappresentante del congresso per il fatto si andare a letto con J.F.K.D'altra parte i lettori "tipo" di Repubblica e degli altri giornali prima citati di solito la pensano in modo molto trasgressivo sull'omosessualità, il divorzio, l'aborto e altri temi etici; poi se non gli conviene pensare in questo modo si mettono a fare i bacchettoni, i conservatori e i difensori del matrimonio (ogni riferimento alle escort di Arcore e alle olgettine è puramente casuale).
Moderatore /mode ON/
Roadvirus, cortesemente vorresti spiegarci il senso del tuo post?
hai fatto un quote enorme pieno di citazioni che oltre ad essere una palese violazione del Regolamento di Barriera (motivo principale di questo nostro intervento), non fornisce alcuna informazione sul tuo pensiero.
La prossima volta provvederemo a cancellare il post.
Cerca di stare più attento.
Moderatore /mode OFF/
Chiedo 10000 volte perdono, il mio intervento - abbastanza stupido- è risultato ancora peggiore per un problema di connessione che mi ha fatto inciuccare la citazione.
in sostanza, rivendicavo il diritto di chiunque a prendere in giro la Merkel che zompettava vestita di verde agli europei.
E questo non implica alcun giudizio sulla sua politica di rigore, che si può condividere o meno.
E' proprio la stuazione nella quale si è messa, nel cercare consensi facendosi vedere come super tifosa allo stadio, che invita al ghigno. E se si abbassa al livello di politici di minor spessore, si becca le stesse critiche degli altri, con l'aggravante di non aver bisogno di simili mezzucci per farsi notare....
Mi scuso ancora per il post precedente, meritava la cancellazione.....
"Curioso" "articolo" di un "giornalista" sul "giornale" Libero, riguardo Zdenek Zeman (quando si parla di Libero, una virgoletta tira l'altra, come le ciliegie):
di Giuseppe Pollicelli
Zdenek Zeman è uomo di silenzi, provocazioni e paradossi. Ma il paradosso più grande non lo ha espresso con le parole, lo ha prodotto con la biografia, lo ha realizzato attraverso la sua parabola esistenziale e professionale.
Il più grande paradosso di Zeman consiste nell’avere abbandonato a ventuno anni la sua città, Praga, per fuggire al comunismo, e nell’essere poi divenuto una delle personalità più popolari e carismatiche d’Italia (dove vive dal 1968, quando fece la scelta dolorosa di fermarsi a Palermo, lontano dai carri armati sovietici ma anche dagli affetti più cari) ricorrendo senza rendersene conto alle medesime «armi» che hanno garantito al comunismo le sue fortune. Quella che viene accordata a Zeman e al suo immodificabile modulo di gioco, il 4-3-3, non è mai semplice e razionale stima: è adesione fideistica, è un abbandono dai connotati mistici che ha le esatte caratteristiche della fede nel comunismo e nelle sue mirabolanti promesse. Una fede che, in quanto tale, non tiene in alcun conto le evidenze, nutrendosi bensì di profezie, di attese messianiche, di invettive.
Stessa ideologia
Le analogie tra la figura di Zeman e il comunismo sono talmente tante, e così stringenti, che vale la pena passarle in rassegna. Innanzi tutto, alla base della filosofia zemaniana, vi è l’ideologia: per Zeman, come per il comunismo, non sono mai le idee a doversi adattare alla realtà, è la realtà che deve piegarsi agli schemi dell’ideologia. E se la realtà a questi schemi non si piega, vuol dire che è la realtà a essere sbagliata, non l’ideologia, la quale è perfetta e, dunque, immutabile.
Come nel comunismo, ciò che è collettivo deve sempre fare premio, per Zeman, su ciò che è individuale: il calciatore che osi trasgredire il modulo va subito emarginato, affinché non contamini il corpo sano della squadra. Come il comunismo, Zeman auspica l’avvento di un uomo nuovo, una forma evoluta di essere umano che non conosca tentazioni, cedimenti, slealtà. Come il comunismo, Zeman preconizza il sol dell’avvenire, il materializzarsi di un evo in cui nessuna squadra giocherà più per portare a casa il risultato e tutte le partite finiranno 8-5 o 2-6, e la formazione allenata da Zeman, che è il migliore, conquisterà il campionato più spesso delle altre perché non vi saranno più cinici imbroglioni a impedirlo.
Come il comunismo, Zeman applica la disciplina di partito: lo fece quando, in un sorprendente accesso garantista, prese le difese del patron del Foggia Pasquale Casillo, implicato in fatti di camorra. Come capitava a un Togliatti o a un Berlinguer, e ancor di più succede con l’icona di Guevara, a Zeman è riservato un autentico (e trasversale) culto della personalità. Come il comunismo, Zeman ottiene sporadici successi e innumerevoli fallimenti (nessun trofeo vinto in carriera, una quantità ragguardevole di esoneri, eccezionali record negativi come i quattro derby persi in un anno sulla panchina della Roma), ma ai suoi seguaci non importa, poiché il tempo dell’affermazione arriverà.
Come il comunismo, Zeman vuole il riscatto dei perdenti e dei (presunti) derelitti, sempre demagogicamente considerati la parte buona da contrapporre a quella, ignobile, dei vincenti. Come il comunismo, Zeman ha il suo nemico giurato, la Juventus (identificata con il grande capitale e le sue losche manovre), che è anche un poderoso alibi per giustificare le sconfitte, il comodo bersaglio grosso da colpire ogni volta che gli eventi prendono una brutta piega. Come il comunismo, Zeman difetta quanto a coerenza: paladino dell’integrità morale, nel 1994 spese queste parole riguardo alla mafia: «Io non l’ho mai scoperta, la mafia. (...) Le stragi di Capaci e via d’Amelio? Ma questa è mafia? Allora, se questa è mafia, cancello tutto e dico che la mafia è una cosa bruttissima, gravissima e così via. Ma io non sono convinto che quella sia mafia».
Qualche bugia...
Come il comunismo, Zeman mente: in qualità di teste dell’accusa al processo di Calciopoli disse di non aver mai avuto a che fare in vita sua con Moggi, salvo smentirsi clamorosamente nel documentario Zemanlandia, in cui racconta di quando, da allenatore del Parma, pranzò proprio con Big Luciano. Come il comunismo, Zeman gode di un occhio di riguardo da parte dei media (che lo trattano alla stregua di un santo o di un eroe), delle istituzioni (di recente il sindaco di Roma gli ha consegnato il premio fair play «Avversari sì, nemici mai», non molti giorni dopo la diffusione di una foto che immortala Zdenek mentre autografa una maglia con su scritto «Odio la Juve!»), e della giustizia, che non lo ha indagato per omessa denuncia benché nel 2005 avesse avuto la sensazione - lo disse lui stesso, e figuriamoci se un leader del suo calibro poteva non sapere cosa accadeva nel proprio spogliatoio - che i giocatori del suo Lecce si fossero accordati con quelli del Parma per non farsi male.
Come il comunismo, Zdenek promette meraviglie che, alla resa dei conti, si rivelano ingannevoli miraggi. E allora hasta la victoria, mister Zeman! Tanto lo sappiamo che è soltanto un bello slogan.
No cioè... non ho parole.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ah ma è Ronco! [cit.] ovvero: trattandosi di un articolo di Libero, è normale amministrazione
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
No cioè... non ho parole.
Ah ma è Ronco! [cit.] ovvero: trattandosi di un articolo di Libero, è normale amministrazione
Non ho più parole, solo parolacce [cit.]
Andiamo a vedere chi c'è tra i collaboratori di Libero...ci sarà anche Lui?
TA DA! TADADADA!
http://www.liberoquotidiano.it/autori/327/luciano-moggi.html
Ricapitolando.
Abbiamo qui -proprio accanto a noi! a te! a me!- un bolscevico della steppa che si aggira nel Bel Paese, il quale ha iniziato un processo educativo che, tra le altre cose prevede una sorta di piano quinquennale 2.0 su larga scala, che porterà alla nascita dell'Uomo Nuovo Zemanizzato, che a sua volta proclamerà il 4-3-3 come unica via per la salvezza e che si concretizzerà definitivamente con l'avvento del Calcio Collettivo. Calc-choz? Mmm no...Kolc-calc... mmmh neanche. Bisogna trovare il giusto mix.
OOOH come amo Libero, compreso "Mi-hanno-Ugggiso-l'Anima" *___*
Ricapitolando.
Abbiamo qui -proprio accanto a noi! a te! a me!- un bolscevico della steppa che si aggira nel Bel Paese, il quale ha iniziato un processo educativo che, tra le altre cose prevede una sorta di piano quinquennale 2.0 su larga scala, che porterà alla nascita dell'Uomo Nuovo Zemanizzato, che a sua volta proclamerà il 4-3-3 come unica via per la salvezza e che si concretizzerà definitivamente con l'avvento del Calcio Collettivo. Calc-choz? Mmm no...Kolc-calc... mmmh neanche. Bisogna trovare il giusto mix.
OOOH come amo Libero, compreso "Mi-hanno-Ugggiso-l'Anima" *___*
Si mormora che si aggiri per i settori giovanili, tra i Pulcini per lo più, per nutrirsi.
I Comunisti mangiano i bambini, è risaputo.
E come centrali difensivi di riserva, ha voluto un diciottenne e un diciassettenne: non può essere un caso...