PREMESSA: A chi non ha letto lo Hobbit questi canti potranno sembrare semplici e troppo smielati e anche un po' "infantili", ma occorre dire che questi canti che accompagnano la prima opera di Tolkien nascono dall'animo e dalla sensibilità di un'uomo che amava profondamente i propri figli...infatti fu' per loro che iniziò a scrivere lo Hobbit e se non lo avesse fatto oggi non esisterebbe neanche Il Signore degli Anelli.
CANTI DALLO HOBBIT
Lontan sui monti fumidi e gelati
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
i pallidi a cercar ori incantati.
Faceano i nani un dì magiche gesta,
battendo mazze qual campane a festa
dove dorme laggiù tetro un mistero
negli antri sotto la rocciosa cresta.
Per prenci antichi, degli elfi signori,
gli accumulati e balenanti ori
lavoravano ad arte, il dì ghermendo
per dare a gemme d'elsa altri splendori.
Trapuntavan di stelle le collane
i serti con baglior di drago immane,
poscia in ritorto fil di sole e luna
intessevan le luci in filigrane.
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
per esigere i nostri ori obliati.
Calici ed arpe cesellavan d'oro
e dove gli uomini non scavan, loro
vissero a lungo, ma dei lieti canti
né uom né elfo sentì mai il coro.
I pini sulle alture eran ruggenti,
alti gemevan nella notte i venti.
Rosso era il fuoco e distruggeva tutto,
gli alberi come torce eran splendenti.
Le campane s'udian per la vallata
e la faccia di ognun era sbiancata;
del fuoco più crudel, l'ira del drago
distrusse torri e case all'impazzata
Fumava il monte nel chiaror lunare;
i nani udir la morte ecco avanzare.
La casa abbandonarono, morendo
di sotto il drago nel chiaror lunare.
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
a riaver l'arpe e l'oro a noi strappati
Cosa fate?
Cosa fate?
Dove andate?
Questi pony, via, ferrate!
Scende il fiume con cascate!
Trallallerollerollà
nella valle, proprio qua!
Che cercate?
A che mirate?
Le fascine son bruciate,
le focacce ben tostate!
Trallallerollerollà
questa valle è una beltà
ahaha!
Dove andate?
con le barbe scarmigliate?
Come mai, vi domandate,
come mai vi ritrovate
Mister Baggins, Balin, Dwalin
nella valle
questa estate?
ahaha!
Qui restate
o ve ne andate?
Spersi i pony, cosa fate?
Muore il dì, non progettate
di partir: sono mattate!
Tanto bello è se restate
ed attenti ci ascoltate,
fino all'ore più inoltrate,
a cantare le ballate!
ahaha!
**Gli indovinelli di Bilbo e Gollum**
La gara di indovinelli tra Bilbo e Gollum.
[Gollum:]
Radici invisibili ha,
più in alto degli alberi sta,
lassù fra le nuvole va
e mai tuttavia crescerà. [la montagna]
[bilbo:]
Trenta bianchi destrier
su un colle rosso
battono e mordono,
ma nessun si è mosso. [i denti]
[Gollum:]
Non ha voce e grida fa,
non ha ali e a volo va,
non ha denti e morsi dà
non ha bocca e versi fa. [il vento]
[bilbo:]
Un giorno un occhio in un azzurro viso
vide un altr'occhio dentro un verde viso:
« Quell'occhio è come me »
disse il primo occhio
« però è laggiù,
mentre il mio occhio se ne sta quassù ».
[il sole sulle pratoline]
[Gollum:]
Vedere non si può e neanche sentire
fiutare non si può e neppure udire.
Sta sotto i colli, sta dietro le stelle,
ed empie tutti i vuoti, tutte le celle.
Per primo viene, ultimo va,
a vita e a riso termine dà. [il buio]
[bilbo:]
Senza coperchio, chiave, né cerniera
uno scrigno cela una dorata sfera. [le uova]
[Gollum:]
Vive senza respirare,
freddo come morte pare,
beve ma non è assetato,
non tintinna corazzato. [il pesce]
[bilbo:]
Senza-gambe sta su Una-gamba,
Due-gambe vi siede accanto su Tre-gambe,
Quattro-gambe ne prende un po'.
[un pesce su un tavolinetto, un uomo a tavola seduto su uno sgabello, il gatto mangia le lische]
[Gollum:]
Questa cosa ogni cosa divora,
ciò che ha vita, la fauna, la flora;
i re abbatte e così le città,
rode il ferro, la calce già dura;
e dei monti pianure farà. [il tempo]
Afferra e spezza! Voragine nera!
Afferra e spezza! Voragine nera!
Acciuffa, sbatti! Poi spazza a bufera!
E più deglio orchi nel tetro palazzo
tu finirai, ragazzo!
Cozza, sfonda, fracassa, batti, pesta!
Martelli e mazze! Sonagliere a festa!
Picchia, colpisci, più giù sotto il suolo!
Oh! mio figliolo!
La frusta sibile, sferza, poi schiocca!
Colpisce, e un gran gemito t'esca in bocca!
Cammina alacre e non t'arresta;
già gli orchi trincano e fanno festa
ebbri essi danzano in giro pazzo
sottoterra, ragazzo!
Già quindici uccelli su abeti posati
Già quindici uccelli su abeti posati,
dal vento infocato son stati spennati!
Mancavan le ali a quegli uccellini!
Che cosa facciamo di questi cosini?
Mangiarli arrostiti, passati al tegame,
bolliti, conditi o stufati? Che fame!
Incendia felci, incendia piante!
Fanne una torcia ben sfolgorante
che renda il cuor della notte festante,
Ya hey!
Cuocili e tostali da bravo cuoco
finché le barbe prendano fuoco;
gli occhi son vitrei, la pelle rotta,
la chioma puzza, com'e ridotta!
II grasso è sciolto, scorre a dovere,
persino I'ossa diventan nere,
dalla padella van nella brace
e nella cenere giacciono in pace!
Così morendo ogni nanetto
da luce a notte e a noi diletto.
Ya hey!
Ya-harri-hey!
Ya hoy!
Spazzava il vento l'arida brughiera
Spazzava il vento l'arida brughiera,
ma non di foglie un fremito nel bosco:
notte e giorno la luce mai non v'era,
case oscure movean per l'aere fosco.
Dai monti il vento gelido scendeva
qual mar di onde in tempestosa guerra,
dei rami al crepitar tutto gemeva
e solo foglie ricoprian la terra.
Infurio il vento da occidente a oriente,
nel bosco allor ce**o segno di vita:
sulla palude, ululo fremente,
la sua stridula voce s'era udita.
Cadean, fra 1'erbe sibilanti, steli;
le canne si agitavano col vento
che sugli stagni, sotto freddi cieli,
mise nubi veloci in sfacimento.
Passò sulla Montagna solitaria
e turbinò del drago nella tana,
mentre un fumo levavasi nell'aria
là dove l'aspra roccia era sovrana.
Dalla tana fuggì nell'aura bruna
verso il mare sull'acque sconfinate.
Tese vele alla raffica la luna
e il vento rese le stelle più argentate.
Vecchio ragno grasso e tondo
Vecchio ragno grasso e tondo,
che sull'albero provvedi
fili a tesser, mi nascondo
e cosi tu non mi vedi!
Sputaveleno! Sputaveleno!
Al lavoro metti freno
e non tessere perchè
mai potrai prendere me.
Vecchio grasso rimbambito,
vecchio sciocco corpacciuto,
il tuo scopo è già fallito
perché ancor non m'hai veduto.
Sputaveleno! Sputaveleno!
Salta giù qui sul terreno!
Se sull'albero starai
prender me tu non potrai!
Pigro Rozzo e Ragno Matto
Pigro Rozzo e Ragno Matto
tesson fili per legarmi.
Che boccon sano, che piatto!
Ma non possono trovarmi.
Io sto qui, moschin briccone,
voi, dal corpo grasso e sfatto,
mai farete me prigione
con quoi vostro filo matto!
Sul rapido ruscello voi tornate
Sul rapido ruscello voi tornate
alle terre che un dì conoscevate!
Abbandonate le cavere ascose
fra le montagne nordiche rocciose,
dove l'immensa squallida foresta
grigia declina e nel buoio s'arresta!
Navigate degli alberi oltre il ciglio
dove la brezza muore in un bisbiglio,
oltre i giunchi, oltre il mondo lagunare
(trema l'erba del vento all'alitare),
oltre la bruma bianca come neve
che dai laghi e gli stagni s'alza lieve!
Seguite orsù le stelle che nel cielo
salgon per una via di freddo e gelo;
e quando l'alba (già la notte muore)
tutta la terra inonda di chiarore,
Voltate verso il sud, al sud andate
e la luce del sole ricercate!
Ai pascoli tornate, ai verdi prati,
che mucche e buoi di erba hanno saziati,
ai giardini sui colli, in mezzo ai fiori,
ove le bacche si colman d'umori
Alla luce del sole, in pieno giorno!
Correte al sud, al sud fate ritorno!
Sul rapido ruscello voi tornate
alle terre che un dì conoscevate
Il re degli antri che stan sotto il monte
Il re degli antri che stan sotto il monte
e delle rocce aride scavate,
che fu signore delle argentee fonti,
queste cose riavrà, già a lui strappate!
Sul capo il suo diadema poserà,
dell'arpa ancora sentirà il bel canto
ed in sale dorate echeggerà
di melodie passate il dolce incanto.
Sui monti le foreste ondeggeranno,
ondeggeranno al sole l'erbe lucenti,
le ricchezze a cascate scenderanno
ed i fiumi saranno ori fulgenti.
I ruscelli felici scorreranno,
i laghi brilleran nella campagna
e dolori e tristezza svaniranno
al ritorno del Re della Montagna
Giù sotto il monte altissimo abbuiato
Giù sotto il monte altissimo abbuiato,
il Re nella sua sala è ritornato,
il Verme del Terrore, il suo nemico,
è morto e gli altri avran lo stesso fato.
La lunga lancia ed una spada accorta,
la freccia retta e la robusta porta,
l'ardito cuore di chi all'oro bada
saran dei nani l'invincibil scorta.
Faceano i nani un dì magiche gesta,
battendo mazze qual campane a festa
dove dorme laggiù tetro un mistero
negli antri sotto la rocciosa cresta
trapuntavan di stelle le collane,
i serti con baglior di drago immane
e da un ritorto fil traen dall'arpe
di melodiche note voci arcane.
Del monte il trono ora libero abbiamo!
Odi, disperso popolo, il richiamo!
Attraverso le lande qui accorrete!
Amici vuole il Re: non lo lasciamo.
Vadan di là dai monti i nostri appelli:
'Ritonate nei vostri antichi ostelli!'.
Sulle soglie c'è il Re ch'ora vi aspetta
con mani colme d'oro e di gioielli!
Il Re nella sua sala è ritornato,
giù sotto il monte altissimo abbuiato,
il Verme del Terrore è stato ucciso
gli altri nemici avran lo stesso fato
Ecco il drago già spacciato
Ecco il drago già spacciato
il suo corpo è sbriciolato,
il suo dorso è fracassato,
lo splendore suo offuscato!
E se il brando è rovinato,
se sul trono i re cadranno
col poter loro fidato
e con l'or che caro hanno,
l'erba qui rispunta ancora,
l'acqua scorre nella gora,
gli elfi cantano a ogni ora
'Su tornate trallallà
nella valle tutti qua!'
Ogni stella è più lucente
delle gemme, immensamente,
e la luna è più splendente
di ogni argento appariscente:
qui la fiamma è incandescente,
nel tramonto il focolare
più dell'oro è rifulgente:
perché allor raminghi andare?
Ora dunque dove andate?
A tornar perchè tardate?
Corre il fiume, orsù guardate
queste stelle inargentate!
Dove mai vi trascinate
con il cuor triste, avvilito?
Gli elfi con le innamorate
a chi torna qui sfinito
fan: 'Tornate trallallà
nella valle, tutti qua!'.
trallallà
trallallà
trallallarallarallà
Cantate gioiosi, unitevi in cori!
Cantate gioiosi, unitevi in cori!
Il vento sussurra tra alberi e fiori,
già sboccian le stelle, la luna è fiorente,
la Notte dischiude la torre lucente!
Ballate riuniti! Ballate ben lieti!
Il piede è una piuma, son l'erbe tappeti!
Son l'ombre svanite, il fiume è d'argento:
trovarsi qui a maggio, qual dolce momento!
Cantiam sottovoce, e un sogno lo colga!
Cullato dal sonno, lasciam che l'avvolga
Il nomade dorme su un letto silvano,
dormite anche voi, o Salice e Ontano!
All'alba nascente sospira tu, Pino!
Tu, Luna tramonta! Il buio si faccia!
Silenzio tu, Quercia! Tu Frassino, Spino!
Finché non vien l'alba il fiume si taccia!
Sempre, sempre le strade vanno avanti
Sempre, sempre le strade vanno avanti
su rocce o sotto piante, a costeggiare
antri che di ogni luce son mancanti,
lungo ruscelli che non vanno al mare,
sopra la neve che d'inverno cade,
in mezzo ai fior felici dell'estate,
sopra la pietra e prati di rugiade,
sotto montagne di luna inondate.
Sempre, sempre le strade vanno avanti
sotto le nubi e la volta stellata,
ma i piedi incerti, nel cammin erranti,
volgono infine alla dimora amata.
Gli occhi che han visto spade e fiamme ardenti
ed in sale di pietra orrori ignoti,
guardano infine i pascoli ridenti
e gli alberi ed i colli tanto noti!
Gil Galad - Stella di radianza
ehehehe...belli gil ...mi han portato parecchio indietro....vederli così tutti insieme...bello ritornare in viaggio con Bilbo e Thorin ....
grazie!!
Che bello Gil.... la poesia dei canti di Tolkien è spesso sottovalutata... avrei voluto che il Silmarillion (o almeno il Lai di Leithan) fossero stati scritti in versi!
PS Se qualcuno vuole gli audio mp3 tratti dalle cassette in cui Tolkien legge il SdA, chieda pure a me!
Davos il Lay di Leithian si trova in versi nel III Volume della Hom. Se ti interessa ho i canti in inglese scannerizzati dal libro su file Word, magari potresti tradurne qualcuno. Io li ho leggiucchiati con il mio striminzito inglese, ma leggerli tradotti sarebbe tutt'altra cosa.
Che ne pensi? Con il tempo magari con l'aiuto di tre o quattro persone potremmo tradurre tutto il Lay of Leithian.
Bay
Gil Galad - Stella di radianza