SPOILERS COME I MSG SOPRA + IVANHOE (sarà pure OT ma se qualcuno lo sta leggendo mi uccide!)
Sono d'accordo con te, ossia se in Ivanhoe (che reputo IL romanzo storico) Brian de Bois Gilbert fosse stato ucciso dall'Ombra di Wilfred di Ivanhoe......sarebbe stata una ca...strata. Accetto anche il fatto che la morte di Renly non ti sia piaciuta.... però guarda che non è piaciuta nemmeno a Davos (l'unico con un po' di sale in zucca lì dentro); e che tutti quelli che non c'erano ancora non ci credono (quindi che sia poco credibile è una sensazione che condividi con altri!). Anche a me è sembrata "contronatura" secondo i parametri di Westeros, però da quel fatto si sono aperte delle porte su questo "R'hllor" e sui suoi adepti che ancora devono rivelarci molto! Insomma il fattaccio di Capo Tempesta ha aperto la strada ad altri fatti "soprannaturali" della stessa risma, e vedrai che andando avanti non ti sembrerà poi così assurdo! Sono contento che tu abbia compreso il mio pdv. Comunque se diciamo "cinematograficamente" o "stilisticamente" non ti piace quell'episodio.... fai bene a dirlo! A me il fatto dell'ombra in sè non ha entusiasmato (sono Davos....); ma la situazione di Brienne e Cat e la Guardia Arcobaleno è stata molto emozionante!
Quello che intendo dire e che non si puo scrivere che un drago sputi acqua al posto del fuoco poiche questo diverebbe poco "credibile", tutti sanno che anche in un romanzo fantasy ci sono delle cose che non si possono scrivere giacche escono fuori dall'immaginario collettivo. Spero di essermi spiegato bene.Che ne pensate?
Premettendo che non è vero che un drago debba per forza sputare fuoco, e non solo per i giocatori di GdR che sanno benissimo che il soffio del drago è in funzione del suo colore , ma anche per la tradizione popolare visto che in alcune leggende o fiabe i draghi sputano acido, non condivido la tua affermazione sulla verosimilità .
Ovvero, un autore deve essere verosimile, ma solo al suo mondo. Ossia un autore può introdurre quello che vuole, basta che sia coerente con le regole da lui create e realistico sulla base di esse.
Il lettore può apprezzare (l'episodio da te citato all'inizio della discussione secondo me soddisfa la maggior parte dei lettori che nel loro intimo sperano sempre nella giustizia divina); oppure rigettare.
Probabilmente la fortuna di un autore dipende dal numero di lettore che apprezzano quanto da lui inventato.
Però ritengo che la bravura non consista nello scrivere un mondo coerente in sè stesso, ma nelle emozioni che la storia riesce a suscitare nei lettori.
Posso però capire che l'aver intrdotto in ritardo (rispetto alla trama) la magia possa suscitare una reazione di rigetto, tuttavia a ben pensarci la magia fa capolino fin dal prologo, quindi perchè contestarla solo dopo 3 o 4 romanzi (in italiano, ovviamente)?