Ho quasi finito I guerrieri, e leggo che lo stesso Tyrion, in uno dei suoi monologhi, SPOILER I GUERRIERI
confessa di avere ucciso Jeoffrey
. Io pensavo che fosse una deduzione di Cersei...
Mi chiedo
1) ho capito bene? si tratta di una confessione o stava ironizzando sul fatto che tutti lo credono SPOILER IL PORTALE
l'assassino del nipote, oltre che del padre
? Dal tono però non mi sembra...
2) se ho ragione, perché lo ha fatto? che utilità ne ha tratto?
Serviva solo ad impressionare la ragazza. E, considerando che aveva voglia di impressionarla parecchio, spararne una in più ma verosimile poteva servire allo scopo.
Certo, se ne sparava una troppo grossa, del tipo che ruttando aveva bruciato il nipote, difficilmente la ragazza l'avrebbe preso sul serio no? ^_^
Serviva solo ad impressionare la ragazza. E, considerando che aveva voglia di impressionarla parecchio, spararne una in più ma verosimile poteva servire allo scopo.
Certo, se ne sparava una troppo grossa, del tipo che ruttando aveva bruciato il nipote, difficilmente la ragazza l'avrebbe preso sul serio no? ^_^
anche io la penso così, non credo che Tyrion abbia ucciso il nipote, quindi credo che abbia ironizzato sulla situazione in cui si trova.
Mi sembra che venga detto in ASOS o AFFC il nome dell'assassino di Joffrey.
Joffrey è stato ucciso da Olenna Tyrell con la compartecipazione di Ditocorto, quindi Tyrion non c'entra nulla.
Il Folletto IMO si assume la responsabilità dell'omicidio per vari motivi. In parte è come dice Exall, in parte per vittimismo ma in parte anche per guadagnare credito verso la fazione pro-Targ (non Varys ovvio, lui sa la verità). Tanto comunque tutto il reame lo ritiene responsabile dell'accaduto, quindi a chi importa?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »