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Sciopero dei calciatori
di Lord Beric
creato il 26 agosto 2011

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Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 26 agosto 2011 16:36 Autore

Beh, si insomma, cosa succede lo sappiamo tutti. Ma che ne pensate? :huh:

 

Se è possibile separare un torto da una ragione, a chi date ragione voi? O per dirla meglio, a quali posizioni vi sentite più vicini?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 26 agosto 2011 17:51

Non conosco in dettaglio gli avvenimenti, ma se il nocciolo della questione è che i calciatori non vogliono pagare un 2-3-4% di tasse una tantum in più, cercando di scaricare i costi sulle società ... allora è difficile non condannarli da parte mia. "Vergogna a loro che guadagnano tanto e non vogliono rinunciare manco alle briciole".

 

Mi viene in mente una possibile obiezione (non ne so granchè di calcio): quando si fa un contratto ad un calciatore, il compenso pattuito è scritto "al netto delle tasse" ? oppure si indica la cifra lorda? Se i calciatori hanno contratti "al netto" hanno qualche effettiva ragione allora, credo.

 

 

SE la questione invece pende più sul resto (ho sentito di "allenamenti differenziati" e "diritti di immagine") allora la vedo più come un "normale scambio dialettico" fra lavoratori e società. Non lo trovo differente dallo sciopero dei bus.


Mastro Architetto dei giochi

Indiscusso Campione dell'errore di battituraù

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"O Wind, If Winter comes, can Spring be far behind?"

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Inviato il 26 agosto 2011 18:21

Allora, calma. L'argomento non è banalissimo. Da grande amante del Calcio (più giocato che visto: gioco da quando ho memoria e spero di farlo finchè campo) mi sono un pò informato a suo tempo e diciamo che come sempre ci sono punti per una parte e per l'altra.

 

Prima di tutto affrontiamo il discorso più ovvio di tutti: "Guadagnano Milioni di Euro e si azzardano pure a lamentarsi?". Vero ovviamente in gran parte. Ma non in assoluto. Perchè

- Se li guadagnano significa che qualcuno glieli da. Insomma non li stanno rubando. Questo qualcuno se glieli da significa che è quasi sicuro che avrà comunque un guadagno. Esempio: compro il giocatore Tyrion Lannister con un contratto di 1 Milione di Euro l'anno. Significa che so che comprando punto a guadagnare almeno 1 Milione + 1 Euro. Sia vincendo partite (aumentando quindi il numero di tifosi) sia per i vari diritti televisivi, sponsor e via dicendo. Insomma alla fine il flusso di soldi è mosso dal basso: è lo spettatore che si abbona dando i soldi a Sky che poi gira al Presidente che poi gira al calciatore. Se uno arranca per arrivare a fine mese, semplicemente non si compri Sky. Insomma non sono fornai che fanno la cresta sul Pane.

 

- Punto Principale: indipendentemente da quanto uno guadagna non si può ledere la sua dignitià. Perchè uno dei punti del contratto che vorrebbero rivedere i giocatori è (mi pare il 7) che prevede che "Si può far allenare da parte un giocatore solo per motivi Disciplinari" che permette MOLTA libertà ai Presidenti e danneggia i giocatori. In pratica se il mio Tyrion che ho comprato a 1 Milione si rivela un Pippone, mi sta facendo perdere soldi. Per arginare i danni lo voglio vendere, ma lui nel Deportivo Grande Inverno sta bene e non se ne vuole andare e mi sbatte in faccia il contratto di 4 anni che ha firmato. Che faccio io presidente? Semplice IMPONGO al suo Allenatore di iniziare ad emarginarlo: sicuramente dopo 4-5 partite che gioca mezzo minuto gli scapperà un "vaffa" al Mister. Quel Vaffa mi può far scattare la possibilità di farlo allenare da solo (a orari e luoghi che decido io. Anche a mezzanotte), di emarginarlo. In OGNI altro mestiere del mondo questo si chiama MOBBING ed è reato.

 

- Altra questione, minore, sono le possibilità molto più libere che un Presidente ha di NON pagare i suoi. Insomma se uno non ti paga non è come se non venissero pagati Metalmeccanici o simili, hai meno protezione da parte di organi competenti insomma. Basti pensare al Bologna che l'anno scorso ha giocato per molti mesi senza prendere una lira. Si torna a parlare di soldi, ok. Ma di base, se il mio contratto prevede di guadagnare X e te non me lo dai, non è che se X è 1 o 1000000 cambia molto: sei in torto e io avrei dei diritti.

 

 

 

 

 

Poi, ovviamente ci sono cose su cui hanno ragione i Presidenti e sui cui i Calciatori fanno finta di non cascare.

 

- Il più classico che mi viene in mente è il discorso dei "Ritocchi" al Contratto. Esistono solo in forma univoca. Esempio: Tyrion fa una stagione incredibile. Il suo valore aumenta di 10 volte. Pretende quindi che lo stipendio annuo decuplichi, nonostante lui abbia firmato per 4 anni a quella cifra. Ci può anche stare. Però MAI si sente dire che se la stagione dopo non ne imbrocca una, lui viene e dice "Presidente mi scuso per l'annata, torno al mio vecchio stipendo". Esempio Reale: Milito.

 

 

 

 

Questi appunto alcuni esempi, per far capire che la situazione non è così banale, se si volesse cercare di approfondire. Il discorso è che l'approfondimento viene comunque spazzato via dalle cifre di cui si parla e dal tenore di vita che costoro mantengono. Soprattutto in un periodo storico come questo in cui loro coeatanei Laureati e preparati sono costretti a faticare ad arrivare a fine mese e o emegriano o restano in casa con babbo e mamma perchè la possibilità di andare a vivere da soli è praticamente nulla. Il Problema di questi Calciatori è lo stesso della Classe Politica: sono nella loro Torre d'Avorio, isolati e incapaci di capire come il mondo esterno gira. E quindi risulta impossibile dargli ragione su questo sciopero.


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sharingan
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Inviato il 26 agosto 2011 19:16

Questi appunto alcuni esempi, per far capire che la situazione non è così banale, se si volesse cercare di approfondire. Il discorso è che l'approfondimento viene comunque spazzato via dalle cifre di cui si parla e dal tenore di vita che costoro mantengono. Soprattutto in un periodo storico come questo in cui loro coeatanei Laureati e preparati sono costretti a faticare ad arrivare a fine mese e o emegriano o restano in casa con babbo e mamma perchè la possibilità di andare a vivere da soli è praticamente nulla. Il Problema di questi Calciatori è lo stesso della Classe Politica: sono nella loro Torre d'Avorio, isolati e incapaci di capire come il mondo esterno gira. E quindi risulta impossibile dargli ragione su questo sciopero.

 

Un attimo, non confondiamo le cose. Se i calciatori non giocano, il mondo va avanti. Non ha alcun impatto sulle nostre vite, nè i calciatori sono responsabili di alcunchè. Ritardare di una settimana il campionato quale effetto ha sulla gente comune? Nessuno. La giornata di campionato verrà tranquillamente recuperata in un turno infrasettimanale. Se questa categoria di persone (i calciatori) ha ragione, e mi pare che almeno qualche ragione la abbia, non vedo di quale colpa possano essere accusati rispetto al resto della società, visto che la loro azione non procura un danno evidente a nessuno. La classe politica è appositamente stipendiata dai cittadini per lavorare a loro vantaggio, mi pare una situazione ben diversa. i politici non solo hanno precisi rapporti di rappresentanza verso i cittadini, ma anche il potere di influire sulla vita dei cittadini. Non mi sembra proprio la situazione del calciatori.

 

In sostanza questo sciopero mi lascia abbastanza indifferente. Si tratta di una bega interna a una categoria di persone che al massimo farà slittare il campionato di una settimana. Pazienza.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Wren Stark
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Inviato il 26 agosto 2011 19:40

Infatti, come ho detto sopra, non si sta parlando di Fornai stanno vendendo il pane come se fosse oro per comprarsi le Lamborghini. Si parla di gente che gioca a pallone e se uno non arriva a fine mese, si limiti a non fare l'abbonamento allo stadio o a Sky. Il pane invece ci vole.

 

Ma è anche vero che il mondo del Calcio, soprattutto in Italia è un mondo estremamente complesso e ramificato. Sono insomma tante le famiglie che campano grazie a esso pur essendo completamente esterni ed estranei alle varie società calcistiche. Giornalisti, cronisti, cameraman, personale nei vari ristoranti e bar collaterali allo stadio, dipendenti delle Pay TV che basano gran parte dei loro introiti sugli abbonamenti ai canali dedicati al Calcio, etc etc. Insomma, se il Calcio si fermasse di botto non è che semplicemente mancherebbero 22 tizi in calzoncini che prendano a calci una palla: mancherebbe anche la fonte di guadagno a tanta gente "normale".

 

Inoltre c'è il danno al consumatore: io l'abbonato a Sky oppure allo stadio l'ho pagato, proprio come pago i Politici tramite tasse. Quindi sarà il caso che chi di dovere si occupi che si muovano ad entrare in campo e sistemare le beghe (che poi sono le solite da 10 anni e ogni anno rimandano a quello successivo: sia mai che in Italia si provo a sistemare qualcosa, sempre meglio metterci un cerotto e ricadere nei problemi appena si avranno di nuovo problemi).

 

 

Comunque il Paragone con la Classe Politica era ovviamente solo dal punto di vista Economico: di tutte le Classi che mi vengono a mente in Italia, solo quella dei Calciatori e dei Politici ha un tenore di vita così esageratamente sproporzionato a tutto il resto e a quello che effettivamente lavora.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 26 agosto 2011 19:51

non dimentichiamo che l'Italia è una repubblica fondata sul giuoco del calcio.

 

tale sciopero colpisce tutti noi, grandi e piccoli, vecchi e giovani... e se non si arriverà presto a un accordo, temo che sarà l'apocalisse: le istituzione democratiche collasserano sotto i colpi delle sommosse popolari, l'economia privata degli introiti di stadie pay per view sprofonderà definitivamente e gli Estranei ci porteranno tutti alla dannazione.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 27 agosto 2011 10:00

Ma è anche vero che il mondo del Calcio, soprattutto in Italia è un mondo estremamente complesso e ramificato. Sono insomma tante le famiglie che campano grazie a esso pur essendo completamente esterni ed estranei alle varie società calcistiche. Giornalisti, cronisti, cameraman, personale nei vari ristoranti e bar collaterali allo stadio, dipendenti delle Pay TV che basano gran parte dei loro introiti sugli abbonamenti ai canali dedicati al Calcio, etc etc. Insomma, se il Calcio si fermasse di botto non è che semplicemente mancherebbero 22 tizi in calzoncini che prendano a calci una palla: mancherebbe anche la fonte di guadagno a tanta gente "normale".

 

Inoltre c'è il danno al consumatore: io l'abbonato a Sky oppure allo stadio l'ho pagato, proprio come pago i Politici tramite tasse. Quindi sarà il caso che chi di dovere si occupi che si muovano ad entrare in campo e sistemare le beghe (che poi sono le solite da 10 anni e ogni anno rimandano a quello successivo: sia mai che in Italia si provo a sistemare qualcosa, sempre meglio metterci un cerotto e ricadere nei problemi appena si avranno di nuovo problemi).

 

La giornata (o le giornate) perse vengono comunque recuperate, non c'è questo tipo di rischio.


 

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Jon Snow di Grande Inverno
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Inviato il 27 agosto 2011 21:24

 

Questi appunto alcuni esempi, per far capire che la situazione non è così banale, se si volesse cercare di approfondire. Il discorso è che l'approfondimento viene comunque spazzato via dalle cifre di cui si parla e dal tenore di vita che costoro mantengono. Soprattutto in un periodo storico come questo in cui loro coeatanei Laureati e preparati sono costretti a faticare ad arrivare a fine mese e o emegriano o restano in casa con babbo e mamma perchè la possibilità di andare a vivere da soli è praticamente nulla. Il Problema di questi Calciatori è lo stesso della Classe Politica: sono nella loro Torre d'Avorio, isolati e incapaci di capire come il mondo esterno gira. E quindi risulta impossibile dargli ragione su questo sciopero.

 

Basta questo per esprimere la mia opinione. http://www.labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/rolleyes.gif

 

Poi avranno tutti i "problemi" del mondo sui loro contratti ma considerando quello che un normalissimo lavoratore sta passando in questo periodo, potrebbero benissimo avere almeno la decenza di stare zitti.

Loro sono abituati a giocare. Io a lavorare 40 ore settimanali+ le reperibilità notturne + un sabato mattina al mese per prendere poco più di mille euro. Se si lamentano tanto possono benissimo fare a cambio con me. Sono addirittura disposta a fare il loro "lavoro" alla metà del loro stipendio.


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Francesca Stark
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Francesca Stark
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Inviato il 28 agosto 2011 11:56

Sono appassionata di calcio e seguo alcune partite in tv e sono andata anche allo stadio però questo sciopero mi rattrista. Vedere che chi guadagna tantissimo non è disposto a cedere ad una piccola percentuale che di certo non gli cambia stile di vita mentre chi li supporta deve poi pagarla quella percentuale. Penso che se accettassero questo sacrificio dimostrerebbero un vero amore verso le loro tifoserie e verso tutti gli italiani, perchè ogni italiano ha una simpatia per una certa squadra o per un certo giocatore.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 29 agosto 2011 9:39 Autore

Aggiungo alle considerazioni di Wren Stark - che condivido in pieno - un ulteriore passaggio che secondo me non è ancora emerso: è vero che ci sono i campionissimi milionari, ma qui stiamo parlando di un contratto collettivo, che riguarda tutta la categoria. E se è difficile "compatire" Ibra o Milito, credo sia più semplice calarsi nei panni dei giocatori di serie B o C, per non parlare delle varie eccellenza, promozione e via dicendo. Questi giocatori prendono cifre, pur altissime, molto più normali, non hanno la ribalta mediatica dei giocatori di serie A e proprio per questo sono ancora più succubi dei presidenti.

Se i grandi campioni, grazie al loro talento e alla ribalta mediatica, possono essere in grado di contrastare i maggiori poteri che i presidenti vorrebbero, i travet della serie C saranno letteralmente stritolati, con ulteriori danni per il calcio nazionale.


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Inviato il 29 agosto 2011 11:32

ma lo sciopero è per il "contributo di solidarietà" o per il punto 7 del contratto (allenamenti differenziati ) ?

 

Nel primo caso, il calciatore va trattato come ogni altro contribuente: se superi un certo tetto cotribuisci :D Se giochi nella serie dilettante a quel tetto non ci arrivi e il problema non c'è.

 

Nel secondo caso la protesta può essere molto meglio compresa. Peccato che, a quanto riesco a sentire persino io che non seguo la televisione, tutta "l'informazione" tende a concentrarsi sulla questione monetaria, farneticazioni alla Calderoli incluse.

 

Se si sciopera per un giusto contratto, per essere meno ricattabili in un certo senso (indipendentemente da contributi che riguardano TUTTI i lavoratori, anche loro) fanno benissimo! Però si prodighino bene anche nel "pubblicizzare" il loro scopo, perchè il messaggio che sta passando di bocca in bocca qui mi sembra sia un altro (€€€).


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Inviato il 29 agosto 2011 15:54 Autore

Mi viene in mente una possibile obiezione (non ne so granchè di calcio): quando si fa un contratto ad un calciatore, il compenso pattuito è scritto "al netto delle tasse" ? oppure si indica la cifra lorda? Se i calciatori hanno contratti "al netto" hanno qualche effettiva ragione allora, credo.

Mi ero perso questo passaggio, ma vale la pena di approfondire.

 

Da che mondo è mondo, i contratti si fanno al lordo.

Però, in Italia accade questo: accade che l'amministratore delegato di una grande società di calcio di cui non faccio il nome ma per indizio dico che ha la maglia rossonera e non è il Foggia sia in stretti rapporti con il Presidente del Consiglio.

Dal momento che il Presidente del Consiglio, due o tre anni fa, aveva in mente di abbassare le tasse, questa squadra di cui continuo a non fare il nome ma che inizia per "M" e finisce per "ilan" ha iniziato a fare contratti al netto ai suoi giocatori. Perché? Perché in caso di calo delle tasse ci risparmiava tutto la società, e non il giocatore.

Ora che invece i venti gelidi della crisi incombono su di noi, i contratti fatti al netto sarebbero un grave problema per le società, visto che l'eventuale contributo di solidarietà ricadrebbe su di loro. E le società, sia il grande club di cui parlavo prima di cui continuo a non fare il nome ma dico che la sua sede è nella "capitale morale" d'Italia sia le altre società che a ruota, subdorando l'affare, avevano preso a fare contratti al netto, ora non ci stanno più.

 

 

 

 

Per sottolineare comunque come non sia il contributo di solidarietà il tema portante dello sciopero, segnalo il fatto che tale contributo al momento è solo sulla carta, non si sa ancora se esisterà, in che forma e chi colpirà.

La ghettizzazione dei giocatori descritta da Wren Stark invece è un tema decisamente più attuale.

 

 

 

 

Sulle forme di comunicazione della protesta, teniamo anche conto che il presidente della società di cui dicevo prima, di cui non faccio il nome ma posso dire che è campione d'Italia in carica, è casualmente anche proprietario di tre televisioni e, come Presidente del Consiglio, ha anche molto potere in altre tre. I calciatori... no. :)

Il povero Tommasi, che sto stimando moltissimo nel suo ruolo di portavoce del sindacato calciatori, ci prova a spiegare la sua posizione, ma a quanto ne so non gli sono state date molte occasioni per farlo...


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Inviato il 29 agosto 2011 16:30

Sulle forme di comunicazione della protesta, teniamo anche conto che il presidente della società di cui dicevo prima[...] è casualmente anche proprietario di tre televisioni e, come Presidente del Consiglio, ha anche molto potere in altre tre. I calciatori... no. :)

Il povero Tommasi, che sto stimando moltissimo nel suo ruolo di portavoce del sindacato calciatori, ci prova a spiegare la sua posizione, ma a quanto ne so non gli sono state date molte occasioni per farlo...

 

me ne rendo perfettamente conto. (qui servirebbe un pensiero che esula dal topic) Occorre quindi trovare una maniera per comunicare adeguatamente. Spero si trovi il modo!


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joramun
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joramun
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Inviato il 12 settembre 2011 18:28

Punto Principale: indipendentemente da quanto uno guadagna non si può ledere la sua dignitià. Perchè uno dei punti del contratto che vorrebbero rivedere i giocatori è (mi pare il 7) che prevede che "Si può far allenare da parte un giocatore solo per motivi Disciplinari" che permette MOLTA libertà ai Presidenti e danneggia i giocatori. In pratica se il mio Tyrion che ho comprato a 1 Milione si rivela un Pippone, mi sta facendo perdere soldi. Per arginare i danni lo voglio vendere, ma lui nel Deportivo Grande Inverno sta bene e non se ne vuole andare e mi sbatte in faccia il contratto di 4 anni che ha firmato. Che faccio io presidente? Semplice IMPONGO al suo Allenatore di iniziare ad emarginarlo: sicuramente dopo 4-5 partite che gioca mezzo minuto gli scapperà un "vaffa" al Mister. Quel Vaffa mi può far scattare la possibilità di farlo allenare da solo (a orari e luoghi che decido io. Anche a mezzanotte), di emarginarlo.

È vero,ma penso si debba considerare anche il caso opposto....prendi ad esempio quello che sta succedendo tra la Juve ed Amauri:se una società decide che un determinato giocatore non rientra più nei suoi progetti,perchè dovrebbe essere tenuta a tenerlo per forza in rosa e pagargli comunque uno stipendio da 4 milioni di euro l'anno?

Anche perchè,a parti invertite,se un giocatore vuole andare via da una squadra anche quando la società non avrebbe nessuna intenzione di venderlo,in quel caso non ci sono santi....sta sicuro che quello da lì va via.E in questi casi anche i calciatori hanno i loro "mezzucci",vedi la nota tattica Ibrahimovic:litiga coi compagni,critica l'allenatore,getta m***a sulla squadra....vedrai che ad un certo punto la società capirà che è il caso di mandarti via.

Inoltre resta valido anche l'altro punto che tu sollevavi, e cioè quello dei "ritocchi" d'ingaggio dei calciatori...


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 14 settembre 2011 15:06

Lungi da me difendere la casta dei calciatori, ma per le nozioni jus lavoristiche se un contratto prevede il netto ed è stato controfirmato, c'è poco da fare. Le società devono piciare e mica da ridere. E' poi un non senso giuridico che un contratto in essere con clausola che prevede il netto possa variare in funzione di "accordi" unilaterali che permettano alle società di scaricare sui giocatori il costo di tassazioni straordinarie varate dal governo, come il contributo di solidarietà. Se la maggior parte dei contratti stabiliscono il compenso netto dei calciatori, le tasse rimangono interamente a carico delle società. Punto. La modifica unilaterale, è un non sense.

 

Detto ciò, ritengo comunque lo sciopero strumento inadeguato e indelicato nei confronti del resto del paese, in virtù della situazione economica e congiunturale che sta attraversando e sulla scorta delle scontate e ataviche considerazioni su questa "casta d'oro" che ruota attorno allo sport calcio. Per altro, effettuato anche con tempistiche discutibili (in quei giorni si trattava solament di ipotesi o poco più). Scioperando, non c'è stato inoltre sacrificio economico per i calciatori, che anzi hanno fatto il gioco delel società, che si son viste rinviare l'inizio del campionato. Resto perlesso sulla vicenda.

 

Sul fatto che l'aumento della fiscalità possa tradursi in una "fuga" di campioni all'estero francamente mi interessa poco. In primis perchè i problemi reali del paese sono ben altri. In secondo luogo perchè anche altri paesi stanno varando misure simili. Il terzo aspetto, è sempre quel modello tedesco che vado ripetendo come un mantra da tempo. Magari al posto di puntare agli incassi televisivi si seguiranno modelli più bilanciati, fatti di società realmente patrimonializzati con stadi di proprietà e immobili e con ricavi meglio ripartiti. La vedo come un'opportunità.


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13 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE