Entra Registrati
Romanzo multiautore: Geografia
di Viserion
creato il 01 marzo 2011

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
Z
zack86sq
Confratello
Utente
1617 messaggi
zack86sq
Confratello

Z

Utente
1617 messaggi
Inviato il 14 marzo 2011 22:08

Concordo con la descrizione geografica di alleraS, e sarei per lasciare la "Città Nuova" priva di una vera e propria cinta muraria, a riprova del lungo periodo di pace che ha caratterizzato la nostra città.

Però qui ci vedo un pò di incoerenza con quanto detto riguardo la nascita della città. Se il regno centrale si è dissolto lasciando sempre più autonomia alle province, come mai non ci sono state guerre per tentare di riunificare i territori sotto un'unica bandiera? La pace deve essere una diretta conseguenza della struttura della città. Anche se questa si trova stretta tra i monti, in un luogo imprendibile perchè nessuno ha mai tentato l'impresa? Se invece ci sono stati dei tentativi, perchè non sono andati a buon fine? Lo stesso vale per la galassia di città stato vicine alla nostra. Nessuna di loro ha cercato di riunificare la provincia? Di fondamentale importanza rimane capire, secondo me, cosa ha permesso alla nostra città di prosperare in un'epoca di pace e quale è la causa di questo equilibrio.

 

Riguardo al mare, confesso che inizialmente non ci avevo pensato, ma non avrei, nel caso, nulla in contrario. Dobbiamo vedere se è compatibile con la storia e la cultura della città (affacciarsi sul mare ad esempio non andrebbe bene se vogliamo una città con pochi contatti con il mondo esterno). Un appunto, realizzre una città tra i monti ed il mare ci consentirebbe di avere un esempio pratico a cui ispirarci in termini di evoluzione e di temi sociali e culturali: Genova.

Domanda: perchè la principessa di una città stato/regno vicina/o ha interesse a sposare un principe di una "medio piccola" città stato molto chiusa e arretrata (una città così fatta non sarà certo un fiorir di arti e culturalmente avanzata) a 2-3 giorni di marcia da altre città magari più aperte e più dedite al commercio?

Insomma, qual è il motivo che rende questa città speciale. Il punto strategico sarà si importante, ma dovrebbe esserci qualcosa di più per giustificare l'incipit della storia.

 

Infine, il nome della città non è una domanda così innocente, perché solleva la questione linguistica. Personalmente non ho preferenze e mi tiro fuori dal toto-nome accettando qualsiasi scelta venga fatta. Metto solo in guardia sulla coerenza della scelta: avere una città che si chiama El Shadar Jamal mal si intonerebbe con personaggi che poi si chiamano Virgilio e Cesare oppure Sigfrido e Wotan. :stralol:

Io definirei prima il tipo di linguaggio che vogliamo utilizzare, almeno a grandi linee, e in base a quello sceglierei poi i toponimi ed i nomi dei personaggi.

Si, esatto. Non voglio appiccicare un nome ad una materia ancora informe, rischiando di rimanere attaccato ad esso. C'è da farci un discorso a parte sulla linguistica.


B
betta
Confratello
Utente
72 messaggi
betta
Confratello

B

Utente
72 messaggi
Inviato il 15 marzo 2011 19:54
Un appunto, realizzre una città tra i monti ed il mare ci consentirebbe di avere un esempio pratico a cui ispirarci in termini di evoluzione e di temi sociali e culturali: Genova.

L'idea non mi dispiacerebbe affatto, ci abito! :wub:

Ad ogni modo, per conto mio, non vedo perchè la nostra città debba essere una roccaforte imprendibile, cosa avrebbe di tanto speciale da essere la preda di un potenziale nemico??


Z
zack86sq
Confratello
Utente
1617 messaggi
zack86sq
Confratello

Z

Utente
1617 messaggi
Inviato il 18 marzo 2011 21:57
Un appunto, realizzre una città tra i monti ed il mare ci consentirebbe di avere un esempio pratico a cui ispirarci in termini di evoluzione e di temi sociali e culturali: Genova.

L'idea non mi dispiacerebbe affatto, ci abito! :wub:

Ad ogni modo, per conto mio, non vedo perchè la nostra città debba essere una roccaforte imprendibile, cosa avrebbe di tanto speciale da essere la preda di un potenziale nemico??

Per rispondere a questa domanda io proverei a stabilire un collegamento con la religione della città e l'influenza della casta sacerdotale anche al di fuori dei suoi confini. In particolare rispolvero i discorsi fatti sulle origini divine delle famiglie nobili, vere o create ad arte dalla casta sacerdotale per generare consenso divino intorno ad un personaggio ben visto dal "clero".

Insomma la città potrebbe essere importante per alcuni luoghi sacri, o alcune cerimonie, in grado di influire direttamente nella politica non solo cittadina, ma dell'intera zona. Ne parlerò più diffusamente nel topic apposito.


S
Starcatcher
Confratello
Utente
457 messaggi
Starcatcher
Confratello

S

Utente
457 messaggi
Inviato il 21 marzo 2011 21:41

il nome della città non è una domanda così innocente, perché solleva la questione linguistica. Personalmente non ho preferenze e mi tiro fuori dal toto-nome accettando qualsiasi scelta venga fatta. Metto solo in guardia sulla coerenza della scelta: avere una città che si chiama El Shadar Jamal mal si intonerebbe con personaggi che poi si chiamano Virgilio e Cesare oppure Sigfrido e Wotan. :stralol:

 

Suggerirei di discutere la questione linguistica nella sezione Cultura e società. Perché ovviamente un certo tipo di scelta linguistica darà immediatamente un'idea della cultura in cui la città è inserita!

:D



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 24 marzo 2011 20:48

Concordo con la descrizione geografica di alleraS, e sarei per lasciare la "Città Nuova" priva di una vera e propria cinta muraria, a riprova del lungo periodo di pace che ha caratterizzato la nostra città.

Però qui ci vedo un pò di incoerenza con quanto detto riguardo la nascita della città. Se il regno centrale si è dissolto lasciando sempre più autonomia alle province, come mai non ci sono state guerre per tentare di riunificare i territori sotto un'unica bandiera? La pace deve essere una diretta conseguenza della struttura della città. Anche se questa si trova stretta tra i monti, in un luogo imprendibile perchè nessuno ha mai tentato l'impresa? Se invece ci sono stati dei tentativi, perchè non sono andati a buon fine? Lo stesso vale per la galassia di città stato vicine alla nostra. Nessuna di loro ha cercato di riunificare la provincia? Di fondamentale importanza rimane capire, secondo me, cosa ha permesso alla nostra città di prosperare in un'epoca di pace e quale è la causa di questo equilibrio.

 

Hain ragione, il tema è spinoso. Se vogliamo usare l'ipotesi religiosa allora dobbiamo pensare che la nostra città sia unica al mondo? Ma se è così dovrebbe essere una città molto grande, visitata da tutti, importantissima, fulcro della politica mondiale o giù di lì.

Sceglierei personalmente altre ipotesi, che ci permettano di non catalogare la nostra città come LA città, ma come UNA città.

Ad esempio... così come la guerra non è mai arrivata alle porte di Atene, possiamo dire che le città-stato della nostra zona si sono sempre coalizzate contro i nemici esterni, federandosi all'occorrenza?

 

Riguardo al mare, confesso che inizialmente non ci avevo pensato, ma non avrei, nel caso, nulla in contrario. Dobbiamo vedere se è compatibile con la storia e la cultura della città (affacciarsi sul mare ad esempio non andrebbe bene se vogliamo una città con pochi contatti con il mondo esterno). Un appunto, realizzre una città tra i monti ed il mare ci consentirebbe di avere un esempio pratico a cui ispirarci in termini di evoluzione e di temi sociali e culturali: Genova.

Domanda: perchè la principessa di una città stato/regno vicina/o ha interesse a sposare un principe di una "medio piccola" città stato molto chiusa e arretrata (una città così fatta non sarà certo un fiorir di arti e culturalmente avanzata) a 2-3 giorni di marcia da altre città magari più aperte e più dedite al commercio?

Insomma, qual è il motivo che rende questa città speciale. Il punto strategico sarà si importante, ma dovrebbe esserci qualcosa di più per giustificare l'incipit della storia.

 

Perché chiusa e arretrata? Le città etrusche non avevano contatti cosmopoliti, ma non erano - per l'epoca - città arretrate. In realtà la frammentazione politica non è necessariamente sinonimo di arretratezza. Ti linko questo articolo di Alexander Stille che spiega perfettamente come concepisco il tema.

Anche in Asimov un Viceré del decadente Impero Galattico dà in sposa la propria figlia al tirannucolo di un pianeta per avere un avamposto nella Periferia. Imho un eventuale motivo militare (da parte dei sovrani del regno della principessa straniera) può essere più che sufficiente. D'altra parte, non stiamo parlando di un'erede al trono, no?


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

S
Ser Lostdream
Confratello
Utente
630 messaggi
Ser Lostdream
Confratello

S

Utente
630 messaggi
Inviato il 08 aprile 2011 20:11

In questi giorni ci ho pensato un po' e ho avuto alcune idee.. Ho provato a buttarle giù così come mi son venute quindi scusate eventuali errori di grammatica, battitura o altro.. e sentitevi liberi di bocciare tutto ^_^

 

Come già proposto in precedenza, la città è nata da un avamposto militare. In passato il continente era scosso da frequenti e violente guerre. Interi regni sparirono per sempre in seguito a sanguinosi genocidi, altri se ne andarono dal continente in cerca di una nuova terra dove cominciare una nuova vita. Al momento della fondazione della città, restavano due sole fazioni in gioco, quella che fonderà la città (la chiamo Rosso) e quella nemica (i Blu).

 

Il Re Rosso venne ucciso durante una cruenta battaglia alle porte della capitale del suo regno. I Blu a questo punto erano convinti che la vittoria fosse ormai nelle loro mani e con essa il dominio incontrastato su tutto il continente. Dell’esercito dell’ormai defunto Re Rosso restavano solamente 5 “legioni” comandate da 5 fedelissimi generali. La sconfitta sul campo nel quale è morto il re fu talmente schiacciante che non poterono far altro che battere in ritirata. La città era perduta e non c’era modo di andare in aiuto alla popolazione civile, per questo motivo si assicurarono solamente di portare in salvo la figlia del loro Re, la Principessa Rossa.

 

Nella loro fuga, braccati dal grande esercito di Re Blu, si diressero verso Sud. Stanchi e sfiduciati, si fermarono nell’unico posto che trovarono difendibile. Al di là di una stretta valle. Davanti erano protetti dalla valle, alle loro spalle, la violenta corrente di un fiume impediva di essere attaccati di sorpresa, inoltre il mare era troppo lontano per anche solo pensare di risalirlo con delle navi da guerra.

Qui iniziarono la loro difesa, e dall’altra parte, i blu iniziarono il loro assedio. Ogni attacco si rivelò vano data la particolare posizione strategica in cui si era accampato ciò che rimaneva dei Rossi. La guerra giunse così ad un punto morto e le perdite dei blu erano sempre più gravi ad ogni attacco.

 

Il Re blu propose così una tregua ed un accordo di pace alla Principessa Rossa. Lei accettò e decise di fondare in quel luogo un nuovo regno e la sua nuova città. Per premiare la fedeltà ed il valore dei 5 generali, decise di sposare uno di essi. La principessa amava tutti e 5 quegli uomini che avevano lasciato tutto per difenderla e rischiato ogni giorno la vita per difenderla, così per non fare favoritismi ed evitare future faide, lasciò a loro la scelta di chi sarebbe diventato nuovo Re. Promise inoltre che da allora in avanti, la loro stirpe sarebbe per sempre rimasta legata al potere su quel regno, poiché d’ora in avanti, sarebbe stato uno dei loro discendenti a prendere in sposa il loro primogenito.

 

I 5 si ritirarono per diversi giorni in privato e quando tornarono, avevano fatto la loro scelta. Uno di loro divenne Re e gli altri furono nominati Principi della città. Così iniziò la costruzione della famigerata città.

 

Verso la valle, viene costruito un grande muro, con alte torri ad ulteriore difesa a quella che era già di per se una difesa naturale. Le mura vennero comunque estese a formare un cerchio attorno alla città che da una parte sarebbe arrivata fino al fiume dove venne eretto un porto per favorire un nuovo commercio con l’esterno, verso il mare. La terra era comunque ricca di materie prime e fertile per delle piantagioni.

 

Con il passare degli anni, molta gente venne ad abitare la città e tra loro anche dei sacerdoti di diverse religioni. Una in particolare prese piede trovando il favore della Regina Rossa. La Regina donò alla massima autorità una pezzo di terra che essi sostennero fosse sacra, proprio nel cuore della città sul quale eresse una cittadella. Questa cittadella, circondata da alte e spesse mura, è accessibile solamente da un lungo corridoio all’interno del palazzo reale (che è situato a ridosso della cittadella. Al suo interno ci può accedere solamente una parte della famiglia reale (Re, Regina, Primogenito e Secondogenito) e naturalmente i sacerdoti di quel credo di cui parlerò nell’apposito post.

 

La città è cresciuta con gli anni e presenta stili architettonici e artistici differenti. Oltre a questo, l’arte legata alla religione ha avuto molti influssi sulla geografia della città determinando quali sono i quartieri piu poveri e più ricchi.


N
Nato dalla Tempesta
Confratello
Utente
295 messaggi
Nato dalla Tempesta
Confratello

N

Utente
295 messaggi
Inviato il 10 aprile 2011 9:37

Bravo ser Lostdream, concordo pienamente col tuo metodo: cominciare a fissare dei punti di riferimento, che poi di volta in volta potranno essere spostati se incoerenti con altre proposte e aggiunte. Così almeno c'è una base di partenza, una prima dose di materia da plasmare, altrimenti ci si ritrova a farsi mille domande senza darsi nessuna risposta.

 

Adesso non ho la possibilità di entrare nel merito dell'abbozzo di trama, però sono convinto che sia la strada giusta!


L
Lea
Confratello
Utente
221 messaggi
Lea
Confratello

L

Utente
221 messaggi
Inviato il 16 aprile 2011 18:33

Anche se non sembra, sono ancora viva.

Dunque, direi che la proposta di Ser Lostdream è più che accettabile, tanto più che sembra sbloccare abbastanza la situazione. Ho un unico dubbio: parlare di un intero continente in guerra perenne fino all'eliminazione di tutte le fazioni tranne due, non è un po' esagerato e irrealistico? Non sarebbe meglio riferirsi ad un unico regno, in cui è scoppiata una guerra civile che si è protratta per lungo tempo? A parte questo, l'idea di base va bene, ci sarebbe solo da approfondirla.


S
Ser Lostdream
Confratello
Utente
630 messaggi
Ser Lostdream
Confratello

S

Utente
630 messaggi
Inviato il 16 aprile 2011 19:15
Ho un unico dubbio: parlare di un intero continente in guerra perenne fino all'eliminazione di tutte le fazioni tranne due, non è un po' esagerato e irrealistico? Non sarebbe meglio riferirsi ad un unico regno, in cui è scoppiata una guerra civile che si è protratta per lungo tempo? A parte questo, l'idea di base va bene, ci sarebbe solo da approfondirla.

 

Nel momento in cui si svolge la nostra storia, son passati un migliaio di anni.. Quindi i dettagli di quella guerra non sono secondo me troppo importanti.. Con il tempo si sa, la storia può benissimo lasciare il posto alla leggenda... E cmq le varie fazioni vengono assimilate o sottomesse dalle ultime due.... Tutto questo è solo per dare un passato e una storia alla nostra storia, per capire un po' come ci siamo arrivati lì, ma non è neppure detto che dobbiamo raccontarla tramite i nostri POV..



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 17 aprile 2011 10:49

Che le cinque famiglie riescano puntualmente a fornire un erede al momento giusto per un migliaio di anni mi pare irrealistico... Magari iniziamo con tre e diciamo che per due volte, nel corso della vita della città, una famiglia della nobiltà minore è stata ammessa al circolo ristretto dei potenti perché mancava un erede... :unsure:

 

Per il resto non vedo problemi.


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

Messaggi
25
Creato
13 anni fa
Ultima Risposta
13 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE