Non so quanti hanno sentito questo fatto, passato praticamente sotto silenzio: in pratica, due frasi censurate senza un motivo sensato ("La motivazione addotta al provvedimento è stata quella di ritenere offensiva una simile frase [I love Milingo] proprio nel momento in cui il corteo del pontefice sarebbe passato da corso Vittorio Emanuele" :D ), in spregio di ogni rispetto della libertà di espressione.
Unico commento: ridicolo.
Conosco il fatto, e conosco la libreria-fumetteria (fornitissima) Altroquando, praticamente la migliore di Palermo (dove io studio).
Sono profondamente indignato da ciò che è successo, e sono ancora più indignato dal fatto che molta gente che si arroga di difendere la legalità, anche qui, nel piccolo della gente comune, si ritenga d'accordo con quanto accaduto.
Ho già speso talmente tante parole sull'evento che faccio fatica a scriverne ancora... resta solo un grande amaro in bocca.
Ho visto il video su facebook e l'ho subito condiviso. Siamo arrivati all'assurdo: piegare la schiena e offrire le terga in anticipo.
Quello che mi chiedo è se vi fossero appigli legali per fare quell'oscenità.
Credo di no: una frase come I love Milingo non è razzista, né sessista, né offensiva, né simili; la movitazione riportata - il fatto che possa essere un'offesa per uno che passa lì davanti - non mi pare decisamente motivo valido, altrimenti tutti i moralisti potrebbero far rimuovere - e con parecchia più ragione - tutte le pubblicità che contengono nudo.
Discorso analogo per l'altra frase, con l'aggiunta, se la motivazione è un'ipotetica offesa ai cattolici, che non si potrebbe più nemmeno citare i Vangeli per paura che chi li prende come testo sacro si senta offeso dalla citazione (e qualunque non fedele potrebbe parimenti opporsi alla pubblicazioni di frasi che ritenga offensive).
Credo di no: una frase come I love Milingo non è razzista, né sessista, né offensiva, né simili; la movitazione riportata - il fatto che possa essere un'offesa per uno che passa lì davanti - non mi pare decisamente motivo valido, altrimenti tutti i moralisti potrebbero far rimuovere - e con parecchia più ragione - tutte le pubblicità che contengono nudo.
Discorso analogo per l'altra frase, con l'aggiunta, se la motivazione è un'ipotetica offesa ai cattolici, che non si potrebbe più nemmeno citare i Vangeli per paura che chi li prende come testo sacro si senta offeso dalla citazione (e qualunque non fedele potrebbe parimenti opporsi alla pubblicazioni di frasi che ritenga offensive).
La butto lì: non potrebbe essere reato di offesa a Capo di Stato straniero (che poi non è realmente un'offesa è un altro paio di maniche)?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Non lo è perchè di fatto non dice "Il Papa è un [parolaccia a scelta] perchè non ascolta Milingo", esprime semmai solidarietà a Milingo. E' un po' come se Putin venisse in visita e qualcuno esponesse un lenzuolo con su scritto "Solidarietà alla Cecenia": non potrebbe essere considerata un'offesa, semmai un imbarazzo politico. Poi ovviamente, essendo Putin un noto amico del nostro premier, sarebbe quasi certo a mio giudizio un identico trattamento dell'espositore del lenzuolo.
C'è poi anche un'altra questione. Se veramente quel lenzuolo potesse essere considerato come offesa ad un capo di stato straniero, non potremmo allora noi italiani configurare, nei confronti del Vaticano, il reato di ingerenza nei nostri affari interni?
Tutto questo sempre in via teorica, dato che (purtroppo) viviamo in un Paese dove la teoria è un conto e la pratica è un altro. L'episodio di Palermo ne è una testimonianza.
Non lo è perchè di fatto non dice "Il Papa è un [parolaccia a scelta] perchè non ascolta Milingo", esprime semmai solidarietà a Milingo. E' un po' come se Putin venisse in visita e qualcuno esponesse un lenzuolo con su scritto "Solidarietà alla Cecenia": non potrebbe essere considerata un'offesa, semmai un imbarazzo politico. Poi ovviamente, essendo Putin un noto amico del nostro premier, sarebbe quasi certo a mio giudizio un identico trattamento dell'espositore del lenzuolo.
Infatti ho scritto tra parentesi che non è un'offesa. O meglio, non lo è tecnicamente.
C'è poi anche un'altra questione. Se veramente quel lenzuolo potesse essere considerato come offesa ad un capo di stato straniero, non potremmo allora noi italiani configurare, nei confronti del Vaticano, il reato di ingerenza nei nostri affari interni?
Con la firma dei Patti Lateranensi e il loro inserimento nella Costituzione, no.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Fammi capire, i Patti Lateranensi autorizzano il Vaticano ad ingerire negli affari interni dello Stato italiano a tutti i livelli?
Fammi capire, i Patti Lateranensi autorizzano il Vaticano ad ingerire negli affari interni dello Stato italiano a tutti i livelli?
A tutti i livelli cosa si intende? Comunque sì più o meno penso sia così. Sono anche piuttosto difficili da inquadrare giuridicamente, visto che (mi pare) lo Stato italiano non può modificarli se non con l'accordo del Vaticano.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
"Nel 1948 i Patti furono riconosciuti costituzionalmente nell'articolo 7, con la conseguenza che lo Stato non può denunciarli unilateralmente come nel caso di qualsiasi altro trattato internazionale, senza aver prima modificato la Costituzione. Qualsiasi modifica dei Patti deve inoltre avvenire di mutuo accordo tra lo Stato e la Santa Sede. La revisione dei Patti non richiede un procedimento di revisione costituzionale" (Wikipedia).
Insomma, ci siamo dati la zappa sui piedi da soli. E neanche possiamo decidere di eliminarli col procedimento di revisione costituzionale, se quelli dall'altra parte del Tevere non vogliono...
Si che possiamo eliminarli unilateralemente modificando la costituzione. Il problema è che i pecoroni che ci governano non avrebbero il coraggio di farlo davanti un divieto ecclesiatico. Questo è il problema vero della politica italiana, non le leggi ma la mancanza di indipendenza personale nei confronti della chiesa.
Veramente, da quello che ha linkato Mornon sembra che, anche ammesso che si proceda alla modifica della Costituzione per cassare i Patti Lateranensi, COMUNQUE tale modifica andrebbe fatta d'accordo col Vaticano. Oppure sono io che ho capito male e la modifica di comune accordo è semplicemente alternativa alla modifica costituzionale?
No, solo la modifica unilaterale deve essere fatta per via costituzionale ex art.138, le modifiche concordate hanno valore di legge ordinaria e quindi si effettuano con procedura normale. Per assurdo perciò i patti lateranensi si potrebbero annullare in pochissimo tempo se lo stato e la chiesa fossero entrambi d'accordo.
Il problema IMO non sono i patti in se, ma la pavidità dei politici che calano le braghe davanti ad ogni pretesa della chiesa (anche preventivamente come a Palermo), e in base a tale andazzo i cardinali si permettono ingerenze indebite e inaccettabili, a tal proposito l'art. 1 del concordato è abbastanza chiaro:
" La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese."
No, solo la modifica unilaterale deve essere fatta per via costituzionale ex art.138, le modifiche concordate hanno valore di legge ordinaria e quindi si effettuano con procedura normale. Per assurdo perciò i patti lateranensi si potrebbero annullare in pochissimo tempo se lo stato e la chiesa fossero entrambi d'accordo.
Al di là della Costituzione, la parte in neretto mi sembra quella fondamentale. Se la Chiesa non è d'accordo, lo Stato non può fare nulla. L'errore sta nel 1948 quando l'Assemblea Costituente decise di confermare i Patti e la cosa è ancor più paradossale se si pensa che questo atto fu fatto soltanto grazie al voto favorevole del PCI (i socialisti invece si espressero contro il mantenimento dei Patti).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »