Ragazzi vorrei farvi leggere l'articolo pubblicato oggi nella rubrica "Buongiorno" che il grande Massimo Gramellini cura ogni giorno su La Stampa:

Mi è venuta l’idea per un film, per un poema, per la copertina di un settimanale che fosse eccezionalmente stufo di mettere la solita anoressica di tendenza in copertina. Di più: l’idea per una cartolina di buone vacanze da spedire a tutti i lettori. La ambienterei nel Sud Italia, a Catania. Protagonista maschile, un agente di commercio di quasi cinquant’anni che chiameremo Rosario. Rosario Patané. Conosce una donna un po’ più giovane di lui ma non troppo, che non può chiamarsi che Grazia. Grazia Giandolfo. Rosario e Grazia si innamorano, si sposano e cominciano a coniugare insieme i verbi al futuro. Hanno un sogno: mollare gli ormeggi e navigare lontano dagli oggetti superflui, dalle convenienze sociali e dai rumori di fondo dei telegiornali.

 

Liberi, finalmente, dalle tossine accumulate in tanti anni di lavoro. E allora vendono. La casa, la macchina, gli elettrodomestici e anche tutti i vestiti, tranne un paio. Poi estinguono i conti in banca e col ricavato comprano il materiale che serve a Rosario per costruire la barca con cui faranno il giro del mondo. Eccoli sulla banchina del porto, in un pomeriggio d’estate, mentre salutano amici e parenti. Torneranno fra cinque anni e con i soldi della barca compreranno un terreno che hanno già adocchiato nella campagna etnea. Lì costruiranno una piccola casa per continuare a viaggiare, stavolta da fermi. Dentro se stessi. Mi sarebbe piaciuto avere un’idea così. Invece Grazia e Rosario esistono davvero. Sono partiti ieri dalla banchina del porto di Catania. Buon viaggio.

Ho pensato alle domanda da porre per iniziare la discussione.....non me ne è venuta neppure una.Forse perchè di cose da dire ce ne sono talmente tante che le domande sono superflue.....quindi...

A voi.... ^_^ :lol: ^_^

Profondamente commosso, posso solo dire che questo è il mio sogno. Se avessi trovato la donna giusta.

Ci vuole un bel coraggio comunque.

E anche un bel pò d'impulsività e follia. Ammiro molto questo genere di persone! ^_^

Mi sembra tanto la storia di UP della Pixar.

Con la differenza che nel film il protagonista decide di realizzare il sogno della moglie ormai defunta, ovvero di avere una casetta alla cima di una cascata immersa nel nulla.

A volte anche io vorrei mollare tutto ed andar via, magari unendomi ad una di quelle tribù che si trovano sulle Ande. Infondo rispetto al Mondo, ed al Sistema Solare non siamo assolutamente nulla. Così per quanto vogliamo studiare, ed apprendere tutto non impareremo che un briciolo della conoscenza che ha generato la nostra specie.

Ed allo stesso tempo sono proprio gli oggetti superflui che ci danno quel senso di Vita, di appartenenza a qualcosa di più grande, di realizzazione. Pensate alle famose scene dei Disaster Movie Hollywoodiani, quando arriva il lieto fine tutti si sentono parte del gruppo anche se hanno partecipato in minima parte (magari hanno semplicemente fatto il Caffè).

Ormai viviamo in una Comunità che ha perso il concetto stesso di Comunità, una Comunità fatta di Singoli e non più un Team.

Una lunghissima vacanza per mare insieme alla donna amata, vedendo posti nuovi e vivendo a contatto con la natura...Se uno è in grado di reggere questo (non è facile per noi uomini moderni), allora non ha certamente bisogno del Paradiso, qualunque cosa esso sia...