Appena un paio di giorni fa ricorreva il ventennale di un evento, il massacro di piazza TienAnMen, passato ora un po' troppo sotto silenzio mediatico.
Io ho l'età per avere un ricordo diretto delle sconvolgenti immagini televisive di quella feroce repressione, ricordo di esserne rimasta sconvolta e desidero dedicare un commosso pensiero a quei ragazzi che, vent'anni fa, cercavano di fermare i carri armati con la sola forza di un sogno.
<_<
:figo:
Alyssa sono commossa. <_<
Giusto ieri stavo porkonando che in Barriera non se n'era ricordato nessuno, ed ecco qua il topic. :figo:
Video e articolo sulle celebrazioni a Hong Kong:
http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/8075884.stm
E qua una serie di foto molto belle:
http://www.monstersandcritics.com/news/asi...en_Square_Vigil
Brava Alyssa, giusto ricordarlo. <_<
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Quel ragazzo da solo davanti alla colonna di carri armati è una delle immagini più meravigliose sul coraggio dell'essere umano che io abbia mai visto.
Quel ragazzo da solo davanti alla colonna di carri armati è una delle immagini più meravigliose sul coraggio dell'essere umano che io abbia mai visto.
E anche, contemporaneamente, una delle più schifose sulla sua vigliaccheria.
Quel ragazzo da solo davanti alla colonna di carri armati è una delle immagini più meravigliose sul coraggio dell'essere umano che io abbia mai visto.
E anche, contemporaneamente, una delle più schifose sulla sua vigliaccheria.
Si, infatti. La prima volta che vidi questo filmato pensai che le persone che gli si erano avvicinate dopo un pò fossero andate ad aiutarlo. Quando vidi che lo portavano via ci rimasi davvero male. Ciò non toglie che ogni uomo può fare qualcosa di speciale senza rendersene conto e diventare un simbolo di libertà ed essere ispirazione per gli altri.
Quel ragazzo da solo davanti alla colonna di carri armati è una delle immagini più meravigliose sul coraggio dell'essere umano che io abbia mai visto.
E anche, contemporaneamente, una delle più schifose sulla sua vigliaccheria.
Si, infatti. La prima volta che vidi questo filmato pensai che le persone che gli si erano avvicinate dopo un pò fossero andate ad aiutarlo. Quando vidi che lo portavano via ci rimasi davvero male. Ciò non toglie che ogni uomo può fare qualcosa di speciale senza rendersene conto e diventare un simbolo di libertà ed essere ispirazione per gli altri.
Senz'altro. Quella scena mi mette le lacrime agli occhi ogni volta che la vedo. Ti rendi conto? Teneva in mano dei sacchetti. Forse la roba che si era portato per mangiare. Teneva in mano la sua vita di ogni giorno. Non era un gesto teatrale, il suo: non c'erano bandiere, non c'erano simboli. Solo due sacchetti. Il suo è stato un gesto umile, semplice. Sono qui. Non voglio farvi passare. Andatavene.
Speranza, speranza... prego Dio che ci sia sempre qualcuno ad aiutarci a non perderla.
avevo sentito che in seguito hanno eliminato il tipo dei sacchetti e pure il tipo che guidava il carro armato, reo di non averlo tirato sotto... confermate?
questo secondo me è interessante, tutti pensano al carrista come "l'oppressore", in realtà era un poveraccio che non ha avuto il cuore di piallare quel povero ragazzo e per questo è stato fucilato o che so io...
avevo sentito che in seguito hanno eliminato il tipo dei sacchetti e pure il tipo che guidava il carro armato, reo di non averlo tirato sotto... confermate?
Per il secondo non so, ma ho letto che l'identità del primo a tutt'oggi non è certa, ci sono solo ipotesi.
Leggevo di recente che il ragazzo potrebbe essere ancora vivo.
In ogni caso varrebbe la pena di postare un riassuntino degli eventi, per farli conoscere e inquadrarli nel loro contesto. E' un modo per commemorare, e così poi il topic si può anche sviluppare. <_<
Un brevissimo riassunto degli eventi si trova nell'articolo del Corriere che avevo linkato e che riporto in corsivo qui sotto; l'aggiunta successiva è mia.
Oltre un milione di studenti e lavoratori mobilitati, sei settimane di scontri, tremila morti, migliaia di feriti, centinaia di giovani arrestati: è il bilancio della primavera di Pechino, la più grande manifestazione di protesta della storia della Cina comunista.
L' inizio: Il 14 aprile del 1989 gli studenti rendono omaggio al leader riformista Hu Yaobang e sfilano per Pechino fino a ritrovarsi in piazza Tiananmen. Ma ai giovani che chiedono democrazia e riforme, i leader cinesi Deng Xiao Ping, Li Peng e Yao Yilin rispondono rifiutando il dialogo.
La rivolta si allarga; tra il 18 e il 21 aprile arrivano migliaia di universitari e lavoratori da tutto il Paese.
La repressione: la protesta si conclude nel sangue meno di due mesi dopo: nella notte tra il 3 e 4 giugno avviene l'intervento dell'esercito su piazza Tienanmen
Si trattò di una protesta pacifica, avvenuta nell'epoca in cui le riforme intraprese nell'U.R.S.S. di Gorbaciov, (risoltesi quell'anno stesso nel collasso del blocco sovietico) alimentavano speranze di cambiamento anche all'interno dell'altro colosso comunista dell'epoca. Fra l'altro proprio durante le proteste una visita diplomatica di Gorbaciov in Cina aveva messo fine ad un ventennio di tensioni fra i due Paesi.
Di fronte all'allargamento ed al prolungamento della protesta, sempre avvenuta con mezzi pacifici, il governo cinese reagì con durezza estrema e probabilmente inattesa, dal momento che mai prima di allora, nemmeno durante la "rivoluzione culturale", l'esercito aveva usato qualcosa di diverso da manganelli e proiettili di gomma contro la folla.
Il numero delle vittime dirette della strage di piazza TienAnMen e delle persone incarcerate o giustiziate in seguito alla protesta è rimasto sconosciuto.
Indubbiamente un grande simbolo di speranza che le armi e la violenza non possono fermare la speranza e la volonta' umana.
Indubbiamente il carrista era "oppresso" come gli altri, dato che quasi sicuramente non era un fanatico se no avrebbe schiacciato il manifestante (il governo cinese aveva soppresso i diritti civili dei manifestanti come forza sediziosa e rivoluzionaria, percui se lo avesse schiacciato probabilmente lo avrebbero promosso).
Piazza Tien An Men e' e rimane un simbolo del desiderio di giustizia.
Onore e gloria alle vittime dell'oppressione.
Indubbiamente il carrista era "oppresso" come gli altri, dato che quasi sicuramente non era un fanatico se no avrebbe schiacciato il manifestante (il governo cinese aveva soppresso i diritti civili dei manifestanti come forza sediziosa e rivoluzionaria, percui se lo avesse schiacciato probabilmente lo avrebbero promosso).
No, questo non lo credo. Per quanto poco potesse preoccuparsi della sua immagine internazionale, non credo che il governo cinese avrebbe apprezzato una cosa del genere. Un conto e' la notizia di polizia che spara alla folla e ammazza migliaia, e un'altra e' l'immagine di un carro armato che passa sopra e stritola il corpo inerme di un ragazzino. Sarebbe diventata una immagine assolutamente devastante per la Cina. Per mille anni a venire. Paragonabile a scene dell'Olocausto. No... credo proprio che il carrista (che, ovviamente, concordo con te che era a sua volta "oppresso") avesse ordini precisi di 1) non attaccare ancora, il momento non era ancora giunto, e 2) forse anche di evitare atti di alto valore simbolico, come schiacciare persone (sparare e' molto piu' asettico).
sarebbe stata una scena violenta, come ce ne sono tante ogni giorno sui telegiornali... tipo soldati inglesi che pestano bambini in iraq, i terroristi che sgozzano ostaggi o il padre palestinese in un angolo che tiene in braccio suo figlio, prima vivo e poi morto, mentre i soldati israeliani sparano in giro.
cattivi cinesi proto-nazisti, titoloni sui giornali, brutto ma alla fin fine già sentito... nessuno se ne sarebbe più ricordato dopo un paio di mesi.
ovviamente "spiaccicare" i manifestanti è abbastanza splatter e vomitevole, ma i carri sono dotati di mitragliatrici, una sventagliata e il problema è risolto asetticamente. invece così è diventato un immagine di speranza, libertà, coraggio universale e indimenticabile.
il carrista secondo me è stato un co-protagonista fondamentale nella vicenda, e colpisce proprio per questa combinazione eccezionale -giovane ignoto che sfida il carro armato-carro armato che perde la sfida da giovane ignoto... E' la presenza di entrambe che rende l'immagine unica.
Tremendamente eloquente la puntata dei Simpson ambientata in Cina: Piazza TienAnMen: il 4 Giugno qui NON E' SUCCESSO ASSOLUTAMENTE NULLA.
E' quello che pensano molte teste dell' inteligentia nostrana.