domanda secca: secondo quanto emerge dai libri (o da sue dichiarazioni) Martin è credente?
o comunque come si pone nei confronti della religione?
credete che nelle sue opere voglia far emergere la "sua" idea di religione (o non-religione) presentando le altre come dannose/sbagliate/sconfitte (per dirla alla Tyrion Hill, presentandole come "non adatte"), oppure voglia semplicemente mostrare una carrellata dei diversi aspetti che può assumere la fede/la non fede, in quanto aspetto integrante di ogni vita e di westeros?
Non credo che Martin dia alle Cronache alcun valore morale, quindi non credo voglia dire alcunchè sulla religione. Quindi nè condanna nè altro. E' solo funzionale alla trama.
Personalmente non credo sia credente o al massimo un credente tiepido. Impressione un po' così data senza motivo.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
domanda secca: secondo quanto emerge dai libri (o da sue dichiarazioni) Martin è credente?
o comunque come si pone nei confronti della religione?
Mah, da quello che mi sembra di vedere, Martin è un "teista", come me. Non crede in alcuna religione, ma crede nel "miracolo" della Natura, dell'esistenza. Ammette una specie di "magia" che percorre la realtà. La religione del "Dio dai mille volti" mi sembra indicare proprio questo, e cioè che la religione sia una particolare istanza rappresentativa (una antropoformizzazione) di ciò che percepiamo di "sublime" nella realtà. Credo che Martin, come me, non creda in alcuna religione in particolare, ma creda comunque nel "sublime".
credete che nelle sue opere voglia far emergere la "sua" idea di religione (o non-religione) presentando le altre come dannose/sbagliate/sconfitte (per dirla alla Tyrion Hill, presentandole come "non adatte"), oppure voglia semplicemente mostrare una carrellata dei diversi aspetti che può assumere la fede/la non fede, in quanto aspetto integrante di ogni vita e di westeros?
Concordo con Sharingan: in definitiva questo è irrilevante alla storia. La religione è solo un buon ingrediente, tutto qui. Certo: ogni autore mette un po' di se' stesso e delle sue opinioni nella storia che crea... Ma Martin di certon non prende sul serio alcuna delle religioni del libro - anche se chiaramente rispetta la purezza della religione del Nord.
/me MODERATORE mode on
piccola notazione: siamo sul Castello Nero, quindi che si parli di religione in rapporto ai libri, commenti del tipo "a quanto leggo sul blog Martin è credente" sono off topic in questo forum. Grazie
:)
/me MODERATORE mode on
piccola notazione: siamo sul Castello Nero, quindi che si parli di religione in rapporto ai libri, commenti del tipo "a quanto leggo sul blog Martin è credente" sono off topic in questo forum. Grazie
:wacko:
Se ti riferisci a me, io proprio non so se Martin sia credente o meno, e non ho letto nulla del genere sul suo blog. Ho solo detto quello che mi sembra che Martin sia nei confronti della religione. Da come scrive la sua saga, mi pare di intuire una persona dotata di grande senso pratico, e di grande senso dell'ironia. Mi ha dato l'impressione di uno che si prende gioco di tanti luoghi comuni - e tra questi anche quello della religione.
Comunque devo ammettere che anch'io non capisco molto il senso di questa discussione...
beh, solitamente quando si capisce cosa ne pensa una scrittori su determinati argomenti, diventa abbastanza facile intuire come andranno a finire certe situazioni/personaggi.
ora, io penso che Martin sia fondamentalmente un disilluso, e quindi si ponga verso la realtà in generale modo estremamente crudo e realista.
pertanto credo che le cronache finiranno in modo crudo e realista.
particolarissime situazioni/persone invece le avversa totalmente, si capisce benissmo che non vede l'ora di farle a pezzi, altre isituazioni/personaggi invece le apprezza e le "protegge".
non capisco in quale di questi casi rientri la religione, tutti qui, è molto ambiguo sul punto secondo me.
beh, solitamente quando si capisce cosa ne pensa una scrittori su determinati argomenti, diventa abbastanza facile intuire come andranno a finire certe situazioni/personaggi.
ora, io penso che Martin sia fondamentalmente un disilluso, e quindi si ponga verso la realtà in generale modo estremamente crudo e realista.
pertanto credo che le cronache finiranno in modo crudo e realista.
particolarissime situazioni/persone invece le avversa totalmente, si capisce benissmo che non vede l'ora di farle a pezzi, altre isituazioni/personaggi invece le apprezza e le "protegge".
Beh, io concordo alla lettera con tutto questo.
Io credo che il Maestro Martin abbia impostato la questione nel seguente modo:
sia gli antichi dei, sia il Signore della Luce, sia il Dio dai Mille Volti sono culti rivelati, un pò come il cristianesimo, secondo cui la divinità si rivela agli uomini, specialmente in un mondo fantasy dove tali eventi sono più probabili che nel mondo reale!!!
Da un lato l'autore pone il classico scontro tra bene e male (Signore della Luce vs Dio Estraneo), dall'altro pone la divinità della morte che superiori a tutti, insieme gli Antichi Dei che resistono ancora a tutti i tentativi di sradicarli (solo per citarne alcuni)!!!
Non credo che Martin voglia imporre una sua visione, quanto piuttosto legare i personaggi a forze che li possono aiutare e guidare nel loro cammino!!!