una sola domanda a tutti:
Non vi sembra che, l'ultimo libro avesse una tecnica narrativa leggermente diversa dagli altri?
In parte può forse dipendere dalla traduzione, ma più lo (ri)leggo più mi sembra differente dagli altri.
Affinchè non vi siano equivoci, non sò calunniando la proprietà intellettuale del libro, e non mi permetto neanche di dubitare che Martin possa aver "delegato" la scrittura dell'ultimo libro a qualcun altro.
Però mi sembra almeno che abbia in qualche modo modificato quella che era la sua tipologia stilistica.
a voi no?
Più melanzane per tutti
NdK: Ho modificato il sottotitolo aggiungendo la segnalazione di spoiler ^_^
per alcuni il livello è un attimo calato (e in effetti alcuni capitoli sono poco ispirati, ma questo accadeva anche nei precedenti) ma secondo me ha cercato di rendere l'atmosfera più "autunnale", decadente, come se il continente occidentale stessa marcendo tra guerre e sovrani dementi.
e quest'atmosfera è resa anche attraverso una scrittura leggermente diversa.
Anch'io ho notato diversi cambiamenti. Non ricordo bene gli ultimi libri, ma mi sembra che piu' che per la qualita' le differenze siano nel ritmo e nelle ambientazioni. La suddivisione che martin ha previsto (sud/nord) ha forse modificato le caratteristiche dei libri precedenti (che spaziavano in tutto il territorio e su tutti i personaggi), descrivendo con maggiore dettaglio le singole storie (= ritmo piu' lento).
Poi per la qualita' non saprei, sto rileggendo la saga, quando ci arrivo presteo' attenzione...
Sono d'accordo sul fatto che AFFC sia un pò diverso dagli altri libri; secondo me la causa è la scelta dei POV, e quindi, di conseguenza, degli accadimenti narrati. Qui c'è più spazio per intrighi e macchinazioni politiche(Cersei, Ditocorto, Doran), rispetto che alle battaglie vere e proprie (solo il breve scontro navale degli Uomini di Ferro e il duello di Brienne, se ben ricordo)...inoltre viene dato molto spazio a Sansa e Samwell, personaggi che si prestano più a capitoli di riflessione che all'azione vera e propria (anche Jaime, alle prese con le sue crisi di coscienza, adesso può essere accomunato a loro). Questi non sono difetti, ma determinano solo una diversa impostazione del libro, più lenta, quasi di preparazione a grandi eventi che succederanno. Anzi, secondo me ci voleva una parentesi di assestamento dopo gli sconvolgimenti di ASoS... Se si vuole cercare un difetto, forse i capitoli di Brienne girano un pò troppo a vuoto...
Se si parla di stile, io non ho riscontrato nessun cambiamento essenziale nella scrittura di Martin, almeno per quanto è stato filtrato da Altieri. Voglio dire nessun cambiamento nell'aggettivazione, nelle descrizioni, nella costruzione dei personaggi o dei periodi. Quello che cambia, come diceva Eradan, sono i POV, e quindi tutta la parte riguardante i Greyjoy, i Martell, Brienne, Cersei e Jaime è nuova per noi. Ciò che cambia sono le lenti attraverso le quali vediamo la realtà e a cui, forse, non eravamo abituati, i pensieri dei nuovi protagonisti e il loro modo di ragionare. E' chiaro che qualche cambiamento quindi c'è, ma sarebbe strano se non ci fosse. ^_^
per alcuni il livello è un attimo calato (e in effetti alcuni capitoli sono poco ispirati, ma questo accadeva anche nei precedenti)
parlando con altri lettori sembra che il mio pensiero sia un pò controcorrente a tal proposito (dopo tutto, di gusto personale si tratta)..comunque per me AFFC è il migliore libro della serie (qualitativamente parlando).
E credo che a livello meramente letterario/stilistico proprio i capitoli di Brienne che riguardano la presa di coscienza e le varie immagini delle devastazioni del dopoguerra e degli effetti del conflitto in generale (i più noiosi e meno riusciti dal punto di vista del ritmo, dell'intera saga ^_^ ) siano quelli col più alto valore letterario.
A me piacciono moltissimo i capitoli di Brienne.
Sì, è vero che sono lenti e che girano un po' a vuoto. Però è a mio parere uno dei migliori personaggi della saga in assoluto.
E le poche scene d'azione che ci sono sono estremamente coinvolgenti. Ma anche vari dialoghi (come quello con Septon Maribald o con Randyll Tarly) e alcune parti "esplorative".
Lo reputo un libro di "transizione" atto a preparare bene il terreno. Una specie di calma prima della tempesta!
Ho notato anc'io un ulteriore rallentamento nel procedere della storia, ma le Cronache sono già in generale un racconto in cui la narrazione degli eventi avviene con lentezza, sia per il grande numero di personaggi e di scenari, sia per la pervasiva presenza dell'aspetto introspettivo; come altri ritengo la lentezza di AFFC perfettamente funzionale alla descrizione dei Sette Regni devastati dalle guerre proprio mentre l'autunno ormai si volge in inverno; direi che sia una lentezza quasi elegiaca e che non rappresenti affatto uno scadimento di livello.
La differenza stilistica che ho maggiormente notato, piuttosto, è stata quella rappresentata dalla moltiplicazione dei PdV: per seguire le vicende dorniane e quelle delle Isole di Ferro il buon vecchio Zio Martin ha avuto bisogno di un numero di occhi maggiore rispetto all'usuale: il racconto è più sfaccettato ma, Cersei a parte, non abbiamo più avuto nuove psicologie entro cui calarci in profondità.
Secondo me si nota parecchio che AFFC non è stato più tradotto solo da Altieri, ma dalla coppia Altieri-Benuzzi.
In italiano ho avuto anche io l'impressione di una cesuta stilistica tra AFFC e i libri precedenti, ma in inglese questa sensazione scompare.
...come altri ritengo la lentezza di AFFC perfettamente funzionale alla descrizione dei Sette Regni devastati dalle guerre proprio mentre l'autunno ormai si volge in inverno; direi che sia una lentezza quasi elegiaca e che non rappresenti affatto uno scadimento di livello.
Concordo pienamente; a questo proposito ho trovato molto, molto bella una delle scene finali, quella in cui Jaime si sveglia a Delta delle Acque e si accorge che sta nevicando sulle terre dei fiumi, e quindi probabilmente anche a Lannisport e Approdo del Re... e metà dei granai sono vuoti. Arriva a chiedersi anche come avrebbe fatto suo padre per rimediare alla cosa, rendendosi conto solo dopo che lord Tywin era morto. Penso che questa scena illustri bene lo stato d'amino che AFFC voleva trasmettere.
Secondo me si nota parecchio che AFFC non è stato più tradotto solo da Altieri, ma dalla coppia Altieri-Benuzzi.
In italiano ho avuto anche io l'impressione di una cesuta stilistica tra AFFC e i libri precedenti, ma in inglese questa sensazione scompare.
ecco ciò che avevo bisogno di sentire :unsure:
A me non piacciono per niente i capitoli su Brienne poichè sono troppo piatti e monotoni, a mio modo di vedere.
I capitoli che mi sono piaciuti di più (nell'OMBRA) sono stati quelli dedicati ai Greyjoy, a Jaime ed a Cersei, proprio perchè molto più movimentati e densi di intrighi.
Il rallentamento l'ho notato molto, soprattutto nei capitoli sui Guardiani della Notte, per me i capitoli su Tarly negli ultimi due libri sono stati un vero supplizio (erano molto più movimentati nei libri precedenti).
Li ho riletti in questi giorni e devo ribadire che apprezzo questo genere di narrazione, lenta ma piena di intrighi...a parte i capitolo di brienne, che sono troppo cappa e spada per i miei gusti
Fossero almeno cappa e spada......c'è poca azione (briganti a parte), solo esplorazione, viaggi monotoni, elucubrazioni mentali su onore, giustizia..... :unsure: