Lucido testimone della ritirata di Russia ne "Il sergente nella neve" e poi poetico cantore della natura e dell'umanità della montagna, Mario Rigoni Stern, purtroppo, due giorni fa ci ha lasciati.
Ho apprezzato la sua prosa schietta e la sua umanità, vorrei dedicare un ricordo a questo grande scrittore e gran bella persona.
Ho da anni "Il sergente della neve" ma per un motivo o per l'altro non l'ho mai letto. Ora provvederò a farlo. In compenso ho avuto l'onore di incontrare Stern quando ero in terza media e la scuola ci ha fatto fare una gita ad Asiago dove lo scrittore si è reso disponibile per un incontro con noi. Mi dispiace tanto.... RIP
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »