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I di Iskall Ytterligare
creato il 03 gennaio 2008

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 03 gennaio 2008 20:41 Autore

Con buona pace delle previsioni di Rifkin, eccoci ai 100 tondi a barile.

Ci siamo? Cosa sta succedendo?

Le riserve americane sono minori del previsto, ma che lo siano in generale non è una sorpresa per me.

Vorrei invece farvi notare che la causa di questo bel record è l'aumento della tempestosità del Golfo del Messico, con conseguente chiusura di diversi impianti.

Vi ricordate i giorni senza benzina a causa dello sciopero dei tir? Abbiamo mosso il primo passo verso una loro versione su vasta scala? O la "soglia psicologica" è soltanto questo e nulla di più?

 

E' da un po' che mi chiedo quando ci sarebbe successo di svegliarci e scoprire che the day after tomorrow è diventato today. Volevo prendere questa data simbolica (perchè 99,70 o 100 non fa la minima differenza) per chiedevi di avanzare delle proposte di scenario per il futuro diciamo... dei prossimi 5/10 anni.

 

Mi interessava molto il fatto che i giorni dei tir sono serviti come simulazione generale dell'assenza o quasi di petrolio, e con mia grande sorpresa i primi a soffrirne sono stati i grandi centri abitati e non i piccoli centri urbani. Sbagliavo io? E' così logico che si stia più al sicuro nei piccoli paesi che non accanto all'ipermercato?

Intanto ho imparato quali sono le cose che saltano: salute (ambulanze), sicurezza sociale (auto della polizia), cibo (e qui la sorpresa), medicinali (idem non ci pensavo), mercato nero (per la benzina) eccetera...

 

Scusate se mi ripeto, ma sottolineo che la causa di questo rialzo è stato un problema climatico, non di disponibilità in natura.

 

Voi cosa ne dite? :figo:

Se evitiamo melodrammi e superficialità riusciamo a mettere su un quadro abbastanza completo...

E il commento dell'UE sulla crescita a rischio è fondato? Impatti sulla nostra vita?

 

Many tnx :D


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Inviato il 04 gennaio 2008 13:40

Diciamo che il fatto del petrolio a 100 dollari non mi ha scombussolato più di tanto perché mi sembra un fatto normale che debba aumentare sempre più.

 

Quello che di cui non mi capacito è il fatto che nessuno si dia da fare in modo reale affinché auto e veicoli a metano, gas e idrogeno diventino la maggioranza dei veicoli in circolazione.

Nessun governo, nessuna associazione, neanche la UE, niente di niente.....mah!

 

Sul discorso di Iskall riguardo alla protesta dei tir il fatto che ne abbiano patito di + le grandi città mi sembra ragionevole e non mi sono stupito più di tanto.

Nei piccoli-medi centri il modo di vivere è diverso e le scorte durano di più (anche se non in maniera indefinita), le grandi città o i grandi agglomerati soffrono di più situazioni di emergenza (-> vedi napoli in sti giorni coi rifiuti).

 

Cmq il futuro (magari non nei prossimi 5-10anni, ma nei prossimi 15-20) non è roseo per nulla, anche perché il problema della scarsità di petrolio si trasformerà inevitabilmente in guerre, anche se larga scala...

Servono degli interventi netti e decisi.


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Inviato il 04 gennaio 2008 14:24

Dopo le notizie dei giorni scorsi fioccano le prime stime elaborate sul prezzo della benzina al consumo per i prossimi 10 anni. Si parla di 4 euro al litro.

Non è che sarà il caso di mettere mano alle biciclette?

A parte la provocazione il discorso è ampio e generale e si rischia di fare banalizzazioni pesanti.

Come prima cosa perchè non pensiamo a come viene utilzzato il petrolio importato in italia? Qualcuno riesce a trovare delle statistiche a proposito?

Il vero problema non è "smettiamo di utilizzare il petrolio" ma "con che cosa sostituiamo il petrolio, senza creare una nuova dipendenza esterna e una nuova emergenza tra 20 anni?"

Non si può fare un discorso generale ma bisogna vedere in ogni campo di applicazione le alternative praticabili. E dove non vi sono alternative al petrolio, trovare il modo per utilizzarne il meno possibile.

 

Partiamo dalle statistiche, dai campi di utilizzo del petrolio.


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Inviato il 04 gennaio 2008 19:35 Autore

Sul discorso di Iskall riguardo alla protesta dei tir il fatto che ne abbiano patito di + le grandi città mi sembra ragionevole e non mi sono stupito più di tanto.

Nei piccoli-medi centri il modo di vivere è diverso e le scorte durano di più (anche se non in maniera indefinita), le grandi città o i grandi agglomerati soffrono di più situazioni di emergenza

Mi spieghi?

Perchè a me la cosa ha spiazzato e ho quindi sbagliato ragionamento (hai presente quando vai a colpo sicuro sull'opzione errata? >_> ).

Io pensavo: se manca il cibo, il primo posto in cui lo portano sono i grandi centri e da lì poi forse si distribuisce a chi sta lontano e fuori mano. Se c'è da accaparrarsi il cibo le grandi catene di supermercati sono più potenti e possono imporsi sul piccolo negoziante. No?

Ora in Kenya con gli scontri la gente fugge dalle grandi città verso i paesini fuori... altra cosa che non ho capito. In occasione di scontri per la benzina e il petrolio o di disordini sociali per mancanza di forze dell'ordine, perchè proprio le città sede di bordello?


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Inviato il 04 gennaio 2008 20:52

Io pensavo: se manca il cibo, il primo posto in cui lo portano sono i grandi centri e da lì poi forse si distribuisce a chi sta lontano e fuori mano. Se c'è da accaparrarsi il cibo le grandi catene di supermercati sono più potenti e possono imporsi sul piccolo negoziante. No?

Ora in Kenya con gli scontri la gente fugge dalle grandi città verso i paesini fuori... altra cosa che non ho capito. In occasione di scontri per la benzina e il petrolio o di disordini sociali per mancanza di forze dell'ordine, perchè proprio le città sede di bordello?

Il cibo arriva prima nelle vicinanze delle attività produttive. Da me, in Puglia, frutta e verdura (in generale) non sono mancate, latte e derivati, uova, carne nemmeno, perchè gli allevamenti sono vicino. Il pesce non ne parliamo, a 20 minuti di macchina. Per le stazioni di rifornimento del carburante non ci sono stati molti problemi, ma solo perchè io abito in un paese di 18.000 persone con 12-15 stazioni di rifornimento nel raggio di 5 km, nelle grandi città credo che il disagio sia stato come nelle altre regioni d'italia.

Le grandi città si svuotano prima perchè le zone di produzione sono lontane e basta fare un blocco stradale sulle arterie principali per paralizzarne il rifornimento. Allo stesso modo i disordini si creano dove vi è concentrazione di insoddisfazione e malcontento. Le città più grandi sono le prime ad avere problemi, non mi sembra niente di imprevedibile. >_>


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Inviato il 06 gennaio 2008 16:35

La risposta a Iskall l'ha data il Prete Rosso. :lol:

 

 

Il vero problema non è "smettiamo di utilizzare il petrolio" ma "con che cosa sostituiamo il petrolio, senza creare una nuova dipendenza esterna e una nuova emergenza tra 20 anni?"

 

Io la penso così: l'uomo dipenderà sempre da qualche forma di "carburante", per esempio nell'800 era il carbone, ora il petrolio e l'energia elettrica, tra 100anni chissà.

Perciò siccome questo non credo sia modificabile credo che la domanda da farsi sia:

 

qual è la forma di "carburante" che non inquina, non ci fa ammalare e le cui scorte sono facilmente e velocemente riproducibili senza spendere di più rispetto a quello che costa produrlo?


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Inviato il 06 gennaio 2008 16:46 Autore

Però se non arriva il mangime al pollaio e i tremila polli schiattano di fame (ha rischiato di succedere) a cosa serve vivere accanto alle fonti di produzione? Se dopo aver tagliato i traghetti si fermano i pescherecci per mancanza di benzina (idem come sopra) a cosa serve il mare sotto casa?

Visto che però mi sembra ci sia del giusto in quel discorso, forse le risorse arrivano prima nei grandi snodi mercantili: chi abita a Genova ha tutte le merci che riescono ad arrivare al porto, mentre nell'entroterra ne arriva quel che resta. O no?

 

Quoto shinobi sulla dipendenza da un combustibile. E se il petrolio finisse prima che troviamo la risorsa perfetta?


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Inviato il 06 gennaio 2008 19:06

Una risorsa perfetta non esiste.

 

Qualcosa lo troveranno di sicuro. Non so come sia la situazione oggi ma quando anni fa son stato a una conferenza sull'energia e l'idrogeno c'erano parecchi esponenti di aziende come l'ENI, interessate ad aver parte al mondo after petrolio.


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Inviato il 06 gennaio 2008 19:58

Una risorsa perfetta non esiste.

 

Qualcosa lo troveranno di sicuro. Non so come sia la situazione oggi ma quando anni fa son stato a una conferenza sull'energia e l'idrogeno c'erano parecchi esponenti di aziende come l'ENI, interessate ad aver parte al mondo after petrolio.

 

Se le grandi aziende non si interessassero di come sfruttare monopolisticamente nuove fonti di energia non guarderebbero ai loro interessi, il profitto. :lol:

 

E se il petrolio finisse prima che troviamo la risorsa perfetta?

 

Le risorse alternative al petrolio esistono, solo che per il momento sono antieconomiche sia per i produttori, che er gli utenti.

Quando per i primi diverrà più economico utilizzare altre risorse, il mercato si adatterà in poco tempo.

Basti pensare a quanto sta succedendo in brasile con la produzione di bio-carburanti. Diciamo che ai produttori serve solo una spinta verso un più facile guadagno.


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