Stasera a cena, al telegiornale hanno dato una notizia, riguardante le ammissioni alle facoltà a numero chiuso.
Sono andata a cercare su internet ed ecco ulteriori dettagli dal sito di Repubblica
ROMA - Precedenza agli studenti più bravi alle scuole superiori, che negli esami di ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso potranno beneficiare del credito conquistato negli ultimi tre anni di scuola superiore. Il Consiglio dei ministri ha appena dato il "via libera" a un decreto interministeriale, che obbliga gli atenei a tener conto del voto ottenuto alla maturità e dei risultati conseguiti nel triennio che la precede, nel punteggio finale delle selezioni che ormai vengono svolte in un terzo delle facoltà universitarie italiane.
Il decreto legislativo Fioroni-Mussi prevede che nel punteggio per l'ammissione ai corsi universitari 80 punti siano assegnati in base al risultato del test d'ingresso e 25 punti aggiuntivi siano la "dote" che ciascuno studente porta in base al proprio curriculum scolastico e dunque ai risultati di eccellenza conseguiti a scuola. A formare la dote dei 25 punti contribuiscono la media complessiva (non inferiore a sette decimi) dei voti ottenuti negli scrutini finali degli ultimi tre anni di scuola superiore, la valutazione finale della maturità (non inferiore a 80 su cento) e l'eventuale lode. Avranno un peso anche le votazioni finali, non inferiori agli otto decimi, conseguite nell'ultimo triennio nelle materie che hanno diretta attinenza col corso di laurea scelto.
Secondo il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, si tratta di un'altra tappa verso il traguardo della valorizzazione del merito. "Quello di oggi - ha detto in una conferenza stampa a Palazzo Chigi - è un altro tassello del percorso iniziato con la riforma dell' esame di Stato per la valorizzazione del merito e dell'eccellenza". Le novità che verranno introdotte con il provvedimento, messo a punto assieme al collega Mussi, secondo Fioroni, sono anche un incentivo per i ragazzi a proseguire gli studi e a farlo coerentemente con le attitudini personali.
"L'Italia ha bisogno di laureati visto che siamo al di sotto della media europea - ha aggiunto il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi. Sul numero chiuso, poi il ministro ha ammesso che, in passato, c'è stato qualche abuso. "Ma se non si esagera - ha concluso - è giusto mettere un tetto per alcune facoltà".
Il decreto approvato oggi si somma alla recentissima istituzione dell'Albo nazionale degli studenti eccellenti: un registro dei diplomati con 100 e lode, che il ministero della Pubblica istruzione metterà a disposizione di atenei, comunità scientifiche e accademiche. I "superbravi" otterranno una "student card" per l'acquisto di libri e materiale informatico e sconti nei musei, oltre a poter usufruire di viaggi, tirocini e stage.
la pagina esatta del sito è questa :) http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/s...sso-atenei.html
Che ne pensate?
A me tutto sommato pare giusto che ci sia una sorta di riconoscimento per chi si è impegnato durante tutte le superiori
A me non piace, al liceo i ragazzi possono essere molto intelligenti o molto secchioni, e questo non viene distinto all'esame di ammissione.
Da un lato è un raddoppio inutile, se uno passa bene il test vuol dire che probabilmente alle superiori ha studiato, quindi a che pro raddoppiare il peso di questo aspetto?
Dall'altro lato i ragazzi maturano anche tardi, al liceo ci sono molte materie e chi è molto portato per alcune può vedersi penalizzato nel voto finale se aveva dei voti bassi in quelle con cui non si trovava, e pregiudicarsi l'accesso a una facoltà in cui magari eccellerebbe. E poi c'è una questione di età e di noia, che non dovrebbe entrare nel giudizio di idoneità. E che dire di chi si pente della scelta liceale, fatta male, e fa poi bene un'università di tutt'altro stampo?
In sintesi, mi sembra che negli anni liceali concorrano troppe cose a produrre il giudizio, e non tutte legate all'idoneità intellettuale di una persona a certi studi.
Mah, non sono assolutamente d'accordo.
Premetto che ho parecchio mal di testa, quindi scusatemi in anticipo se quello che scrivo dovesse risultare confusionario o comunque poco lineare.
Cerco di andare per punti...
1. il discorso che ha già fatto iskall: se io sono portata per le materie di un certo tipo e sono orientato verso una facoltà di quel tipo, ma contemporaneamente sono completamente negato in materie di altro tipo, nonostante mi ci impegni... perchè mi dev'essere negato l'accesso a una facoltà relativa a materie nelle quali potrei eccellere, per il semplice fatto che in materie che non c'entrano niente avevo brutti voti e questo mi ha rovinato la media? lo stesso dicasi per le scelte sbagliate. Io a 13 anni non sono in grado di decidere di tutta la mia vita futura, e capita a parecchi ragazzi di scegliere una scuola non adatta alle loro capacità, nella quale quindi non riescono a rendere come invece potrebbero fare.
2. vogliamo parlare dei licei italiani? :) un decreto del genere lo accetto e lo apprezzo, a livelli generali, ma non lo accetto e non lo apprezzo in una nazione in cui i professori sono per la maggior parte incompetenti (o dal punto di vista della conoscenza della materia che insegnano, o dal punto di vista umano e delle capacità di insegnamento) o assolutamente privi di voglia di lavorare; i voti sono molto spesso regalati (e ho esperienza di 70 e 80 che valevano molto di più di 100 presi da altre persone in altre scuole), oppure esistono di quei professori che il primo giorno di scuola si presentano dicendo: "io più di 7 non metto, e per avere un 7 bisogna darmi l'eccellenza"... insomma, prima preoccupiamoci di far funzionare bene i licei e di fare uscire ragazzi effettivamente preparati dalle scuole, poi preoccupiamoci di essere più severi nella selezione per l'accesso alle università...
Esempio pratico nel caso non mi fossi spiegata:
Tizio sogna di fare l'ingegnere da quando era bambino e si è sempre dimostrato molto portato per le materie scientifiche; nel suo percorso scolastico incontra professori di matematica incompetenti o inesistenti (un anno ho avuto una prof di fisica che si presentava 2 lezioni su 10, circa... e alla fine dell'anno ha messo i voti completamente a caso...), per cui non ha possibilità, al liceo, di apprendere la materia, perchè non c'è nessuno che gliela insegni, e i suoi voti e la sua media risultano bassi... perchè non dovrebbe avere la possibilità di accedere alla facoltà che ha sempre desiderato di frequentare, in modo da potere imparare lì quel che prima non ha potuto fare?
3. chiunque può avere dei problemi nell'arco di tre anni... faccio il mio esempio personale: al terzo e al quarto anno avevo una media superiore al 7.5... l'ultimo anno ho avuto problemi di salute e non sono riuscita a studiare per diverso tempo, quindi non ho reso affatto bene, trovandomi tralaltro contemporaneamente davanti professori che non mi conoscevano (perchè ne ho cambiati ben 6 l'ultimo anno ;) ) e che quindi non conoscevano le mie capacità reali, ma mi hanno vista solo e soltanto in quel periodo problematico... motivo per il quale alla maturità mi sono ritrovata un voto piuttosto basso rispetto a quello che avrei potuto avere se l'ultimo anno non avessi avuto dei problemi... E per via di problemi di salute mi dovrebbe essere negato l'accesso ad una facoltà universitaria? Lo stesso è successo a una mia compagna di classe, che ha sofferto per tutto l'ultimo anno di gravi e continue crisi d'asma, si è dovuta sottoporre continuamente a visite mediche, dovendo assentarsi spessissimo da scuola... e lei che aveva accumulato il massimo dei punti di credito sia al terzo che al quarto anno... è uscita dal liceo con un 65... Perchè le dovrebbe essere negato anche l'accesso a una facoltà, dopo aver ricevuto già il danno e la beffa di un voto miseramente basso rispetto a quello che lei vale?
Mmm ecco, avevo altre cose da dire ma me le sono dimenticate :)
Comunque, molto più in generale: perchè per un errore (che non è detto che sia stato perpetuato per tutti e tre gli anni, ma magari soltanto uno o anche meno... e può non trattarsi di un errore ma di un problema effettivo e inevitabile) io devo essere danneggiato anche nel resto del mio futuro? Perchè se io non ho voluto o non ho potuto imparare in passato, mi deve essere negata la possibilità di imparare nel futuro, se ne ho la voglia e ne ho le capacità? Sinceramente io ho sempre pensato che si studi per imparare, non per dimostrare quello che hai fatto nel tuo passato... se io una cosa non la so ma vorrei impararla... perchè non posso? Oppure perchè devo farlo autonomamente, se potrei avere una guida?
E se proprio vogliamo fare questa selezione e togliere di mezzo le persone che non rendono/non si impegnano/non sono capaci... perchè farla all'ingresso? Non si può farla in un secondo momento, se proprio la si deve fare? Non si può mettere un muro di crediti più severi? Non si può porre un limite e farlo rispettare? Perchè se ne esiste la possibilità i professori non bocciano mai a libretto? Se vogliamo essere selettivi, vedo più utile fare questa selezione in un secondo momento, anzichè privare persone capaci e competenti e con tanta voglia di fare della possibilità di imparare e di laurearsi nella materia che preferiscono, e di fare poi magari il lavoro per il quale si sentono e sono più portati...
Scusate lo sproloquio, spero si capisca qualcosa :wub:
Comunque il decreto dice che 80 punti sono basati soltanti sul test di ammissione, quindi conta la preparazione dello studente nel momento in cui lo affronta.
Effettivamente la scuola italiana forse non è preparata per un decreto del genere, data la situazione in cui si trova.
Tuttavia quando ho detto che ero d'accordo col fatto che ci fossero "premi" per chi ha avuto un andamento buono e costante nel triennio, mi rendo conto di non essermi spiegata bene.
Io provengo da una situazione liceale non proprio felice (della serie, l'ultimo anno era un conto alla rovescia per andarmene via di lì), dove all'ultimo anno sono arrivate persone che non lo meritavano affatto (le cui insufficienze miracolosamente si trasformavano in 6 a fine anno). Per cui trovavo giusto (considerando il mio caso) che almeno all'università (poi vabbè...il corso che ho scelto io non era ancora a numero chiuso :) ), ci fosse una sorta di riconoscimento per chi si era impegnato.
Comunque, che sia un incentivo a studiare di più lo vedremo. Già mi sono bastate le proteste che hanno fatto quando sono stati rinseriti gli esami di riparazione a settembre. Io non credo che la colpa sia sempre e solo esclusivamente degli insegnanti e della scuola (per quanto sia messa male :) ): il problema è che c'è una sorta di "inviolabilità" degli adolescenti (l'estate è per lo svago, non può essere bocciato perchè altrimenti resta traumatizzato, hanno bisogno di attenzioni non di studio ecc ecc)
non mi piace e nn mi sembra giusto...
perchè devo compromettere il test dell'università cn i miei risultati delle superiori, a mio avvismo mi pare inutile, tanto se uno nn è bravo nn lo passa il test dell'università, cn o senza punti superiori.
per qnt mi riguarda credo che nn avrò qst problema xke andrò all'università a numero aperto XD
Sono abbastanza indeciso a riguardo. Da una parte mi fa ridere come in questo paese si cerchi sempre di responsabilizzare l'ultimo anello della catena, quella fascia di persone costrette ad accettare passivamente ciò che avviene. Abbiamo una scuola fatta di professori assenteisti, programmi mai conclusi in cui regna l'anarchia burocratica, e una università fatta di cattedre regalate a destra e sinistra, corsi triennali da 48 esami che non rispettano la lunghezza imposta dei programmi, sistemi di crediti nati per snellire la carriera universitaria e che invece la raddoppiano. E negli argomenti libri di testo/stipendi ridicoli agli insegnanti nemmeno ci entro. Però gli studenti vanno responsabilizzati. Mi sarebbe piaciuto che dessero prima in calcio nel posteriore a tutti i pesi morti di questo sistema, ma bisognerebbe intaccare i privilegi di qualcuno, non sia mai.
D'altro canto, sono gli studenti che si costruiscono il proprio futuro. Non sono d'accordo che i ragazzi maturino tardi, o che non debbano essere penalizzati per la mancanza di voglia. Dobbiamo anche renderci conto che ormai abbiamo a che fare con l'Europa, in cui le cose vanno in maniera ben diversa. Leggevo uno specchietto l'altro giorno, e a fronte di una media italiana in cui gli studenti si laureano a 26 anni, ci sono paesi in cui la media cala a 19/21 anni. Saremo mica i ritardati del Mondo, che maturiamo dieci anni dopo gli altri?
SJ
E' vero che le università sono sovraffollate da gente che ci è andata solo per non sapere cos'altro fare, ma è pure vero che molti ciucci alle superiori abbiano trovato qualcosa che li appassiona dopo e l'abbiano portato avanti con dedizione e buoni risultati. Non va cambiato il "metodo" di ingresso all'università, secondo me, ma va cambiata l'università stessa, con meno pastoie burocratiche, meno oneri pecuniari per chi studia, più case dello studente e programmi meno vetusti e inutili...ma sto divagando...
Non sarebbe semplicemente meglio fare degli esami tosti?
Del tipo che sia nei corsi obbligatori che in quelli opzionali c'è selezione seria... e se vai fuori corso ci sono delle penalità pesanti?
Tipo tasse folli o essere sbattuti fuori.
Non so se funziona, ma di sicuro invoglia a studiare: chi si è parcheggiato lì se ne va, chi ha scoperto tardi la materia del cuore può mostrare tutto il suo valore.
Nella mia facoltà è presente un imbuto che da più di seicento iscritti al primo anno al terzo arriviamo in meno di cento. Il che mi da da pensare se non è poi così sbagliato inserire una soglia nei test di ingresso. Del tipo se non fai più di 35/100 (esempio) punti devi sostenere un esame di riparazione altrimenti non puoi fare altri esami. Per il resto il numero chiuso è una enorme vaccata. Tanto vale fare esami seri, se lo scopo è quello di formare.
Se poi lo scopo è quello di fare passare chi dicono loro, il numero chiuso è uno degli strumenti migliori.
Non sarebbe semplicemente meglio fare degli esami tosti?
Del tipo che sia nei corsi obbligatori che in quelli opzionali c'è selezione seria... e se vai fuori corso ci sono delle penalità pesanti?
Tipo tasse folli o essere sbattuti fuori.
Non so se funziona, ma di sicuro invoglia a studiare: chi si è parcheggiato lì se ne va, chi ha scoperto tardi la materia del cuore può mostrare tutto il suo valore.
Non so la situazione di altri atenei, ma nel mio caso gli esami "tosti" sono superiori all' 80% del totale del mio corso di laurea. Al massimo più facili sono quelle materie fata, che stanno messe lì ma non si sa a che cosa servano in realtà al proseguo degli studi. Se devo fare anche queste materie come vengono trattate nei corsi di laurea in cui sono materie base, ne esco davvero pazzo (es. corso di laurea ingegneria - esame economia) :)
Sul dare penalizzazioni importanti a chi non riesce a superare gli sbarramenti per passare all'anno successivo, potrebbe essere una soluzione. Secondo me, però, non è quella ottimale perchè si potrebbe sparare nel mucchio. Esempi di persone preparate che non riescono a stare al passo ce ne sono a bizzeffe, perchè lavorano e contemporaneamente studiano, per motivi di salute. Se un discorso di garanzia viene fatto per i liceali, dovrebbe essere rafforzato per gli universitari, non sminuito o addirittura applicare un aumento della spesa per le tasse universitarie.
Semmai, sarei d'accordo con un rimborso, almeno parziale, delle spese universitarie, per chi si laurea nei tempi, per premiare i meritevoli. Certamente non affosserei chi è già in difficoltà.
Sul decreto in sè, invece sono pittosto perplesso, un pò per le ragioni espresse da SteeJans, un pò perchè avrei preferito che un riconoscimento degli studenti mertevoli non decretasse una penalizzazione della maggioranza del corpo studenti. Anzi il decreto potrebbe aumentare gli episodi di voti regalati, perchè non esiste che un professore di matematica di 3° scientifico metta 5 nella sua materia se questo significa che quel ragazzo non potrà accedere ai corsi a numero chiuso in quell'ambito.
Mi viene però in mente una domanda. Se durante le superiori non studi "diritto" o "economia aziendale" sei penalizzato nel calcolo dei 25 punti se vuoi entrare alla Bocconi o alla Luiss (non so come si scrive :) )?
Io posso dire la mia esperienza personale. Quando scelsi in che scuola superiore andare non ne avevo la minima idea, ho scelto in base alle amicizie e mi sono ritrovata a fare 5 anni in un'istituto tecnico commerciale. Ora sono una Ragioniera e perito commerciale iscritta in archeologia... ;) Alle superiori ho sbagliato in pieno! Ma se avesse contato il mio voto di diploma mi avrebbero impedito di realizzare il mio sogno di essere archeologa :huh: penso che non sia giusto limitare così i giovani per una scelta sbagliata. E' l'università che ti dice chi sei.
Non sarebbe semplicemente meglio fare degli esami tosti?
Del tipo che sia nei corsi obbligatori che in quelli opzionali c'è selezione seria... e se vai fuori corso ci sono delle penalità pesanti?
Tipo tasse folli o essere sbattuti fuori.
Non so se funziona, ma di sicuro invoglia a studiare: chi si è parcheggiato lì se ne va, chi ha scoperto tardi la materia del cuore può mostrare tutto il suo valore.
Ecco, questa è la soluzione più sensata. Per la esperienza posso dire che ci sono anche esami tosti..ma nella maggioranza dei casi è sufficiente quasi soltanto il presentarsi per passare l'esame...poi però per prendere 30 devi raccontargli anche il terzo segreto di Fatima :huh: ;) . Le tasse sono più alte per un fuori corso, almeno all'università di Bologna è così.
A esami tosti unirei una sorta di soglia minima, come diceva Exall, da raggiungere in un test preliminare. Ad esempio a Ing qui a Bologna chi faceva meno di 300/1000 era caldalmente consigliato a seguire dei corsi di riparazione in matematica e fisica (tenuti in facoltà oltretutto)...ma poi nessuno ci va :( :dart: ...e si lamentano che Analisi è troppo difficile e tentano di far diminuire il carico di studi perchè altrimenti non lo passano..e per fortuna che la mozione è stata bocciata.