Stavo rileggendo "la regina dei Draghi" e mi è capitato di imbattermi in una frase che mi era sfuggita a una prima lettura, ma che ora mi ha colpito come "strana":
Quando Theon asserragliato dentro Grande Inverno riceve i rinforzi che gli permettono di sconfiggere gli assedianti, deve pagare il prezzo promesso al sedicente Reek, ovverosia concedergli la figlia del maestro del canile. Ovviamente la cosa gli fa'ribrezzo, ma deve mantenere la sua promessa, e pensa:
"Diamogli la sua libbra di carne, e facciamo i conti con lui più tardi"...
sul momento non ho capito perchè mi suonasse strana questa cosa, ma poi mi è venuto in mente:
la "libbra di carne" è una citazione del "Mercante di Venezia" di Shakespeare, in cui Antonio si fa prestare i soldi dall'ebreo Shylock, che pretende come garanzia il diritto di prendere una libbra di carne dal corpo di Antonio... ed è una specie di modo di dire, un po' come i 30 denari...
io non ho il testo in inglese, ma vorrei sapere se qualcuno che ne è in possesso mi può confermare questa citazione...a volte i traduttori fanno strani scherzi!
Sei troppo grande Bea.
Gil Galad - Stella di radianza
Io non sarei mai riuscito a fare un collegamento del genere...
complimenti.
Le citazioni da Shakespeare fanno parte del modo di parlare anglosassone e anche americano "colto" in modo imprescindibile.
"Libbra di carne" poi è molto usato anche in Italia.
Un mio caro amico in un esame di diritto penale usò per l' appunto la citazione tratta dall' atto IV dell' opera:
- Aspetta un momento, c'è qualcos'altro. Questo contratto non ti accorda neanche una goccia di sangue. e precise parole sono: "Una libbra di carne". Prendi dunque la tua penale, prendi la tua libbra di carne, ma se, nel tagliarla, versi una goccia di sangue cristiano, le tue terre e i tuoi averi sono, per le leggi di Venezia, confiscati dallo Stato di Venezia. -
La versione originale non è una la citazione completa di Shaksperae: riporta però il modo di dire nell' eccezione materiale in cui viene semanticamente utilizzato di solito.
Quindi ... non so se nei Sette Regni conscano Shakespeare (ne hano molti di bardi !!!) ma sono convinta che Altieri non ha riconosciuto la citazione anche perchè in quanto modo di dire consolidato la relazione con il Mercante di Venezia non è così immediata.
Secondo me nn è una citazione colta, l'espressione è abbastanza comune, anch'io la conoscevo senza collegarla a Shakespeare.
E credo di averla anche letta in altri libri, credo proprio in quei gialli ambientati nel modo degli avvocati.
infatti, anche secondo me è una cosa involontaria....mi ha solo fatto ridere perchè "stona" un po' nel contesto...
sarebbe come dire che qualcuno saltasse su parlando dei "30 denari"...