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...e i cavalli??
D di Decado
creato il 27 ottobre 2006

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Decado
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Inviato il 27 ottobre 2006 11:28 Autore

Mi sono accorto di una cosa un po' insolita (sempre che la mia memoria non faccia cilecca, dato che è un bel po' che non "percorro" le pagine di Westeros): i cavalli??????

A parte i pochi eletti che dispongono di un Meta-Lupo, o di un corvo-parlante, non ricordo qualche cavaliere o personaggio tanto affezionato al suo cavallo da dargli un nome. Sbaglio?

I cavalli sono solo mezzi di trasporto....


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Inviato il 27 ottobre 2006 11:52

Non é del tutto esatto. Io mi ricordo di almeno quattro cavalli che hanno un nome:

- Sorriso é il destriero di Theon Greyjoy

- Straniero é quello del Mastino

- Danzatrice é la cavalla di Bran

- la puledra d'argento (era) la puledra di Dany

 

Puo darsi che ce n'erano anche altri, ma attualmente non me li ricordo.


 

greyjoy.jpg

Team Greyjoy

 

image.png

 

#SaveSerBalzo!

Fondatore del comitato di quelli che venerano Nina Gold :ninja:

Co-ideatore del comitato pro-mozzarelloni headbangers (in cerca di nuovo mozzarellone headbanger) :huh: 

Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 

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Inviato il 27 ottobre 2006 12:37

Qualche altro nome salta fuori in aFfC.

 

In effetti cmq risalta un pò la scarsa considerazione che hanno i cavalli in questo mondo di cavalieri...


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Qhorin il Monco.
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Inviato il 27 ottobre 2006 15:29

In effetti anche io mi ricordo soltanto quei 4 nomi.....

 

nessun cavaliere si affezziona al suo cavallo.....??? >_>

 

a me sembra strano.... :unsure:

 

Qhorin


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stramef
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Inviato il 27 ottobre 2006 15:34

Bhe alla fine qualcuno che spicca c'è..ma è giusto anche cosi..è un mondo "Low Magic" e non mi piacerebbe veder 4000 cavalli "speciali"...

Quelli gia citati infatti hanno peculiarità.. (Sorriso nn me lo ricordo)...

 

Straniero è il migliore, sembra un po Re Nero di Kenshiro (dimensioni a parte!!)


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Benny
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Inviato il 27 ottobre 2006 16:41

Non é del tutto esatto. Io mi ricordo di almeno quattro cavalli che hanno un nome:

- Sorriso é il destriero di Theon Greyjoy

- Straniero é quello del Mastino

- Danzatrice é la cavalla di Bran

- la puledra d'argento (era) la puledra di Dany

 

Puo darsi che ce n'erano anche altri, ma attualmente non me li ricordo.

 

C'era anche Codarda, la cavalla temporanea di Arya.

Cmnq, come potete controllare tutti, i personaggi principali trascorrono più tempo coi piedi per terra che sui cavalli, anche perchè nel libro tutto sommato non ci sono moltissime battaglie campali che richiedano l'uso della cavalleria, al contrario di quanto avvenga con Ombromanto o Bucefalo.


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gabriele branca
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Inviato il 27 ottobre 2006 18:01

ma jeime combatte spesso a cavallo, ma lui lo considera solo un mezzo di trasporto, come molti altri.

 

vi ricordate la puledra che ha usato il cavaliere di fiori nel torneo...


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stramef
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Inviato il 29 ottobre 2006 20:31

ma jeime combatte spesso a cavallo, ma lui lo considera solo un mezzo di trasporto, come molti altri.

 

vi ricordate la puledra che ha usato il cavaliere di fiori nel torneo...

 

Bhe io mi ricordo solo di una Puleda che monta Jaime spesso........................... :unsure:


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Inviato il 30 ottobre 2006 11:29 Autore

....riflettendoci credo che sia una scelta di Martin. Il suo intento era quello che di essere il più fedele possibile a una storia reale, una specie di medioevo-alternativo che un spruzzatina di fantasia

(i metalupo e gli estanei) poi la gentil consorte ha voluto i draghetti, che inizialmente non erano previsti.

In un periodo simile, con guerre scontri e condizioni di vita "un po' più spartane" per la stragrande maggioranza delle persone, non credo che fosse comune affezionarsi ad un cavallo.

I ricconi, in quanto tali, li cambiavano come calzini (ops, come noi oggi cambieremmo calzini), e ne avevano a disposizione più d'uno, quindi perché affezionarsi.

Mentre i soldati non potevano permettersi il lusso di "possedere" un cavallo per più del tempo necessario.

Credo che l'idea dell'attaccamento al cavallo (eccezione fatta per un episodio storico confermato, Bucefalo) sia puramente una forma di "romanticismo" nata secoli dopo. Quando abbiamo iniziato ad inventare storie fantasy, e simili.

Con questo non voglio dire che non ci si affezionava ai cavalli, ma probabilmente era un aspetto molto-molto-secondario e casuale... era più importante la spada!!!!


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khal Rakharo
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Inviato il 31 ottobre 2006 20:46

Sinceramente credo che sia proprio il contrario di quanto tu dica... per un soldato che combatte a cavallo, un controllo perfetto dell'animale è fondamentale, e si può ottenere solo con un'eccellente intesa. Quindi affezionarsi all'animale è la cosa più naturale del mondo.

In Martin la vediamo eccome questa abitudine: persino il Mastino, lo spietato Mastino dà un nome al suo cavallo, per quanto sia un nome feroce. E Arya quando trova una cavalla selvaggia.

Nelle Cronache l'unico che effettivamente non dà nomi ai cavalli è Jaime; ma il Jaime che tutti conoscono è tanto arrogante e sbruffone che non darebbe un nome neppure alle persone...

 

Io dò ragione a lord Tywin: se compaiono pochi nomi, è perché vediamo relativamente pochi cavalli.


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stramef
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Inviato il 01 novembre 2006 18:26

Bhe poi le cronache preferiscono incentrare l'attenzione su altri dettagli, i cavalli sono solo comparse delle storie..anche per il popolo Dothraki, pienamento legato ai cavalli, questi sono solo un semplcie elemento scenico...


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Decado
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Inviato il 02 novembre 2006 13:47 Autore
i cavalli sono solo comparse

 

i personaggi principali trascorrono più tempo coi piedi per terra che sui cavalli

 

Allora è una pecca della saga, che racconta un mondo di cavalieri appiedati.

I cavalieri propriamente detti non sono pochi, tutt'altro... e se solo uno di essi ha un cavallo "rilevante" credo fosse raro che si instaurasse un rapporto stretto.

Non stiamo parlando di una ragazzina "sperduta" che si attacca ai pochi affetti che la circondano! Il cavallo selvaggio che trova...

...e tantomeno di un "cortigiano" che, per comodità, ha l'abitudine di usare sempre lo stesso cavallo. Sì può chiamare affetto, ma non è un legame vero e proprio tra i due.

 

 

per un soldato che combatte a cavallo, un controllo perfetto dell'animale è fondamentale, e si può ottenere solo con un'eccellente intesa. Quindi affezionarsi all'animale è la cosa più naturale del mondo.

 

Vero, ma quanto era lunga la vita di un cavallo da guerra???? E soprattutto, si trattava di cavalli addestrati, abituati e quindi docili ai comandi di un cavaliere altrettanto abituato-addestrato.

Tranne qualche raro "duo da combattimento", non credo si andasse molto per il sottile. I cavalli dovevano essere sempre freschi e riposati, quindi credo che legami stretti ce ne fossero pochi. Pochissimi.

 

Capisco i soldati professionisti, ufficiali di un esercito stabile, che quindi usano abitualmente quei due o tre cavalli, proprio perché hanno una base fissa (un castello, una città)... anche se dubito che di fronte alla scelta fra il "proprio" e uno migliore, avessero scelto il vecchio compagno.

Ma tutti gli altri non hanno un cavallo fisso. Ne i veterani ne i coscritti, e per questi ultimi magari l'animale non è neppure addestrato.

 

Oppure i "cavalieri solitari" come il Mastino (che si è affezionato al cavallo proprio perché è l'unico essere vivente per lui importante, ed è suo, non del suo signore)... in pratica è l'unico cavaliere che abbia un proprio cavallo-compagno. Un po' poco in una saga con così tanti cavalieri, non trovate?


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Daeron Targaryen
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Inviato il 14 novembre 2006 23:12

Per la cronaca anche nel Cavaliere Errante Dunk dà un nome a ciascuno dei propri cavalli.

Cmq credo che tutti i cavalli usati abbiano un nome, ma solo pochi di loro sono usati così spesso dai personaggi da meritare di essere battezzati ufficialmente.


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Blackfyre
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Inviato il 14 novembre 2006 23:18

Credo che questo sia normale per il taglio che Martin ha dato ai suoi romanzi...voglio dire dopo tanti libri dove ci sono personaggi leggendari e immortali...matrimoni che si capiscono alla prima pagina e cavalli eroi siamo passati a protagonisti mortali, storie d'amore inaspettate e anche, volendo, immorali e cavalli che (come è normale) muoiono a decine in battaglia.



Lord Beric
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Inviato il 05 gennaio 2007 17:56

I cavalli, oltre a morire in battaglia, vengono spesso cambiati alle varie fortezze, vedi SPOILER IL TRONO DI SPADE 071a299119eb0e07699f967044e9a8f1'071a299119eb0e07699f967044e9a8f1

Cat alla Porta Insanguinata quando incontra Bry

.

 

In genere un nome lo si da quando si ha il tempo e il modo di affezionarsi agli animali. Ad un soldato, sia pure con il binomio indissolubile con il suo cavallo, io insegnerei a non avere troppo affetto verso di lui, vista la mortalità equina a Westeros.

 

In compenso abbiamo Mya Stone che invece da un nome ai propri muli, a riprova che è l'affetto, quello che conta. ^_^


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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