Da studente di Scienze della Comunicazione, le ultime discussioni mi hanno dato uno spunto importante di discussione. La potenza dei Media è ormai assodata e non ci sono probabilmente molte cose da dire, così come ci sono poche cose da dire sul nostro diritto all'informazione. Il problema secondo me però sta nei doveri informativi dei Massa Media (intendendo con essa la massa cerebrale media del giornalista media... meglio conosciuto come avvoltoio della carta stampata). Vado mettendo alcune questioni su cui mi piacerebbe sentire il vosto parere.
Quali sono secondo voi i doveri veri e propri dell'informatore?
Esistono limitazioni a questo dovere?
Esistono condizioni, e quali sono, nello svolgimento di questo dovere?
La pressione mediatica ad esempio sul tema degli extracomunitari (laddove ogni titolo porta in grassetto la scritta exracomunitario, mentre la provenienza dell'assassino fiorentino viene dispersa nelle righe dell'articolo), sul tema della guerra (laddove, secondo la parte politica, vengono evidenziati solo i limiti della civiltà Iraqena o, dall'altra parte, la presenza del petrolio e l'interesse statunitense). Ho fatto solo alcuni esempi per far capire dove andavo a parare.
La domanda definitiva è: che tipo di informazione vorreste?
ciao a tutti.
Paolo.
p.s. nel parlare di "civiltà" iraqena ho voluto sottolineare il termine che spesso ho visto utilizzare, apparentemente per riferirsi alla loro situazione economico-sociale, in realtà per sottolineare la connessione arretratezza-inciviltà... un piccolo trucco suggestivo molto utilizzato e che spero non abbia ormai più effetto sulla nuova generazione, quanto sono sicuro che ne abbia invece sulle generazioni più navigate.
Un problema vastissimo...
Quali sono secondo voi i doveri veri e propri dell'informatore?
Riferire le notizie? Magari in modo completo, oggettivo, fornendo informazioni aggiuntive sul tema generale in cui si inserisce la notizia.
Per esempio, i giornali inglesi e francesi hanno l'abitudine di inserire sempre una piccola cartina geografica, senza dare per scontato che tutti sappiano dov'è il luogo in cui si svolgono i fatti.
Inoltre in italia tutti i giornalisti della carta stampata si sentono opinionisti, manca spirito di servizio.
Inoltre esiste il dovere di permettere di capire, e mi riferisco all'informazione via radio, che richieda capacità di moderazione infinitamente superiori a quelle di un conducente di tolk show televisivo.
Sicuramente l'istrionismo e il sensazionalismo dei giornalisti televisivi va contro il dovere di sottoporre al pubblico dei fatti in modo che questi possano formarsi una propria opinione.
Esistono limitazioni a questo dovere?
Siamo al tema "il pubblico deve sapere!!": io resto d'accordo con il proverbio giapponese dei giornalisti "non c'è personalità sotto la cintura", cioè il rispetto della privacy. Scandali come il sex gate non dovrebbero esistere. Inoltre esiste un fondamentale rispetto per il dolore umano, tale che non bisognerebbe infilare un microfono in bocca alla madre di un bambino morto giusto per poter mandare in onda i suoi toccanti singhiozzi e le sue commoventi lacrime...
Esistono condizioni, e quali sono, nello svolgimento di questo dovere?
Spirito di servizio, ecco cosa. Gli operatori dell'informazione svolgono un delicato compito, cioè mettere delle conoscenze di attualità a disposizione di un pubblico vasto e della più varia estrazione sociale e culturale. La condizione fondamentale secondo me è tenere sempre presente a chi si sta comunicando. La comunicazione autoreferenziale è una piaga diffusa...
La domanda definitiva è: che tipo di informazione vorreste?
Quella fatta da operatori competenti. Una tonnellata di giornalisti non ha la minima idea di che cosa sta parlando, però ci tiene a dire la propria opinione. Penso sarebbe un enorme passo avanti avere degli informatori informati che abbiano per obiettivo il consentire l'accesso a queste conoscenze da parte della massa.
Esistono limitazioni a questo dovere?Siamo al tema "il pubblico deve sapere!!": io resto d'accordo con il proverbio giapponese dei giornalisti "non c'è personalità sotto la cintura", cioè il rispetto della privacy. Scandali come il sex gate non dovrebbero esistere. Inoltre esiste un fondamentale rispetto per il dolore umano, tale che non bisognerebbe infilare un microfono in bocca alla madre di un bambino morto giusto per poter mandare in onda i suoi toccanti singhiozzi e le sue commoventi lacrime...
A meno che non sia stata l madre ad uccidere il figlio per il desiderio di apparire in TV... Sarà una mia idea, ma sono convinto sia stato un movente valido in almeno un paio di casi...
Inoltre concordo in pieno con il ghacciolo, tranne sulla richiesta di obiettività. Credo sia impossibile essere veramente obiettivi su un avventimento, quantomeno dal punto di vista umano. Su questo fronte auspico un incremento della pluralità di informazione e soprattutto che venga data la possibilità al fruitore delle notizie (bello l'esempio di corredare gli articoli con cartine geografiche) di farsi una propria idea.
OK, I'm a dreamer...
il tema è talmente vasto che proverò a rispondere qualcosa e il suo contrario XD
Quali sono secondo voi i doveri veri e propri dell'informatore?
i doveri dell'informazione sono quelli di informare la gente. giornali tv e cavoli vari devono dire le cose come stanno, facendosi influenzare il meno possibile, e cercare il massimo grado di oggettività.
e
l'industria dell'informazione è un industria, serve a far soldi. nel rispetto della legge, l'informazione vende. stiamo parlando di mass media, ovvero strumenti d'informazione per la massa, e l'informazione deve produrre.
Esistono limitazioni a questo dovere?
non esistono limtizioni, i mass media devono dirmi tutto della vita di un vip, dirmi cosa c'è nell'area 51, rendere noto tutto a tutti e alzare il grado di conoscenza di ognuno.
e
esistono svariate limitazioni, a cominciare dalla censura (il cuo uso è limitato dalla cultura in cui si colloca, spazio e tempo - ad esempio oggi abbiamo cominciato a non censurare più molte "parolacce" sullo schermo, ma non a vedere porno in prima serata), continuando con la privacy della persona, per non finire come il grande fratello (anche se oggi va di moda farlo) ed alcune cose è meglio non farle sapere ai cittadini.
Esistono condizioni, e quali sono, nello svolgimento di questo dovere?
giornalisti validi e competenti. basta a tutti quelli che sono lì per fare spettacolo.
e
qualsiasi informazione è per forza di cose condizionata, quindi qualsiasi informazione che mi arriva è anche un minimo utile. (questa già so che la spiegherò male). quindi meglio un guazzabuglio di una marea di informazioni, in cui sapendo gli strumenti si può trovare quasi tutto ciò che si vuole o che ci serve (internet) piuttosto che una soluzione "competente ed elitaria" del punto precedente.
La domanda definitiva è: che tipo di informazione vorreste?
voglio un informazione pensata e condizionante, da 1984 di orwell, che mi faccia sentire un ingranaggio e felice di esserlo, che mi faccia fare il mio lavoro nella società senza bisogno di pensare.
e
voglio un informazione che mi faccia decidere da solo cosa va fatto e cosa non va fatto, cosa è utile e cosa non è utile sentire leggere o vedere, perchè tutti siamo capaci di discernere.
fine. non dirò quale delle due opzioni condivido, ci devo pensar su.
Secondo me il problema è leggermente diverso...
Come diceva Ale, le aziende mediatiche sono fondamentalmente AZIENDE e, in quanto tali, pretendono profitti. Ora, il mezzo per fare profitti di tali marchingegni diabolici è avere del pubblico. E' il pubblico che decide cosa guardare. E che non mi si venga a dire: "eh, ma ci sono solo 6 canali le trasmissioni che si possono vedere sono solo quelle". Prenditi un libro o un giornale e leggi quello. Se anche il giornale ti sembra brutto eliminalo e mettiti a fare decoupage (chi non sapesse cos'è lo cerchi su internet ). Occupa il tuo tempo in modo diverso, e cerca di sviluppare la tua capacità critica (il decoupage è interessante ma in questo caso non indicato ).
Volete sapere se esiste una morale nell'informazione?! Beh sì, certo che esiste, per i segmenti di spettatori che RICERCANO quella morale, che non possono farne a meno. Volete sapere se ora, in Italia, esiste una morale?! Beh, certo che no, ma dipende dall'industria dell'informazione o dalla cultura nazionale?
L'abitudine in Italia è quella di dar sempre contro a tutti e a tutto quello che non ci porti soldi o vantaggi futuri (leggi soldi futuri), questa è, imho, la forma mentis dell'italiano medio. E vi sembra che questo modo di pensare, che va la maggior parte delle volte contro obiettività e valutazioni oggettive, sia compatibile con un'informazione equilibrata?
Il motivo per cui non esiste un'informazione degna di questo nome e proliferano telegiornali scandalistici che ci aggiornano sul "delitto di cogne" una volta ogni 2 settimane, risiede nel fatto che non esiste una MASSA di persone che VOGLIONO trovare certi contenuti nella TV.
Chiaro, qualcuno ci prova (Otto e mezzo per esempio. Nello specifico non fa informazione imparziale, ma bipartizan cercando il più possibile l'equilibrio delle voci e l'appoggio, per i fatti, di opinioni autorevoli di specialisti dell'argomento) ma fa il 2 per mille di share ed è destinato a finire gambe all'aria. Questione di soldi, di nuovo.
Ora, se vogliamo pretendere che Piersilvio Berlusconi si alzi un mattino e chiami il padre dicendo: "uè, Cavaliere, sai che c'è? Ho deciso che da domani non facciamo più soldi a palate, metto professori universitari e giornalisti seri in tutti i telegiornali e in tutti i talk show, così creiamo un'opinione pubblica più consapevole."
S.B: "Cribio! Bel'idea! L'importante è che Fede rimanga al TG4."
Mi meraviglierei molto se lo facesse.
Di più.
Mi dispererei.
Perchè nel momento in cui si formerà una massa di individui in grado di essere una leva per gli investitori pubblicitari, allora saranno i grandi network a inserirsi in quel segmento e proporre contenuti più corposi e intellettualmente validi, e se Mediaset nel frattempo sarà un ce**o non potrà più intervenire (la Rai già ci prova sul Satellite, ma con progetti a professionalità troppo bassa per essere interessanti).
Abbiamo bisogno di più canali, certamente, e abbiamo bisogno che la gente cominci a guardarli. Voi direte: "Ma così non cambierà mai nulla, perchè è la televisione che regola il senso critico della popolazione di oggi e se la televisione fa schifo il senso critico... beh...".
Esatto, è proprio questo il punto.
Bisogna dimenticarsi quel cacchio di schermo e accenderlo solo quando c'è qualcosa di veramente interessante, bisogna dargli l'importanza che ha e "consumare" programmi televisivi con la stessa attenzione con cui non scaricate il tubetto del vostro dentifricio nel lavandino.
Fino a quel giorno, non c'è speranza. Ma del doman, comunque, non v'è certezza.
Ciauz
P.S: l'intervento è provocatorio, ovviamente, ma non so quanto sia distante dalla verità. Quanti possono dire di non accendere la televisione per passare il tempo o nei momenti di "buco"?
Tema vastissimo,cercherò la sintesi estrema
Quali sono secondo voi i doveri veri e propri dell'informatore?
Riferire la notizia in modo oggettivo,neutrale e completo,integrandola dove necessario per permettere una maggiore comprensione degli eventi.Il tutto in un clima di sterilità.
Esistono limitazioni a questo dovere?
Privacy e censura,dipendenti da luogo e tendenza culturale dominante.
Esistono condizioni, e quali sono, nello svolgimento di questo dovere?
Quoto Ila
Spirito di servizio, ecco cosa. Gli operatori dell'informazione svolgono un delicato compito, cioè mettere delle conoscenze di attualità a disposizione di un pubblico vasto e della più varia estrazione sociale e culturale. La condizione fondamentale secondo me è tenere sempre presente a chi si sta comunicando. La comunicazione autoreferenziale è una piaga diffusa...
La domanda definitiva è: che tipo di informazione vorreste?
Un'informazione che permetta l'eleborazione mentale,la formazione di un proprio pensiero e il meno possibile legata a sfere di influenza esterne.Aspiro ad un mondo che non solo permetta,ma costringa la gente a pensare con la propria testa.