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Alessandro Piperno
D di Damien Amfar
creato il 03 giugno 2005

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Damien Amfar
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Inviato il 03 giugno 2005 21:26 Autore

Si dice un gran bene di questo autore e, nonostante io l'abbia visto e al primo impatto abbia pensato che fosse un po' fuori, a sentirlo parlare sembra una gran persona. Il libro è "Con le peggiori intenzioni", me lo leggerò tra poco, dopo che avrò finito quella gran palla de "l'impero dei draghi" di Manfredi ^_^

 

 

Qualcuno di voi lo ha letto e mi può dare un parere?

 

 

 

 

 

 

 

Ciauz ^_^


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Morgil
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Inviato il 03 giugno 2005 21:39

l'impero dei draghi?a me è piaciuto ma è innegabile che i libri di nmanfredi sono tutti uguali!l'unico veramente bello è lo scudo di talos! ^_^^_^


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Doran Nymerios
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Inviato il 03 giugno 2005 23:22

credo che alludesse a Piperno... ^_^

 

Anche io ero curioso... ma non credo che sarà la rivelazione dell'anno... un mio amico sta finendo il libro e poi me lo passa... ma non ne è oltremodo entusiasta, per quanto gli riconosca una buona dose di genio ed estro. Vedremo.


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kindra
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Inviato il 04 giugno 2005 12:46

Vende troppo perché a me possa interessare. Lo so, sono malata... ^_^


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galahad
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Inviato il 06 giugno 2005 18:08
Vende troppo perché a me possa interessare. Lo so, sono malata... ^_^

Concordo!!!!! ^_^;)

 

sul vende troppo naturalmente. ^_^


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Inviato il 06 giugno 2005 19:17

A me non è dispiaciuto.....né mi è parso un capolavoro.

 

L'inizio è strepitoso (l'ho comprato dopo aver letto le prime 10 pagine) e lo stile molto arzigogolato affascina.

 

Dopodichè lo stile arzigogolato un po' stanca, e la storia la tira un po' troppo per le lunghe, senza regalarci i personaggi fantastici che popolano la prima parte.

 

IMHO, fosse stato 50 pagine più corto ed un po' più asciugato nello stile, sarebbe stato davvero un gran libro. Anche così, comunque, spicca.

 

PS: se non conosci Roma ed un certo ambiente, certi riferimenti li perdi...


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Damien Amfar
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Inviato il 21 luglio 2005 11:26 Autore

Allora, l'ho finito due giorni fa e devo dire che il mio giudizio è piuttosto spietato: imho questo è lo sbuffo autobiografico e irripetibile di uno scrittore che mai più rivedremo su questi livelli in altre, eventuali, opere. La tecnica è eccezionale e il vocabolario è ricchissimo, si vede che si ha di fronte uno studioso di letteratura. Ma allo stesso modo ci si ricorda del proverbio per cui: "chi ha il pane non ha i denti"

Il risultato generale è, cmq, buono secondo me.

 

 

Entro nello specifico.

 

La prima parte, che tanto è piaciuta a Mezzo, a me ha fatto quasi cadere le "biiiiip". E' enfatica in maniera esagerata, sbandiera e spiattella personaggi superumani cercando di insinuare quell'intelligente ironia ebraica che è un po' il marchio di fabbrica degli scrittori aperti del novecento, ironia che però per Piperno sembra più un'artificio che effettivamente un'espressione tagliente della propria personalità. E infatti si sorride solo su un paio di commenti.

Certo con Bepy & Co. ci sono dei passaggi divertenti, d'azione però, ma si scade, imho, più nel grottesco che in un esercizio d'ironia.

 

La parte centrale è lentissima, riassumibile con due aggettivi: pantagruelica e dostoevskiana. Non riesco a ricordarmi praticamente altro apparte questi due aggettivi, che sembrano piacere particolarmente all'autore. Va bene l'esercizio di stile e il manierismo ma... un po' di contegno! :huh:

L'inutile è superfluo, ovviamente.

 

Nella parte finale trova soluzione la vicenda, assurda e probabilmente solo sognata e desiderata, dell'autore/protagonista. Sorvolo sul rapporto con Gaia perchè più di una volta avrei voluto lanciare il libro contro il muro per la tremenda retorica. Se quello è stato il suo modo di vivere il suo amore adolescenziale non mi meraviglierebbe che le pazzie che ci sono nel libro le abbia fatte davvero. E forse non gli farebbe male un bell'analista :huh:

In ogni caso nell'ultima parte ci sono 30 pagine degne di gran nota e che forse valgono l'intero libro e che analizzano l'unico personaggio sensato e davvero interessante del libro: Nanni. E con lui lo stimolo assurdo che è rappresentato da Giacomo. In quelle trenta pagine Piperno da il meglio di sè, imho, e da un tono davvero profondo e concreto a quel che dice.

Il resto è parlarsi addosso, disquisire dei fatti e delle interpretazioni col senno di poi. Un'analisi davvero profonda, sentita, abbagliante e ammaliante :huh:

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiudo qui che adesso ho la connessione a tempo :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciauz ^_^


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