L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. Non gli offre alcuna spiegazione definitiva del suo destino ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui. Piccolissime, segrete connivenze che dicono la paradossale felicità di vivere, nel momento stesso in cui illuminano la tragica assurdità della vita. Cosicché le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.
[Daniel Pennac, Come un romanzo]
Questa citazione non è un consiglio alla lettura, solo mi sembrava che qui ci stesse proprio bene
PS per chi vuole leggere i romanzi di Pennac il primo è "Il paradiso degli Orchi"; se non si iniza dal primo non si capisce quasi nulla.
Se non è un invito alla lettura è pur sempre un invito a pensare.
Si puo' essere in accordo o in disaccordo comunque la citazione ci stà veramente bene.
Un approfondimento, anche un semplice pensiero, alla nostra condizione, al perchè delle cose che facciamo , ogni tanto, è sempre opportuno. Anzi necessario.