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TRE BRANI DAL LATER QUENTA SILMARILLION
G di GIL GALAD
creato il 09 marzo 2004

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GIL GALAD
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Inviato il 09 marzo 2004 22:36 Autore

Eccovi tre brani tradotti dal Later Quenta Silamarillion contenuti nel X volume della History di Tolkien Morgoth's Ring. Il primo lo avevo già postato in passato, ma ora vi aggiungo i due successivi. Questi brani li lessi parecchi anni fà ma nonostante il mio seppur discreto ma non eccelso inglese non avreì potuto fornirvene un 'adeguata traduzione pertanto devo ringraziare per il primo brano Lady delle foglie e per i due successivi Lyga Stark.

 

 

 

 

 

 

L'OSCURAMENTO DI VALINOR

 

$55 Accadde che i Valar erano seduti innanzi ai cancelli

di Valmar, temendo l’avanzata delle ombre, quando giunsero

i messaggeri di Finwe. Subito Orome e Tulkas

balzarono in piedi, ma proprio mentre stavano partendo, altri messaggeri

giunsero con notizie da Eldanor. Melkor era fuggito attraverso il

Kalakiryan, gli Elfi lo avevano veduto dalla collina di Tuna

passare come una nube di tempesta. “Dunque”, dissero, “egli si è rivolto

a nord, e i nostri congiunti ad Alqualonde riferiscono che la sua

Ombra è passata oltre il loro porto diretta verso Araman”.

In questo modo Melkor fuggì da Valinor, e per un certo periodo

i Due Alberi scintillarono di nuovo senza oscuramento, e la terra fu riempita

di luce; eppure, come una nube lontana che si profila alta, portata

lentamente da un vento gelido, ora un dubbio inquinava la gioia degli abitanti

di Aman, che temevano di non conoscere quale male ne sarebbe potuto giungere.

$55a) Quando Manwe udì la strada che Melkor aveva preso,

gli sembrò chiaro che egli volesse rifugiarsi nelle sue antiche

roccaforti nel nord della Terra di Mezzo, poiché questo era davvero

il percorsi più probabile. Sebbene avessero poca speranza,

Orome e Tulkas, insieme a molti del loro popolo, partirono rapidamente

verso nord, cercando di raggiungerlo; ma non

trovarono tracce o notizie di lui oltre le rive

dei Teleri, e nelle lande disabitate che confinavano con i Ghiacci

non ricevettero notizie nemmeno dagli uccelli. Per questo

ritornarono, ma raddoppiarono la guardia lungo tutto

il confine settentrionale di Aman.

$55b) E questo in effetti Melkor si era aspettato; ma egli aveva

altre cose da fare prima di ritornare nella Terra di Mezzo, e prima

che l’inseguimento cominciasse, prima persino che i messaggeri giungessero a Valmar,

egli si era voltato indietro e con gran segretezza si era diretto a Sud.

 

Perché Melkor era sempre uno dei Valar, e poteva sempre

(anche se con gran dolore) mutare la sua forma, o andare in giro spogliato,

come i suoi fratelli; anche se quel potere lo avrebbe presto perduto per sempre.

$55c) In questo modo egli giunse non visto infine alla regione che un tempo

era chiamata Avathar,* alle pendici orientali dei Pelori;

era diventata questa una terra stretta, consumata dal mare, e

a lungo dimenticata. Lì le ombre erano le più scure e fitte del mondo

Ad Avathar, nascosta e sconosciuta a tutti fuori che a Melkor,

dimorava Ungoliante, ed essa aveva preso la forma di un ragno,

e tesseva reti oscure. Non si conosce da dove lei fosse venuta,

ma tra gli Eldar si dice che in una età passata essa fosse

discesa dalle tenebre che circondano Arda, quando Melkor

guardò per la prima volta con invidia il regno di Manwe.

Ma essa aveva rinnegato il proprio Padrone, desiderando essere

padrona della propria bramosia, tenendo tutte le cose per saziare

il vuoto in lei. A Sud era fuggita, sfuggendo agli attacchi

Dei Valar e ai cacciatori di Orome, poiché la loro vigilanza

era stata sempre rivolta a nord, mentre il sud era da lungo tempo

negletto. Da lì aveva strisciato verso la luce del Reame Beato,

poiché aveva brama della luce e la odiava allo stesso tempo.

$55d) Viveva in una forra tessendo le sue nere reti

nei crepacci dei monti. Inghiottiva la luce la tesseva

in scure reti tenebra. Ma ora era ridotta alla fame e in preda

al tormento; poiché ogni cosa vivente la sfuggiva

e le sue stesse reti precludevano ogni luce alla sua dimora,

sia dalle brecce delle mura di Aman, che dal cielo sopra di lei.

Eppure non aveva più né la forza né la volontà di partire da

quel luogo.

$56 Poi Melkor la cercò, e assunse nuovamente la forma

che aveva indossato come tiranno di Utumno: un Oscuro Signore,

alto e terribile. In quella forma poi rimase per sempre.

E quando Ungoliante lo vide arrivare ebbe paura, conoscendo il suo odio

per quelli che tentavano di sfuggirgli. Essa si ritirò

nel profondo della sua tana, tentando di nascondersi in nuove ombre;

ma l’oscurità che riuscì a tessere essendo così affamata non le servì da difesa

agli occhi di Melkor, Signore di Utumno e Angband.

$56a) “Vieni fuori!” disse egli. “Tre volte sciocca: prima per avermi lasciato,

poi per aver languito qui, quando un banchetto inaudito è a portata di mano, e infine per

sfuggirmi, il Datore dei Doni, la tua sola speranza! Vieni avanti e guarda!

Ti ho portato un anticipo promessa di grandi beni!”

 

(* [nota al testo] Le ombre (in antico Quenya).)

 

Ma Ungoliante non rispose, e si ritirò ancora più

nella tana. Allora Melkor si adirò, perché aveva fretta,

E aveva calcolato con precisione i suoi tempi. “Vieni fuori!”, gridò.

”Ho bisogno di te, e non sarò deluso. Se non mi servirai

Ti seppellirò qui sotto la nera roccia finché perirai!”

Poi improvvisamente sollevò tra le mani due gemme scintillanti.

Erano verdi, e in quel posto senza luce riflettevano la luce maligna dei suoi occhi,

come se qualche bestia affamate fosse venuta lì a cacciare. Così il grande Ladro

tese la sua trappola per il ladro minore.

$56b) Lentamente Ungoliante si fece avanti; ma mentre lei si avvicinava

Melkor tirava indietro la sua esca. “No, no”, disse lui. “Non ti porto

questi tesori elfici per amore o per pietà; devono servire a rinforzarti

qualora tu decida di obbedirmi".

"Quali sono i tuoi comandi, padrone?” disse lei, e i suoi occhi scintillarono vedendo le gemme.

$56c) E là nelle scure ombre, nascosti persino alla vista di

Manwe nelle sue aule altissime, Melkor e Ungoliante complottarono la sua vendetta.

Ma quando Ungoliante comprese il suo proposito, fu divisa tra

un grande desiderio e una grande paura. Non osava

sfidare i pericoli di Aman, o il potere dei Grandi Signori, senza

una grande ricompensa; temeva infatti gli occhi di Manwe e di Varda

maggiormente che l’ira di Melkor. Per questo Melkor le disse:

”Fa’ come ti dico, e se quando ci rincontreremo avrai ancora fame

allora giuro, ti darò qualunque cosa nella tua fame tu brami.

Sì, con entrambe le mani!” Fece questo voto a cuor leggero (come sempre faceva)

senza pensare a come lo avrebbe mantenuto, e rise nel suo cuore;

perché se lei avesse raggiunto il suo scopo, non pensava che avrebbe

avuto bisogno di ripagarla, né lei né alcun altro in Arda, grande o piccolo.

$56d) “Vieni, dunque!”, disse. “Ecco l’anticipo!” E le consegnò

le gemme, non solo quelle due, ma molte altre che aveva rubato a Valinor.

Poi rapidamente Ungoliante cominciò a crescere e a riacquistare le forze.

Tessé attorno a sè un manto di tenebra:

una tenebra che divorava la luce, in cui le cose sembravano scomparire, e che lo sguardo

non poteva penetrare poiché era vuoto. Poi lentamente tessè le sue tele;

filo dopo filo, da roccia a roccia, da pinnacolo a pinnacolo, sempre più in alto,

strisciando e arrampicandosi, finché alla fine non raggiunse la cima del monte Hyarmentir,

la più alta montagna in quella regione del mondo, a sud del grande Taniquetil.

Qui i Valar non erano vigilanti;

infatti a ovest dei Pelori si stendeva una terra desolata nel crepuscolo,

fino al nord, dove si giungeva alle alte barriere delle

foreste di Orome; e ad est vi erano le montagne e la

dimenticata Avathar, solitaria sulle scure acque del mare

senza sentieri.

 

$57 Ma ora sulla cima del monte la nera Ungoliante giaceva.

Per un po’ rimase a riposare, e vide con gli occhi stanchi

lo scintillio delle stelle nella volta di Varda e la radianza

di Valmar in lontananza. Lentamente i suoi occhi si risvegliarono

e la sua fame aumentò, fino a soverchiare la sua paura. Silenziosamente

iniziò a introdursi nel Reame Beato.

$57a) Melkor rimaneva nelle tenebre, tormentandosi

tra il dubbio e la speranza; ma poi si alzò in piedi,

ponderando le sue scelte, per quanto glielo consentisse la sua fretta.

Si volse e scese verso la riva. Poi maledisse il Mare, dicendo:

”Fango di Ulmo”! Io ti conquisterò, ti ridurrò a una melma

maleodorante. Sì, presto Ulmo e Osse appassiranno

e Uinen striscerà come un verme ai miei piedi!”

Poi lasciò Avathar e se ne andò a compiere il suo volere.

$58 [vedi AAm $$109 - 10] Ora era tempo di festeggiamenti, come

Melkor ben sapeva. Ad Aman le stagioni e i climi dipendevano dal volere

Dei Valar, e non esisteva l’inverno crudele; ma tuttavia

ai Valar piaceva vestirsi nelle forme dei Figli di Iluvatar,* per poter mangiare

E bere, e raccogliere i frutti di Yavanna, e condividere la bellezza

della terra che avevano creato sotto la guida di Eru.

Perciò Yavanna fissò il tempo della fioritura e della maturazione

a Valinor: la semina, la crescita, il raccolta. E dopo la venuta dei

Primi nati, gli Eldar, facevano feste in cui tutti gli abitanti di Aman

si radunavano con gioia. La maggiore di queste era al primo raccolto, e si teneva

su Taniquetil; perché Manwe aveva decretato

che in quel tempo tutti dovessero unirsi alla lode di Eru Iluvatar,

e i popoli di Valinor, i Valar, i Maiar, e gli Eldar, riversavano la loro

gioia nella musica e nei canti.

$58a) Era dunque questo il giorno, e Manwe

aveva preparato un banchetto più grande di tutti quelli mai fatti

Dall’avvento degli Eldar in Aman. Perché nonostante la fuga di Melkor

preannunciasse sventure e dolori, e nessuno poteva sapere quali

ferite avrebbe inferto ad Arda prima di essere sottomesso nuovamente,

in quei giorni Manwe desiderava unire tutti i suoi popoli

nella gioia, guarendo tutto ciò che andava male, e rafforzandoli

con la benedizione di Eru, affinché tenessero sempre nel cuore la speranza di

Arda Intatta.Aveva invitato tutti, ma

in particolar modo i Noldor ; sperava infatti che venisse messo da parte

Il dolore che abitava tra i loro signori, e le menzogne del Nemico

fossero dimenticate. Perciò mandò un messaggero a

Formenos, dicendo: “Feanor figlio di Finwe, vieni e non rifiutare

il mio invito! Tu hai ancora il mio amore e sarai onorato

nella mia sala”.

$58b) [vedi AAm $111] Vennero dunque i Vanyar, e vennero

i Noldor di Tuna, e i Maiar si radunarono insieme,

e i Valar si rivestirono in tutta la loro bellezza e maestà;

cantarono davanti a Manwe e Varda nelle aule di

Taniquetil, danzarono e suonarono sulle verdi pendici della montagna

che guardavano a ovest verso gli Alberi. Quel giorno le strade di Valmar

rimasero vuote, e le scale di Tuna silenti, e tutta la terra dormiva pacifica.

Solo i Teleri oltre le montagne cantavano ancora sulle rive del mare;

Essi infatti calcolavano poco le stagioni, e non si davano pensiero del

Re di Arda, o dell’ombra che era caduta su Valinor;

essi infatti non ne erano ancora stati toccati.

$58c) [vedi AAm $112] Solo una cosa macchiava la felicità di Manwe.

Feanor era venuto, interpretando il messaggio di Manwe come un ordine;

Ma Finwe non voleva venire e rimase a Formenos,

e con lui i figli di Feanor. Così aveva detto Finwe:

“Finchè dura il bando su Feanor, mio figlio, ed egli non potrà andare a Tuna,

io mi riterrò deposto dal titolo di re, e non incontrerò il mio popolo”.

Feanor non giunse vestito a festa: non indossava ornamenti, nè oro,

né argento né gemme; e rifiutò ai Valar e agli Eldar la vista dei Silmaril,

lasciandoli a Formenos, chiusi a chiave in una stanza di ferro.

Ciò nondimeno incontrò Fingolfin davanti al trono di Manwe,

e scambiò con lui parole di riconciliazione. Fingolfin tese la mano e disse:

“Come promesso, così faccio. Ti lascio andare e dimenticherò l’offesa”.

Feanor prese la sua mano in silenzio; ma Fingolfin disse:

”Fratello a mezzo nel sangue, fratello intero nel cuore io voglio esserti.

Tu guiderai e io ti seguirò. Che nessun dolore ci divida!”

”Ti ho udito", disse Feanor. “Così sia!” Ma non conoscevano allora

il vero significato delle loro parole.

$58d) [vedi AAm $113] Si dice che mentre Feanor e

Fingolfin stavano al cospetto di Manwe, avvenne la mescolanza delle luci,

e i due Alberi scintillarono, e la città silente di Valmar

fu riempita di una radianza d’oro e argento. E in quell’ora

Ungoliante venne di fretta sui campi di Valinor.

Fame e sete la spingevano. Non strisciava, ma correva,

come l’ombra di una nube nera sulle flotte dei venti

Sulla terra illuminata dal sole.

Giunse poi sul verde tumulo di Corolaire,

e la sua Oscurità si alzò e giunse fino alle radici degli Alberi.

Poi con il suo nero rostro perforò la loro corteccia, lì ferì in profondità;

e la loro linfa sgorgò, e lei la bevve. Ma quando la linfa smise di scorrere

Essa avvicinò la bocca alle ferite, e succhiò fino a essicarli, e il

veleno della morte che era il lei penetrò nei loro tessuti e li fece appassire,

radici, rami, foglie. Ed essi morirono.

Ma Ungoliante aveva ancora sete; così andò ai Pozzi di Varda e bevve fino

a prosciugarli. E mentre beveva, emetteva neri vapori, e si gonfiò fino

a raggiungere una forma più grande e spaventosa di quanto mai avesse sperato

di raggiungere. Poi, sapendo che il tempo era breve, si allontanò

in fretta, verso nord, verso la ricompensa che Melkor le aveva promesso

e che non intendeva mantenere.

$58e) Fuori egli aveva atteso, fino a che l’oscuramento della Luce

gli aveva rivelato che Ungoliante aveva portato a termine il suo compito.

Poi attraverso il Kalakiryan, ora solo un tetro precipizio tra mura di tenebra,

egli tornò indietro, il Signore di Utumno, una nera sagoma di odio,

a visitare i luoghi della sua umiliazione animato dalla vendetta.

Tutte le terre caddero rapidamente nell’ombra della notte, mentre Melkor stava

dentro l’Anello della Sorte e lo malediceva; poi insozzò il trono di Manwe

e abbatté i seggi dei Valar.

$58f) Si recò dunque al suo secondo obiettivo, che aveva tenuto segreto;

ma Ungoliante lo notò, e cambiando direzione lo raggiunse sulla sua strada.

Nel vederla Melkor provò grande timore, poiché essa era divenuta ancora più mostruosa

e potente e bramosa, ed egli non poteva governarla da solo. Non poteva combatterla, anche

se ne avesse avuto il tempo; e non poteva fuggire. Lei lo avvolse nelle sue tenebre,

e insieme si recarono nell’unico luogo della terra dei Valar che egli le voleva tenere nascosto.

$59 [vedi AAm $114] Fu così che la grande Oscurità cadde su

Valinor. Dei fatti che avvennero in quei tempi molto è detto nel’ Aldude-

nie * che Elemmire dei Vanyar compose, ed è conosciuto a tutti gli Eldar. Ma nessun

canto o racconto può contenere tutto il dolore o il terrore che invasero allora il Reame Beato.

 

(* [nota al testo] il Lamento per i Due Alberi.)

 

La Luce si spense; ma l’Oscurità che seguì fu più che assenza di luce.

In quell’ora gli abitanti di Aman conobbero la Tenebra, che non era mancanza,

ma una creatura con vita propria, prodotta dalla malvagità mediante la Luce,

e aveva il potere di trafiggere l’occhio, penetrare nel cuore e nella mente e soffocare l'animo.

$59a) [vedi AAm $115] Varda guardò già dalla montagna Sacra, e vide

l'Ombra innalzarsi improvvisa in torri di Tenebra. Valmar fu cancellata,

e tutta la terra immersa in un profondo mare notturno. Presto rimase solo Taniquetil,

ultima isola in un mondo annegato. Tutti i canti cessarono. A Valinor ci fu silenzio,

e nessun suono si udiva, se non il lamento dei Teleri, simile al pianto dei gabbiani,

portato dal vento che da lontano fischiava attraverso i passi montani.

Dall’Est soffiava un vento gelido in quelle ore, e le vaste ombre del Mare si abbatterono

Contro le mura della costa.

$59b) [vedi AAm $116] Allora Manwe salì sul suo trono in cima alla montagna,

guardò giù, e i suoi occhi penetrarono la notte, e videro nel buio una tenebra che

non potevano oltrepassare, grande ma lontana, che si muoveva verso nord

con grande veolcità. E i Valar cominciarono il loro inseguimento;

presto la terra tremò sotto gli zoccoli dei cavalli dell’esercito di Orome, e le scintille

che sprigionarono gli zoccoli di Nahar, furono le prime luci che rischiararono Valinor.

Ma quando la truppa dei Valar raggiunse la Nube di Ungoliante

tutti furono accecati e presi da sconforto, e dispersi in tutte le direzioni,

poiché non vedevano dove andavano. Invano Orome

suonò il suo corno: il Valaroma era come intasato e non emise suono.

Tulkas fu preso dentro una nera rete, e rimase impotente a menare colpi vani nell’aria.

Quando la nube fu passata, era troppo tardi. Melkor se ne era andato.

Aveva ottenuto la sua vendetta.

 

DEL RATTO DEI SILMARIL

 

$1 Mentre gli Alberi sarebbero dovuti fiorire per un altro giorno ancora, ma il tempo scorreva buio e smisurato, i Valar tornarono all’Anello della Sorte. Si sedettero a terra, perché i loro troni erano stati lordati, indossando un’oscura veste d’angoscia. Intorno a loro si formò una gran folla di gente, a stento visibile; per essa era notte. Ma ora le stelle di Varda luccicavano in alto, ed il cielo era terso. I venti di Manwe sospinsero lontano i fumi della morte, e ricacciarono indietro le ombre del Mare. Allora Yavanna si alzò, e si diresse al Verde Tumulo, ma esso era spoglio e nero. Pose le sue mani sugli Alberi, ma essi erano morti e scuri, ed ogni ramo che toccò si ruppe e cadde inanimato ai suoi piedi. Le voci di tutta la folla si mutarono allora in un lamento, e coloro che piansero tutto ciò ebbero la sensazione di aver bevuto fino in fondo nel calice di sofferenze che Melkor aveva riempito per loro. Ma non fu così.

 

$$2-3 Yavanna parlò prima dei Valar, dicendo... Questi paragrafi, nei quali viene chiesto a Feanor di liberare la luce dei Silmaril per salvare gli Alberi, sono quasi identici ad AAm $$118 - 19 (p. 107), con pochissime variazioni poco significative, come ‘Feanor non rispose: Feanor ha risposto’.

 

$$4-5 Ma Feanor poi parlò, ed urlò amaramente... Questi paragrafi sono praticamente identici ad AAm $$120 - 1, eccetto alla fine ed all’inizio del $121. In AAm Feanor dichiarò che egli vorrebbe essere il primo a morire 'di tutti i Figli di Eru', ma nel dattiloscritto di AAm, dopo la comparsa della storia di Miriel, mio padre corresse 'io morirò' con 'io sarò ucciso', e questa correzione viene qui considerata.

 

$6 'Hai parlato', disse Mandos. Poi vi fu di nuovo silenzio, ed i pensieri di tutti si fermarono. Ma dopo un pò Nienna si alzò, e salì sul Tumulo; gettò indietro il suo cappuccio grigio, ed i suoi occhi brillarono come stelle nella pioggia, per le lacrime che stava versando, e lavò via le lordure di Ungoliante.

E quando ebbe pianto, cantò lentamente, addolorata dall’amarezza del mondo e da tutte le ferite del Matrimonio di Arda.

 

$7 Mentre lei piangeva, però, venne udito il suono di passi affrettati nella notte. E dalla folla si fecero largo i figli di Feanor, accorsi dal Nord, e latori di cattive notizie. Maedros parlò per loro. 'Sangue e tenebre!' gridò. 'Finwe il nostro re è stato ucciso, ed i Silmaril sono perduti!'

Allora Feanor cadde bocconi, e giacque come morto, finché l’intera vicenda non fu narrata.

 

$8 'Mio signore,' disse Maedros a Manwe, 'era giorno di festa, ma il re era oppresso dall’angoscia alla partenza di mio padre, aveva un presentimento. Non volle andarsene da casa. Noi eravamo tediati dall’inattività e dal silenzio del giorno, e stavamo cavalcando in direzione dei Colli Verdi. Guardavamo in direzione del nord, ma improvvisamente ci rendemmo conto che tutto si oscurava.

La Luce venne a mancare. Spaventati, ci voltammo e, vedendo grandi ombre ergersi davanti a noi, tornammo indietro rapidamente. Ma proprio mentre ci avvicinavamo a Formenos la tenebra giunse su di noi; e nel mezzo di essa vi era come una nube di oscurità che avvolse la casa di Feanor.

$9 'Abbiamo udito il rumore di un potente colpo sferrato. Fuori dalla nuvola vedemmo un’improvvisa vampata di fuoco. E poi vi fu un urlo straziante. Ma quando spronammo i nostri cavalli, essi si impennarono e ci gettarono a terra, per poi fuggir via all’improvviso. Giacemmo bocconi senza forza; improvvisamente la nuvola avanzò, e per un po’ fummo accecati. Ma poi essa passò oltre noi e si diresse lontano, verso nord. Melkor era lì, non abbiamo dubbi. Ma non era solo! Qualche altro potere era assieme a lui, qualcosa di immensamente malvagio: nel momento in cui passò ci privò di tutto il nostro spirito e la nostra volontà.

$10 'Tenebra e sangue! Quando riuscimmo di nuovo a muoverci, giungemmo alla casa. Lì trovammo il re ucciso sull’uscio. La sua testa era frantumata, come da una grande mazza di ferro. Non trovammo nessun altro: tutti erano fuggiti, e solo lui era rimasto per sfidarli. Questo era chiaro; la sua spada giaceva accanto a lui, contorta ed attorcigliata, come se colpita da un fulmine. Tutta la casa era devastata ed in rovina. Niente era stato lasciato. I forzieri erano vuoti. La stanza di ferro ridotta in pezzi. I Silmaril erano stati rubati!'

$11 [vedi AAm $123] Allora improvvisamente Feanor si alzò in piedi, e levando la sua mano davanti a Manwe maledisse Melkor, chiamandolo Morgoth, il Nero Nemico del mondo.* E maledisse anche le convocazioni di Manwe ed il momento in cui venne a Taniquetil, pensando, nella furia del suo dolore, che se fosse stato a Formenos la sua forza sarebbe potuta servire a qualcosa di più che essere ucciso, come Morgoth si era proposto. Poi, con un urlo, corse via dall’Anello della Sorte, e sparì nella notte, sconvolto; perché suo padre gli era più caro della Luce di Valinor, o della sua opera senza pari; e quali figli, di Elfi o di Uomini, hanno mai ritenuto i loro padri di più gran valore?

 

(* [nota al testo] Con questo nome solo fu conosciuto dagli Eldar da quel momento in poi. (Nell’antica forma usata da Feanor era Moring-otho.) [Cf. la nota aggiunta in LQ to QS $60 (p. 194), dove l’antica forma è Moringotto.] )

 

$12 [vedi AAm $124] Dopo ciò Maedros ed i suoi fratelli se ne andarono rapidamente, costernati, perché non si erano accorti che egli fosse presente mentre Maedros parlava; ed ora temevano che si sarebbe potuto uccidere. Tutti coloro che videro l’angoscia di Feanor si addolorarono per lui, dimenticando tutte le loro amarezze. Ma la perdita non fu solo sua. Yavanna pianse allo stesso modo di Nienna, temendo che le Tenebre potessero ora inghiottire gli ultimi raggi della Luce di Valinor per sempre. Anche se i Valar non ancora avevano compreso appieno ciò che accadde, si resero conto che Melkor si era servito di un aiuto giunto da oltre Arda.

I Silmaril erano svaniti, e non aveva più importanza il fatto che Feanor acconsentì o rifiutò alla richiesta di Yavanna. Ciononostante, egli accettò la richiesta, in un primo momento, ed il suo cuore era così puro prima dell’arrivo delle terribili notizie, che le sue azioni successive sarebbero dovute essere diverse da quelle che si rivelarono. Ma ora il destino dei Noldor si avvicinava.

 

 

 

 

DELLA LITE DEI LADRI

 

 

$13 Nel frattempo, è stato detto, Morgoth, fuggendo dall'inseguimento dei Valar, giunse nelle desolazioni di Araman. Questa terra è situata a settentrione, tra le montagne delle Pelori ed il Grande Mare, come Avathar, che si trova al sud. Ma Araman era una terra più vasta, e tra le coste ed i monti vi era una lunga e cupa pianura, senza ostacoli al passaggio, ma lugubre, e fredda tanto quanto il ghiaccio che le si avvicinava.

$14 Morgoth ed Ungoliant passarono rapidamente attraverso questa terra grigia, e, dopo aver attraversato le grandi nebbie di Oiomure, giunsero nell'Helkaraxe, dove lo stretto tra Araman e la Terra di Mezzo è riempito dal ghiaccio frantumato, e lo attraversarono, tornando infine nel Nord del Mondo Esterno. Proseguirono insieme, poichè Morgoth non poteva sottrarsi ad Ungoliant, con la sua nube che era ancora attorno a lui, e tutti i suoi occhi che lo osservavano. Ma una volta giunti in quella regione che poi fu chiamata Lammoth, a nord del Fiordo di Drengist, Morgoth divenne più fiducioso, poiché si stavano avvicinando alle rovine di Angband, dove si trovava la sua grande roccaforte occidentale. Ma Ungoliant si avvide del suo stato d'animo ed ipotizzò che presto avrebbe tentato di fuggire e di defraudarla, se solo ne avesse avuta occasione, perciò lo fermò, e pretese che la sua promessa fosse ora mantenuta.

$15 "Cuorenero!" disse (senza chiamarlo più "Maestro"), "Ho eseguito i tuoi ordini. Ma sono ancora affamata."

"Cosa vorresti avere ancora?" disse Morgoth. "Tutto il mondo per il tuo ventre? Non ho promesso di darti ciò. Io sono il suo Signore." "Non così tanto," disse "ma c'era un grande tesoro di cui tu non mi avevi detto nulla, e di cui avresti continuato a non dirmi nulla fino ad ora, se non ti avessi osservato. Voglio averlo tutto. Si, a piene mani tu me lo darai!"

"Tu ne hai già avuto metà" disse Morgoth. Poichè quando era con lui (contro il suo volere) al saccheggio di Formenos, lui la lasciò banchettare per un pò con le gemme di Feanor, in modo da non farla entrare nella stanza di ferro.

"Ho fame," disse "voglio avere l'altra metà!"

Così Morgoth fu costretto a consegnare le gemme che portava con lui, una ad una ed a malincuore; lei le divorò, e la loro bellezza scomparve dal mondo. La sua forza allora si rinvigorì, ma la sua fame rimase insaziata. "Hai dato con una mano," disse "solo con la sinistra. Apri la tua mano destra!"

$16 Nella sua mano destra Morgoth teneva stretti i Silmaril che aveva preso dalla stanza di ferro; e nonostante fossero rinchiusi in uno scrigno di cristallo, avevano cominciato a bruciarlo, e la sua mano era stretta dal dolore. Ma lui non l'avrebbe mai aperta. "No!" disse. "Questi oggetti tu non li avrai, né li vedrai. Li reclamo a me per sempre. Tu hai già avuto più di quanto ti spettava. E' grazie al mio potere che ho immesso in te che il tuo compito abbia avuto successo. Non ho più bisogno di te. Và via, sporcizia! Consuma la tua fame in qualche antro lontano, o conficcherò un fuoco nel tuo stomaco che ti brucerà per sempre!"

$17 Ma Ungoliant non era intimorita. Era cresciuta molto, mentre lui era indebolito a causa del potere che aveva ceduto. Ora si erse contro di lui, e le sue nuvole gli si chiusero addosso, e lei gli riversò addosso un'orrida rete di cinghie costrittrici per strangolarlo.

Allora Morgoth emise un terribile urlo che echeggiò tra le montagne. Perciò quella regione fu chiamata Lammoth*, a causa degli echi della sua voce, che continuarono a risiedere qui da allora in poi, cosicché chiunque urlò ad alta voce in questa terra lo risvegliò, e tutta la desolazione tra le colline ed il mare fu riempita da rumori simili a voci angosciate.

 

(*[nota al testo] Il Grande Eco.)

 

$18 Ma l'urlo di Morgoth in quel momento fu il più grande ed il più terrificante che si fu mai udito nel mondo settentrionale: le montagne si scossero, la terra tremò e le rocce si spaccarono in pezzi. Quell'urlo fu udito nelle profondità di posti dimenticati. Molto al di sotto delle sale di Angband, in sotterranei nei quali i Valar, nella furia del loro assalto non discesero, si annidavano ancora i Balrog, attendendo il ritorno del loro signore.

Si levarono rapidamente, e volarono velocemente sull'Hitlum, e giunsero a Lammoth come una tempesta di fuoco.

$19 Allora Ungoliant si sgomentò, e si voltò in direzione dello stormo, vomitando vapori neri per nascondersi; ma i Balrog la incalzarono con fruste di fuoco nelle Montagne dell'Ombra*, finchè Morgoth non li richiamò. Quindi le sue tele furono tagliate a pezzi, e Morgoth fu liberato, e fece ritorno in Angband.

$20 Ma Ungoliant si recò nel Beleriand, e qui dimorò per un pò di tempo, al di sotto dell'Eryd Orgoroth [>Gorgoroth], nella valle oscura che fu poi chiamata Nan Dungorthebf+, a causa dell'orrore che lei portò lì, ma quando ebbe guarito le proprie ferite al meglio che potesse fare, e dopo aver generato lì un'orrida nidiata, proseguì avanti. Poichè lì c'erano altre creature malefiche d'aspetto ragnesco, che dimoravano là sin dai giorni dello scavo di Angband; e lei si accoppiò con loro, e poi li divorò. Ma dove lei andò in seguito non si sa. Si dice che lei morì molto tempo fa, quando nella sua fame estrema finì col divorare sé stessa.

$21 In questo modo finì la lite dei ladri; e la paura di Yavanna, che i Silmaril potessero essere inghiottiti e piombare nel nulla non si realizzò. Ma essi rimasero nel potere di Morgoth.

 

La nuova versione finisce qui nel dattiloscritto; ma tra le pagine di materiale abbozzato c'è il seguente passaggio abbandonato che continua per un po’ la narrazione:

 

Ora Morgoth, avendo portato a compimento il suo rancore contro Valinor, ed essendo scappato dalla prigionia, radunò ancora tutti i suoi servi che riuscì a trovare; ed attraverso tutto il nord correva la voce che fosse ritornato. Da vicino e da lontano, dalle rovine di Utumno e dalle profondi valli ed ombre sotto le montagne, e da tutti gli oscuri e nascosti luoghi, essi strisciarono indietro da lui.

Quindi cominciarono rapidamente a scavare nuovamente le smisurate volte di Angband e ad innalzare le sue sale di pietra colonnate in mezzo a fumo e fuoco, e su di esse fu eretta la fumosa torre di Thangorodrim.

 

(*[nota al testo] Eryd Wethrin, ai confini del Beleriad)

(+[nota al testo] La Valle della Morte Terrificante)

 

Il Sole fu fatto per primo dopo la morte degli Alberi (descritta in un capitolo omesso). Il senso di ciò apparirà nella Parte Cinque.


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Inviato il 10 marzo 2004 14:20

Grande Gil.

 

Conoscevo già questa parte della storia dei Silmaril ma non in maniera così dettagliata.....grazie anche ai traduttori!!! >_>



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 11 marzo 2004 12:50

Grazie Gil!!! Assolutamente fantastico!!!

 

E un ringraziamento di cuore anche ai traduttori!!!


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
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Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
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Inviato il 12 marzo 2004 21:16

fantastico!molto più dettagliato che nel silmarillion!!

 

grazie a tutti!!! :D:lol:

 

:D


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