Leggendo ASOIAF e facendo vari paragoni con le opere enciclopediche di Martin, ossia TWOIAF e F&B, ho notato che nella saga principale si percepisce un senso di evoluzione e transizione del mondo martiniano (inteso come Planetos) che stride parecchio (e credo ciò sia voluto) con la staticità che caratterizza invece Westeros durante il lungo regno Targaryen. Certo, durante i tre secoli di dominazione della dinastia del drago non sono mancati gli eventi sconvolgenti, come la Danza dei Draghi e la rivolta di Robert Baratheon, ma sono solo avvenimenti politici. In ASOIAF si percepisce un senso di tensione metafisica, con il ritorno di vecchie forze e la comparsa di nuove.
Per esempio:
- Il ritorno degli Estranei. È l'elemento più lampante: non si mostravano da migliaia di anni, tanto che la memoria di essi era andata persa fino a ridursi a leggenda e i maestri erano scettici sulla loro passata esistenza, eppure ecco qui che riappaiono. Perché proprio ora? Cosa li ha spinti? C'è un legame con il risveglio della magia? Avremo anche un ritorno di un nuovo Re della Notte?
- La nascita dei draghi. Se non erro (sono anni che non leggo TWOIAF) l'ultimo drago è morto non molti anni dopo la fine della Danza dei Draghi, ossia proprio l'evento che ha causato lo sterminio maggiore di queste creature. Se non sbaglio la nascita dei draghi dalla pira di Dany è stata definita da Martin stesso "un miracolo irripetibile", ma si collega bene al ritorno della magia a Planetos. In ogni caso, è un'evoluzione importante della situazione: i draghi, animali che non apparivano da più di un secolo, sono riapparsi. Che ruolo avranno nella storia a seguire? Dureranno?
- Il destino politico di Westeros. Per effetto dei disastri della guerra dei cinque re e di quelle che verranno combattute in TWOW (battaglia di Grande Inverno, battaglia del Mander, battaglia di Capo Tempesta), nonché dell'invasione degli Estranei (vedi punto precedente) e della probabile diffusione del morbo grigio, difficilmente la struttura politica di Westeros durerà. Come si evolverà? Avremo ancora un trono di spade?
- Danza dei Draghi 2.0. Questa più che una transizione è un ritorno, ma potrebbe essere un ritorno definitivo, l'ultima Danza dei Draghi. Dando per certo che Aegon è un Blackfyre, come andrà a finire il suo scontro con Dany?
- Estinzione casate storiche. È molto probabile che nei prossimi libri assisteremo al termine di molte casate storiche, e pure questo contribuisce al senso di transizione che permea ASOIAF. I più a rischio sono i Bolton, che sono rimasti in due e sono circondati da nemici, ma anche i Baratheon non sono messi bene (anche se rimane la carta di riserva Edric Storm). In ogni caso, la nobiltà di Westeros sarà rivoltata come un calzino.
- Complotto dei maestri. Questa in realtà non è una teoria accertata, ma dandola per appurata, come si evolverà e concluderà lo scontro che definirei metafisico tra maestri e draghi (e quindi magia)? E come si innestano le incognite Jaqen e Euron in tutto questo?
- Schiavitù a Essos. Dany si è proposta di estirpare la schiavitù nella Baia degli Schiavisti definitivamente, e se non sbaglio a Volantis una donna dice a Tyrion di spingere Dany, quando la troverà, di fare lo stesso nella sua città. Avremo effettivamente la fine di questa usanza millenaria a Essos?
E voi? Quali altre situazioni che preannunciano una evoluzione/transizione di Westeros (e forse anche Essos) avete trovato?
Sarebbe ora di un bel cambiamento, visto che Westeros è immerso nel Medioevo da tipo ottomila anni...
Su due piedi, indizi piccoli o grandi di cambiamento che mi vengono in mente sono:
- l'accensione delle candele di ossidiana, che è legata al risveglio della magia, che è legato alla nascita dei draghi o forse alla discesa degli Estranei o a altro- Tra parentesi: personalmente credo che il Disastro di Valyria di 400 anni fa abbia prosciugato gran parte della magia esistente a Planetos. Il lento ritorno della magia sarebbe un fatto fisiologico del mondo martiniano e non sarebbe scatenato da alcun evento particolare... La mia è una teoria buttata completamente a caso;
- il ripristino dell'Acclamazione di Re alle Isole di Ferro e in generale il ritorno all'Antica Via;
- sempre sul piano politico, il risorgere del Credo, che in futuro sarà difficile contrastare, e in generale la diffusione del credo di R'hllor a Westeros, anche se per ora si è diffuso molto poco (credo che con l'arrivo degli Estranei la situazione cambierà);
SPOILER PROBABILE TWOW
- il probabile arrivo dei Dothraki a Westeros, che così romperanno l'usanza millenaria di non attraversare il mare.
C'è sicuramente dell'altro che non mi viene in mente... Quanto alla schiavitù a Essos, credo che sarà molto difficile estirparla completamente. Il fenomeno accomuna tutto il Continente, da Pentos a Qarth e oltre, da Lys ai Dothraki, troppo diffuso per essere annientato.
Il ritorno della figura del Re del Nord, forse? SPOILER GOT
Nei libri, Robb; in GOT Jon, che immaginiamo avrá un impatto ben piú forte sulla Storia.
In se', se letto in modo decontestualizzato, superficiale e alla lettera, sembra un ritorno al passato. Invece, paradossalmente, comportando la rottura di un equilibrio durato secoli, subíto ma mai realmente accettato, puó essere preludio di un enorme cambamento verso il nuovo. E in ogni caso é il forte segno di uno spirito indipendentista che ha continuato ad esistere, come il fuoco sotto la cenere che il vento improvviso -il vento che sta travolgendo,anzi, sconvolgendo Westeros- fa divampare. Un apparente passo indietro, a riappropiarsi del proprio passato, spirito e tradizione, che con le sue conseguenze, ponendo fine ad un potere centralizzato ed intrecciandosi agli altri cambiamenti che stanno minando alle basi ogni cosa data per stabile e certa, potrebbe comportare cento o mille passi in avanti.