D'accordo con le MOD di sezione, apro questo topic per parlare di JK Rowling e i suoi romanzi ambientati nel mondo reale.
Qui trovate la discussione sul mondo di HP. https://www.labarriera.net/forum/index.php?/topic/17334-jk-rowling-il-mondo-magico/
I romanzi per ora usciti sono
Il Seggio Vacante
Buona Vita a Tutti
Il Richiamo del Cuculo
Il Baco da Seta
La Via del Male
A me manca Buona vita a Tutti, ma devo dire che nonostante io ami Harry Potter, la Rowling scrive benissimo anche quando si tratta di mondo reale, soprattutto la serie di Cormoran Strike mi fa impazzire. La Via del Male, poi, è il mio preferito, visto che si spiegano molte cose sia del passato di Cormoran che di Robin.
Chi li ha letti? Che ne pensate?
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ho letto solo Il seggio vacante e Il richiamo del cuculo.
Liquido in fretta il secondo, un buon giallo. Col passare degli anni ho iniziato ad apprezzare di meno le serie thriller/gialle, dove ogni romanzo si porta inevitabilmente dietro qualcosa di quello che lo precede, e il protagonista, Strike, per quanto sia il protagonista di un buon libro, mi ha lasciato abbastanza indifferente. Tutto sommato, un detective privato piuttosto classico.
Il seggio vacante, invece, mi ha preso maggiormente. In fin dei conti, è un viaggio nella routine che molti di noi vivono, direttamente o indirettamente, quasi ogni giorno; ci sono mogli e mariti, genitori e figli, colleghi, ma anche ricchi e poveri, emarginati e l'elitè, spesso autoproclamata tale, l'egoismo, la falsità, l'ipocrisia, la voglia di rivalsa e la presunzione di essere migliore di tutto ciò che si ha attorno. E' una "spremuta di umanità" (per citare il Maestro Di Battista 
) ma dal gusto amaro, stantio, se non direttamente putrido.
Per essere un romanzo corale, la narrazione l'ho trovata abbastanza scorrevole, senza troppi ingarbugliamenti, il che è in bene, in romanzi di questo genere.
Riesumo questo topic per parlare dell'ultimo libro di Robert Gilbraith, alias JK Rowling, Sangue Inquieto.
Il libro appena uscito fece scalpore e urlare ancora di più sulla Transessuofobia della Rowling, che c'è da ammettere, ha detto parecchie ca***te in merito, facendo una grossa scivolata su una buccia di banana enorme. Oltre al fatto che io amo la serie di Cormoran Strike, ero molto curiosa di vedere cosa aveva messo nel libro per inc***are ancora di più la gente. La risposta, per me, è NIENTE.
Metto sotto spoiler, perchè inizio a parlare della trama del libro.
Molti si lamentavano che il serial killer Daniel Creed si travestiva da donna per uccidere, come se la cosa fosse uno stereotipo e che quindi tutti i trans fossero cattivi. ca***ta enorme: lo spiega il killer: è più facile entrare nelle grazie di una donna se fingi di esserlo anche tu, perchè le donne hanno meno diffidenza verso il loro stesso sesso. E' più facile farsi accettare se risulti fragile, dolce ed effeminato, perchè non penseresti che una persona così possa aggredirti. Daniel Creed diventava quello che le sue vittime voleva che fosse e dopo poteva colpire. Non uccideva vestito da donna, ma le torturava e le uccideva da uomo: le ingannava rendendosi meno minaccioso. Un po'come John Wayne Gacy ha fatto nella realtà vestendosi da Clown.
Anzi, secondo me tutto il libro si basa su quelle che sono le nostre percezioni sbagliate dovute alle nostre idee preconcette. Una donna è meno pericolosa, una infermiera non può uccidere perchè per noi è di natura buona.
Anzi, tutto il libro è venato di femminismo, della consapevolezza di se soprattutto nel personaggio di Robin, che finalmente tronca tutto con l'ex marito, che decide che preferisce la carriera alla visione di lei a casa con bimbi e marito, rendendosi conto che quella era più la visione di Matthew che sua e a lei andava bene di riflesso. L'emancipazione di Magda e della sua battaglia per aiutare le donne. E il maschilismo tossico dei personaggi più viscidi del libro che, stranamente a dirsi, non è il serial Killer, ma persone comuni con cui si lavora spalla a spalla.
Ho divorato il libro in circa due giorni, non riuscendomene a staccare. L'ho amato come e forse di più de La Via del Male, per ora il mio preferito, e secondo me le voci suscitate sono solo di gente che evidentemente non ha letto il libro o l'ha letto con il pregiudizio.
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