A ben vedere parlando del valore della conoscenza in GoT, ci si potrebbe collegare anche ad altra "conoscenza" e cioè quella delle profezie

Le profezie sono state sempre una sorta di maledizione per gli uomini "costruttivi"  e "produttivi" ,perchè se si crede ciecamente ad una profezia  è come se  l'uomo, sapiens,perdesse il suo libero arbitrio, non  può fare nessuna scelta  che lo sottragga al suo destino,non ha voglia di impegnarsi,migliorare, andare avanti

Faccio due esempi: uno riguarda la  profezia dell'anno mille  che gelò  o meglio ibernò l'uomo in uno stato brutale  di attesa del suo compimento il che lo mise in balia  di presunti uomini di chiesa corrotti e bramosi di potere, e vennero momenti davvero bui ...senza luce  e senza Signori della Luce.Nel momento in cui la profezia non si avverò , l'uomo si senti di nuovo libero di conoscere e modellare il suo futuro e fu Rinascimento e riacquisizione della cultura  in senso lato dell'epoca classica greco-romana

In Got Cersei diventa una distruttrice violenta senza limiti e scrupoli perchè una profezia più o meno precisa ne ha predetto  la morte

Ma in realtà a ben vedere  le profezie nel mondo di Martin ,che sarebbero solo conoscenza di un futuro non scritto da nessun inchiostro meno che mai seccato, hanno un valore relativo,la cui conoscenza  crea solo problemi , a parte il fatto che sono tutte discutibili .

Tradotto la vera conoscenza è quella che si conseguisce sul campo giorno per giorno con applicazione e fatica,la conoscenza delle profezie annunciate è solo un freno  pure ipocrita perchè ripeto  è in nome di essa che si possono compiere  anche vere atrocità

Col passare del tempo la conoscenza mi è sembrata più una fonte di pericolo che di vantaggio. Ned (come Arryn) soccombe infine dopo la scoperta dell'incesto (che gli dava potere sul trono di spade e sul suo destino), mentre la conoscenza sulle origini di Jon lo ha logorato da ben prima.

Stesso discorso per Bran, che viaggiando troppo provoca l'estinzione dei figli della foresta e la morte di Bloodraven, oltre a scoprire (e provocare) l'atroce destino di Hodor.

Baelish potrebbe giungere a una fine tragica anche nei libri proprio per la sua conoscenza sconfinata, ma sto divagando.

Nell'istante in cui vengono rivelati certi segreti, la macchina mortale della storia prende vita, per questo penso che Arya con la sua filosofia di No One sarà tra i pochi che sopravvivrà alla fine di tutto.

Jon, d'altro canto, comincerà la sua inevitabile strada verso la fine quando scoprirà le sue origini

Il 14 settembre 2017 at 17:27, Iceandfire dice:

A ben vedere parlando del valore della conoscenza in GoT, ci si potrebbe collegare anche ad altra "conoscenza" e cioè quella delle profezie

Le profezie sono state sempre una sorta di maledizione per gli uomini "costruttivi"  e "produttivi" ,perchè se si crede ciecamente ad una profezia  è come se  l'uomo, sapiens,perdesse il suo libero arbitrio, non  può fare nessuna scelta  che lo sottragga al suo destino,non ha voglia di impegnarsi,migliorare, andare avanti

Faccio due esempi: uno riguarda la  profezia dell'anno mille  che gelò  o meglio ibernò l'uomo in uno stato brutale  di attesa del suo compimento il che lo mise in balia  di presunti uomini di chiesa corrotti e bramosi di potere, e vennero momenti davvero buoi...senza luce  e senza Signori della Luce.Nel momento in cui la profezia non si avverò , l'uomo si senti di nuovo libero di conoscere e modellare il suo futuro e fu Rinascimento e riacquisizione della cultura  in senso lato dell'epoca classica greco-romana

In Got Cersei diventa una distruttrice violenta senza limiti e scrupoli perchè una profezia più o meno precisa ne ha predetto  la morte

Ma in realtà a ben vedere  le profezie nel mondo di Martin ,che sarebbero solo conoscenza di un futuro non scritto da nessun inchiostro meno che mai seccato, hanno un valore relativo,la cui conoscenza  crea solo problemi , a parte il fatto che sono tutte discutibili .

Tradotto la vera conoscenza è quella che si conseguisce sul campo giorno per giorno con applicazione e fatica,la conoscenza delle profezie annunciate è solo un freno  pure ipocrita perchè ripeto  è in nome di essa che si possono compiere  anche vere atrocità

 

Esatto. Sottomettersi alle profezie significa cedere la propria mente in favore di un lavoro d'inconscio e reazioni. Pertanto la conoscenza è soffocata, posta in apnea e lo stesso uomo retrocede a stato larvale. Un attendista passivo che perde la voglia di conoscere e consequenzialmente sapere. 

A ben vedere lo stesso Rhaegar ha trovato la rovina sua ,della sua famiglia e della sua casata perché una profezia si compisse 

La cosa interessante e' che non sappiamo neanche il NK ed i WW cosa vogliono esattamente e dalla 7x 7 abbiamo il sospetto che se non si fosse fatto nulla forse nulla sarebbe successo come ventilavano i maestri    della cittadella 

Voglio dire che superstizioni e false credenze sono il vero male di una società compresa quella descritta da Martin 

Uomo agnostico e del nostro tempo 

7 hours fa, Dargil dice:

 

 

....,,Nell'istante in cui vengono rivelati certi segreti, la macchina mortale della storia prende vita, per questo penso che Arya con la sua filosofia di No One sarà tra i pochi che sopravvivrà alla fine di tutto.

 

Jon, d'altro canto, comincerà la sua inevitabile strada verso la fine quando scoprirà le sue origini

 

Certamente ma perché queste conoscenze su trame malvagie o poco meno, provocano una sorta di reazione a catena distruttiva ,non servono per migliorare e progredire 

Quello di Rhaegar è un discorso complesso perché ha scelto un cammino di apprendimento proprio in virtù della profezia con cui è venuto a contatto. In questo caso la conoscenza in questione ha magari annullato l'individuo in sé, assoggettandolo in un percorso autoavverante, ma magari l'esito sarà diverso su scala globale, visto che pur distruggendo sé stesso avrà magari salvato indirettamente migliaia di persone per la Guerra a venire. 

E comunque quello dei Maestri è un sapere passivo. Basti pensare all'episodio di Jorah, che sarebbe stato lasciato a morire. La conoscenza è quindi inutile senza uno spirito di applicazione e una personalità in grado di osare e sostenerla senza perdersi. E' stata la determinazione di Sam in unione con le sue conoscenze a salvare di fatti Jorah. Se fosse stato per l'Arcimaestro, pur possessore di un sapere più grande, egli sarebbe morto per mancanza di risolutezza. 

Sui maestri quello che affermi e' sacrosanto 

Per questo il comportamento di Sam risalta in positivo 

Su Rhaegar la mia e' una provocazione voluta ,Rhaegar era persona non di armi ma di cultura e per questo trovò la profezia ed ebbe molto coraggio nel violentare la sua natura  per un bene superiore 

Grande personaggio Rhaegar direi il motore di tutta la saga 

Sarebbe interessante capire quanta dose di conoscenza abbiano gli Estranei. Ma è probabilmente che in questo caso siano simili a Bran e al 3YR. 

Rhaeghar personalmente rappresenta l'apice del discorso sulle profezie che ha fatto IceandFire, ma dal punto di vista ossessivo e distruttivo. 

I Targ sono arrivati a Westeros per una profezia, e per una profezia sono stati quasi estinti. Bisogna vedere se per una volta il seguire così morbosamente queste cose porterà o meno a una conclusione felice, perché fino a prova contraria le profezie in ASOIAF sono portatrici di calamità e sventure, se non addirittura fasule

Esatto

Il 15 settembre 2017 at 20:26, Dargil dice:

Rhaeghar personalmente rappresenta l'apice del discorso sulle profezie che ha fatto IceandFire, ma dal punto di vista ossessivo e distruttivo. 

 

I Targ sono arrivati a Westeros per una profezia, e per una profezia sono stati quasi estinti. Bisogna vedere se per una volta il seguire così morbosamente queste cose porterà o meno a una conclusione felice, perché fino a prova contraria le profezie in ASOIAF sono portatrici di calamità e sventure, se non addirittura fasule

Ogni profezia è quasi sicuramente autoavverante. Colui che la riceve diviene schiavo di questo surrogato di conoscenza e fa inconsciamente di tutto per farlo avverare. Ottima considerazione sui Targaryen a Westeros, citi TWOIAF. Questo fa capire che molto probabilmente soggetti simili agli Esseri Verdi e al 3YR, in grado appunto di ''sapere'' e ''conoscere'' a livello sovrumano erano presenti anche nei Targaryen e nei Valyriani. 

Quando penso alla conoscenza nel mondo di Got mi viene subito in mente la frase che Ditocorto dice a Cersei, ovvero che il potere è nella conoscenza, ma Cersei lo fa quasi uccidere dai soldati per dimostrargli che il potere è potere in sè. I fatti sembrerebbero aver dato ragione a Cersei, che ora siede sul trono di spade, mentre Baelish è morto stecchito. 

In effetti avevano torto entrambi: Cersei perchè potrà anche rimanere sul trono, ma regnerà sul nulla se gli Estranei vinceranno.

Ma anche la presunta conoscenza di Ditocorto, come quella di Varys, è una superficiale conoscenza di fatti e segreti, utili per intrighi politici e nulla più. 

Ditocorto e Varys non hanno la vera conoscenza (non a caso Ditocorto è sconfitto proprio da Bran con le sue stesse armi, ovvero sapere i fatti altrui prima degli altri), come quella che hanno Bran, Sam, che aveva maestro Aemon, Melisandre (pur con i suoi errori, Thoros e Beric ecc... A cosa sarebbe servita la conoscenza superficiale dei due intrallazzatori di fronte alla minaccia degli estranei? di Jon si dice sempre che "non sa nulla",infatti di intrighi e segreti e politica non sa proprio nulla (e penso che questa frase non sia ripetuta più di una volta a caso) però lui è  tra i pochi, "illuminati" che vede avanti, che mostra di riconoscere e comprendere lo scopo, la missione più alta che c'è da compiere.

Tra i "saggi" che ho nominato però (Bran, Sam, Thoros, Melisandre ecc...) Bran e Sam sono quelli che usano al meglio quello che sanno perchè non condizionati dai pregiudizi (come i maestri) o dal fanatismo religioso che può arrivare a far distorcere e mal interpretare (Melisandre).

Infatti la conoscenza è potere vero solo se è vera,cioè se non è solo o essenzialmente il conoscere i segreti,le debolezze,le intenzioni di chi compete per un traguardo di vario peso politico e non.Anche se nello specifico conta pure la statura mentale e la lungimiranza di chi questa conoscenza possiede ;a ben vedere esiste anche una differenza tra gli intrallazzatori nel senso che Ditocorto usa quello che sa,pagando le sue spie,solo per interesse personale mentre Varys ,usa la conoscenza per servire il suo padrone ma a ben vedere con una qualche scintilla etica dato che afferma di voler operare a favore del popolo e anche conoscendo in un certo senso le peculiarità e  le doti di personaggi su cui punta (vedi esempio Dany e Tyrion).Entrambi moriranno non solo perché tutti gli uomini devono morire ,infatti di certo la morte di Varys non sarà ridicolmente squallida come quella di Ditocorto, fregato dalla conoscenza di Bran messa al servizio di un bene superiore .

E qui mi riallaccio a Jon,in effetti l'osservazione di Meri è molto sagace,Jon non sa nulla della presunta conoscenza di Ditocorto e di Varys, ma ha la sola conoscenza assoluta che al momento conta per la sopravvivenza della razza umana e a suo modo e' una sorta di sapiente con senso pratico perché partendo dalla sua conoscenza pone in atto tutti i mezzi pratici per portare alla risoluzione di un grave problema e per questo è Azor Ahai , il principe che era stato promesso,ed in effetti tutti gli indizi che ci sono dati su di lui portano gli spettatori della serie a questa "conoscenza"

21 hours fa, Meri dice:

Quando penso alla conoscenza nel mondo di Got mi viene subito in mente la frase che Ditocorto dice a Cersei, ovvero che il potere è nella conoscenza, ma Cersei lo fa quasi uccidere dai soldati per dimostrargli che il potere è potere in sè. I fatti sembrerebbero aver dato ragione a Cersei, che ora siede sul trono di spade, mentre Baelish è morto stecchito. 

In effetti avevano torto entrambi: Cersei perchè potrà anche rimanere sul trono, ma regnerà sul nulla se gli Estranei vinceranno.

Ma anche la presunta conoscenza di Ditocorto, come quella di Varys, è una superficiale conoscenza di fatti e segreti, utili per intrighi politici e nulla più. 

Ditocorto e Varys non hanno la vera conoscenza (non a caso Ditocorto è sconfitto proprio da Bran con le sue stesse armi, ovvero sapere i fatti altrui prima degli altri), come quella che hanno Bran, Sam, che aveva maestro Aemon, Melisandre (pur con i suoi errori, Thoros e Beric ecc... A cosa sarebbe servita la conoscenza superficiale dei due intrallazzatori di fronte alla minaccia degli estranei? di Jon si dice sempre che "non sa nulla",infatti di intrighi e segreti e politica non sa proprio nulla (e penso che questa frase non sia ripetuta più di una volta a caso) però lui è  tra i pochi, "illuminati" che vede avanti, che mostra di riconoscere e comprendere lo scopo, la missione più alta che c'è da compiere.

Tra i "saggi" che ho nominato però (Bran, Sam, Thoros, Melisandre ecc...) Bran e Sam sono quelli che usano al meglio quello che sanno perchè non condizionati dai pregiudizi (come i maestri) o dal fanatismo religioso che può arrivare a far distorcere e mal interpretare (Melisandre).

Però quella di Bran è una conoscenza a contatto e consultazione. E' memoria, più che sapere. Non a caso Sam è stato determinante su Jon. 

Ma e' pur sempre conoscenza di fatti che possono essere cruciali come abbiamo verificato per la famosa teoria che poi abbiamo visto essere reale 

Certamente Sam ha una conoscenza cercata e metabolizzata , vissuta e sperimentata nei particolari ed ha pure lo spirito del ricercatore 

Ma la sua conoscenza di certo e' limitata e certamente empatica rispetto a quella di Bran che la subisce prendendone atto senza approfondire direi 

Ripeto il vecchio corvo a 3 occhi selezionava le visioni di Bran che erano quelle utili per uno scopo preciso 

Secondo me Sam farà lo stesso e credo che lui comunicherà a Jon i suoi natali con tatto e delicatezza