Apro questa discussione, sperando di non tediare troppo, per analizzare i moventi dei protagonisti della Saga, tanto quella cartacea che quella televisiva, le relative similitudini e differenze e, magari, anche le eventuali criticità.
1
Arya, Jon, Theon. Sono personaggi i cui moventi mi sembrano enunciati con chiarezza, spesso e volentieri direttamente dagli interessati, e che poco divergono tra ASoIaF e GoT.
Arya vuole due cose, tornare a casa e fare vendetta. Ma, credo, tanto su carta quanto in TV il desiderio di vendetta prevarrà, malgrado la scelta fatta al termine della 7x2.
Jon e Theon, beh, lo dicono chiaro e tondo, vogliono essere degli Stark. In particolare, credo che Theon voglia essere Robb Stark e Jon desideri divenire Ned Stark. Anche qui, non vedo soverchie differenze tra carta e TV.
2
Sansa e Cersei, che per inciso sono i due personaggi (insieme a Ramsay) dei quali preferisco la versione televisiva a quella cartacea, mi sembrano PG per i quali D&D hanno fatto scelte abbastanza differenti dal BVZM, con risultati che ritengo apprezzabili.
Sansa nei libri mi è sempre apparso un personaggio maltrattato, la meno amata dal BVZM tra i componenti della nidiata Stark. È POV, eppure ho sempre trovato i suoi capitoli tendenzialmente trascurati, non sono mai riuscito a capire bene la psiche del personaggio. Il trattamento riservatole in AFFC e ADWD, a mio parere marginale, non hanno aiutato. Sinceramente, cosa desideri la Sansa dei libri non saprei dirlo con certezza.
Di contro, per me la Sansa di GoT è molto meglio resa, aiutata da una interprete per me centrata e in costante crescita qualitativa. Ha avuto momenti difficili, ma la Sansa della settima mi pare ben centrata. Vuole smettere di essere una pedina nel Gioco del Trono, e considerato quello che ha passato mi pare più che comprensibile. E vuole ricostituire la famiglia. È lei che spinge un Jon amareggiato e ferito a farsi carico delle sue responsabilità e tentare di riprendersi Winterfell e Rickon. È lei che, riconoscendo gli errori del passato, dichiara a un Jon ancora incerto sulla propria identità “You are a Stark”. È, in verità, l’ultima degli Stark, e mi piace pensare che Winterfell finisca a lei (che certamente lo desidera, in questo Arya non sbaglia).
Quanto a Cersei, nei libri l’ho sempre visto un personaggio al limite della caricatura. Il velletairismo è il suo tratto distintivo. Il suo obiettivo qual è? Vuole essere il Padre? Ne imita i modi, ma con risultati a dir poco fallimentari. Il suo Consiglio Ristretto, la sua patetica gestione della vicenda Bronn / Stokeworth, i rapporti con il resto della famiglia Lannister e con i Tyrell, gettano un’ombra di ridicolo su di lei. A mio parere, in ASoIaF la sua storia è finita, o quasi.
D&D hanno fatto una scelta diversa, che a mio parere ha pagato, complice un’interprete che si è dimostrata straordinaria. Cersei non vuole essere il Padre, vuole essere meglio del Padre. Abiura al suo essere donna, rinuncia al suo essere madre, perseguendo spietatamente il suo obiettivo, dimostrare al mondo che lei è la Regina e merita di esserlo. Nessuno ostacolo sarà risparmiato. A me, personalmente, la resa del personaggio piace e molto.
3
Jaime, Tyrion e Danaerys. Sono tre PG molto complessi, forse i più complessi delle Cronache, e qui vedo qualche inciampo di D&D.
Jaime è un personaggio difficilissimo e controverso (credo che il mio primo post sulla Barriera, tipo 14 anni fa, fosse in una discussione su di lui) e analizzarlo in poche righe è impossibile. Penso che le sue frasi chiave siano “Non ci sono uomini come me, ci sono soltanto io e basta” e “Volevo essere il Cavaliere dell’Alba, sono diventato lo Smiling Knight”. Un uomo combattuto tra quello che poteva essere e quello che è diventato.
In GoT questo tratto si intravede, soprattutto quando è presente Brienne, ma non riesce ad emergere perché contrastato da un altro tratto di Jaime, a mio avviso molto calcato da D&D. Ovvero quello dell’uomo ciecamente e follemente innamorato. Che giunge ad odiare la persona amata, ma della quale non si riesce a liberare, legando ineluttabilmente a questa il proprio destino. Potrei anche comprendere e accettare questa visione di Jaime, ma arrivati alla settima sarebbe il momento di una scelta chiara e definitiva, che invece mi pare non ci sia ancora stata. Con la conseguenza che vediamo oscillare lo Sterminatore di Re tra i due poli, in modo vagamente schizofrenico.
Tyrion è un personaggio altrettanto complesso, ma i suoi obiettivi, a mio avviso, in ASoIaF sono chiarissimi. Un nano è sempre un bastardo agli occhi del Padre? Ebbene sì, ed è per questo che lui vuole Casterly Rock. La sua eredità, che il Padre, in un dialogo drammatico e magnifico, gli nega con una ferocia spaventosa.
Io non vedo questo nel Tyrion di GoT, e i vaghi riferimenti politici a un sovrano migliore, ruote da spezzare, bene del popolo, mi lasciano perplessi. Tyrion certamente è una persona “buona” (anche se non priva di lati oscuri, in forte emersione in ADWD) e di sicuro ha uno spirito compassionevole verso i più deboli nonché una certa idea etica di Giustizia (in questo analogo al fratello). Ma non è questo il suo movente, molto più terreno e diretto: Casterly Rock.
Daenarys è l’omicidio volontario aggravato di D&D. Sacrificare coscientemente sull’altare della trama uno dei personaggi chiave è una scelta che fatico a capire. Hanno stracciato la Dany dei libri, e ok. Hanno stracciato la Dany delle prime stagioni, ed ok. Ma lo strazio di ogni logica psicologica, di ogni coerenza anche intra-episodio del PG, boh. Credo ci fossero altre strade.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.