Sì insomma, a titolo di curiosità, quale è la vostra religione o credenza?
Ovviamente evitiamo flame e malumori vari
Siamo in 3 agnostici...
Per la prima (e probabilmente unica) volta nella mia vita faccio parte di una maggioranza religiosa
Atea, ma con forti simpatie verso l'odinismo
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Anni di cattolicesimo, scoutismo e ora sono agnostico e pure eretico!! Entro in una chiesa se costretto da battesimi, matrimoni e funerali..
ps. la mia più grande paura una volta tirate le cuoia e di trovarmi di fronte a Manitù che mi prende per il c**o..
Cristiana cattolica!
Voglio la categoria "Adinolfi".
Limitandomi alla dottrina teologica (quindi escludendo il messaggio sociale) direi ateo.
Premesso che l'unico atteggiamento sensato/possibile/razionale in materia è (imho) l'agnosticismo, all'interno di tale visione propendo maggiormente per un deismo soft piuttosto che per l'ateismo.
Non possiamo neppure dirci certi che esista effettivamente qualcosa al di fuori della nostra pura percezione (esiste un tavolo davanti a me, oggetto, diverso dall'soggetto io che lo percepisce?), che tale qualcosa sia conoscibile (il tavolo è realmente un tavolo? O è la mia mente che lo identifica e costruisce come tale?), e che tale qualcosa sia effettivamente conoscibile attraverso gli schemi della logica e del pensiero razionale (nessuno ci assicura che la logica sia la strada maestra verso l'eventuale verità o conoscenza delle cose).
E se tutti questi dubbi/assenza di certezze possono (devono!) dirsi con riguardo al rapporto gnoseologico basilare e immediato che si instaura tra Me stesso e il Tavolo davanti a me, figuriamoci quali certezze si potranno mai avere con riguardo al divino...
Alla fin fine credo si riduca tutta a una questione di istinto, percezione primordiale. Così come non ho altri modi per giustificare e descrivere l'esistenza e la natura del rapporto gnoseologico che si instaura tra me stesso e il tavolo davanti a me se non il "beh alla fin fine, nel profondo, lo percepisco, percepisco me stesso e una realtà intorno a me", la stessa cosa (seppur a livelli mooooolto più sfumati, astratti e meno immediati) si potrebbe dire con riguardo al divino. O si percepisce quel qualcosa di "oltre" a livello primoridiale, oppure no.
Invece, storicamente/socialmente/culturalmente parlando, provo particolare ammirazione per l'abilità e la longevità della Chiesa Cattolica, proprio come istituzione terrena e temporale.
Diciamo che sono un simpatizzante papista, a prescindere dalle "credenze personali"
Ho sempre trovato una certa difficoltà nel darmi una definizione in tal merito.
Mi considererei “ateo” in quanto ritengo che nessuno dei credi esistiti ed attualmente esistenti sia detentore della “verità assoluta”, e perché penso che nel caso un Dio esistesse, non si manifesterebbe alla nostra specie, ragionando e comportandosi secondo schemi umani (ritengo “Madre Natura” troppo imparziale ed astratta per manifestare delle preferenze o volontà di qualsivoglia tipo); allo stesso tempo, però, mi considererei “agnostico” poiché di fatto non sono in grado (e mai sarò in grado durante la vita) di darmi una risposta soddisfacente al significato dell’Universo e dell’esistenza. Tirando le somme: vedo “Dio” come un qualcosa di astratto ed imparziale (forse come semplice sinonimo di “vita” o “esistenza”) e non mi pronuncio in merito alla questione “anima” / “mantenimento della propria coscienza dopo la morte” perché non posso avere le idee chiare se non proprio a seguito del mio “trapasso”. Dunque mi identifico come "agnostico", tendente al panteismo naturalistico.
Mi sa che a questo giro tocca a me.
Mi definisco ateo, con poca simpatia verso le religioni in generale