Tra le possibilità che avevo contemplato, c'era anche quella di scrivere a quattro mani con un altro/a.
Sicuramente, ci sono dei vantaggi: maggiore facilità nel superare i blocchi della trama (da soli manca lo spunto che un confronto sicuramente fornirebbe), più idee su personaggi e storia scaturite anche dal semplice parlare con qualcun altro, possibilità di editing incrociato, disvelamento di eventuali buchi della trama o cose che non tornano come logica (non sempre ci si accorge da soli di soluzioni che hanno poca logica), maggiore entusiasmo (o almeno sostegno/spinta reciproci), possibilità di dividere il peso e i tempi, persino la cosa importante di poter "non sapere" ogni riga della storia e poter essere in minima parte nella "parte del lettore" che non sa cosa succederà
.
Però, a parte la logistica (serve grande affiatamento, direi anche poca distanza fisica e di età, fiducia, ecc.), c'è anche il problema dello stile di scrittura che sarebbe difficile da uniformare.
Credo che questa cosa dell'immaginarsi mondi paralleli dove vivano i nostri eroi personali sia comune a molti, soprattutto tra i fan del fantasy.
Anche io nel corso degli anni ho messo in piedi il mio universo privato, riempiendolo di popoli, storie e avventure. Al liceo disegnai anche una bozza di mappa e chissà dove sarà finita adesso, in soffitta forse o boh.
Nel mio mondo parallelo c'erano due grandi continenti principali, uno che da nord andava verso nord-ovest e poi verso sud-ovest, più grande, e un altro più piccolo situato a sud-est. Tra i due diversi arcipelaghi minori.
In questo mondo, che mischia fantasy ad ucronia, il focus è sul non-originale popolo dei Cimmeri, più simile a quello di Howard che a quello storico.
Il protagonista si muove tra i due continenti e in mezzo ai resti dei due grandi imperi che per diverso tempo si sono contesi l'egemonia e che adesso sono entrambi in una fase di declino.
Ci vedo poco di fantasy, in effetti quasi nulla se non qualcosa sull'onirico.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Anche io ho avuto un sacco di idee in questo proposito e piano piano le ho raggruppate e potrebbero anche essere coerenti tra loro con un po' di lavoro.
Scrivere un qualcosa del genere è un sogno da sempre.
Essenzialmente cerco di non pensare troppo alla mitologia norrena su cui si basano, quale più e quale meno, quasi tutti i fantasy in circolazione e praticamente tutti quelli che ho letto. Ma cercando di fare questo mi ritrovo sempre in mezzo a situazioni storiche o peggio di mitologia classica, che mi puzzano di banalità peggio del ricalcare altro fantasy.
Se vuoi creare qualcosa di originale devi lasciar perdere tutto quello che hai letto ed è stato già scritto.
Qualcosa di quello finirà comunque dentro quello che scriverai, ma dovresti cercare di partire da un'idea tua, anche uno o più particolare piccoli, e poi espandili, magari ponendoti delle domande e provando a rispondere (per esempio, ti viene in mente un tipo di magia. Inizi a chiederti: se si potesse fare questa forma di magia? Chi la praticherebbe? In che modo? a quale prezzo? come reagirebbe il resto del mondo? ecc.)
Può succedere di pensare di star andando in una direzione, e poi ti accorgi di essere arrivato da tutt'altra parte.
Il consiglio è di lasciar perdere qualsiasi cosa sia simile ad altro.
Fondamentalmente, le prime idee che vengono in mente (su magia, personaggi, trama, mondo e quant'altro) sono dei clichè. E' normale e naturale che sia così. Bisogna provare ad andare oltre.
Il fatto di porsi delle domande non lo avevo dato per scontato, forse potrebbe essere un buon metodo. Grazie per il consiglio.
Superare i cliché è tutta un'altra storia...
Se te la cavi con l'inglese, senza andare sui libri, ci sono numerosi siti sul worldbuilding, tipo questo, per esempio: http://www.sfwa.org/2009/08/fantasy-worldbuilding-questions/
Googlando se ne trovano anche tanti che danno spunti per creare sistemi di magia, tipo questo: http://thefourpartland.com/blog/tips/creating-a-magic-system-part-1/
come diceva sopra Lochlan, credo che per un appassionato di fantasy (ma direi di letteratura e "storie" in generale) immaginarsi mondi alternativi popolati da personaggi e avventure sia frequente per non dire inevitabile.
più che una storia e un mondo mi sono spesso immaginato singole scene/spezzoni e luoghi particolari, ma senza un "filo conduttore" che le unisse dal punto di vista della trama e dell'ambientazione.
personalmente ritengo che creare un mondo credibile e ben fatto e al tempo stesso vasto e complesso sia praticamente impossibile.
solo tolkien tra gli scrittori che ho letto ci è riuscito, e anche Martin più amplia e diversifica il lore, più si allontana dai 7 regni e dalla sua storia recente, più tende a scadere nel banale/superficiale per non dire peggio (l'Esoss di adwd è pura spazzatura).
dovessi scrivere (o dare dei consigli a chi scrive) un romanzo fantasy - a meno che non sia Tolkien reincarnato - gli consiglierei di concentrarsi su un setting abbastanza ristretto, tendenzialmente omogeneo, ben caratterizzato e approfondito, e lasciare che ciò che riguarda "il vasto mondo esotico al di là dei confini del regno" arrivi prevalentemente in maniera indiretta, sotto forma di racconti, personaggi, oggetti e simili.
esempio: Braavos era molto più f**a ed evocativa quando la conoscevamo attraverso le parole e i comportamenti di syrio forel e jaquen'hgar. Nel momento in cui si è rivelata una Venezia da cartolina con il colosso di Rodi è scaduta parecchio.
Poi chiaro, qualche viaggetto all'estero non si nega a nessuno - si sa che i fan bramano di visitare questo e quello -, ma in un romanzo l'effetto national geographic magazine rischia di essere proprio brutto (imho).
Sono d'accordo.
Tra l'altro, calcare la mano con l'esotismo può facilmente scadere nel kitsch.
C'è già abbastanza esotico nell'elemento fantastico, se ben integrato, e in vicende storico-sociali completamente nuove e originali, non c'è bisogno di allargare troppo ed estremizzare l'ambientazione.
Faccio anch'io coming out... MI chiamo Aeron Plain e sono un (aspirante) fabbricante di universi...
A dirla tutta, buona parte dei racconti che ho scritto per il Contest di scrittura creativa venivano da quei mondi, che continuavano a frullarmi per la testa ma che non avevo mai messo su "carta"...
Di problemi ne ho tanti, troppi: Uno è di sicuro la pochissima esperienza.
Un altro è anche quello di Manifredde. Torno e ritorno su quello che ho già scritto, col risultato di essere dannatamente lento.
Forse il problema più grande è che ho più mondi da voler sviluppare, ma nessuno riesce a "rapirmi" abbastanza da focalizzarmi solo su quello. Di certi mondi ho più chiara l'ambientazione storica e sociale, di altri il "sistema magico" e gli snodi della trama, in alcuni ho sviluppato maggiormente i personaggi...
Comunque io la butto lì. Se qualche demiurgo volesse dare un assaggio del suo universo c'è sempre il topic http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14751 Scrivi tu che scrivo anch'io. Personalmente mi farebbe molto piacere :)
Ebbene, anche io fabbrico universi.... e sarebbe bello se qualcuno mi desse un parere sui nomi qui sotto... dire se piacciono e magari se ne ha qualcuno prefertito.
Nwemidh Nîrtoim
Virdam Wendos Roidwana
Nwetham Nwernar
Adwar Hwisir
Dwârtur Vîmnîma
Nemnar Dwârsib
Nwetham Hwib
Hwaurma
Nârbad
Mitheur Tarsib
Nîrwir Nîrtoim
Cwenwothe Nadhat
Cwerveg Marhin
Gwincwor
Cwendethe Hanthum
Vensad Hanthum
Siphin Hanthum
Nenin Hamur
Siphur Hanthum
Bindhurarin Bin Hanthum
Tânweure Hamur
Narhaedh Uwèsur
Hamin
Vaethin
Thethor Deraem
Midin Hamur
Dimevidh
Maror Siph
Wodhe Dêmim
Tânwodhe Gwin
Phaert Dêmim
Ixtrad Voedyas
Djarg Draeot
Terta Vraed
Bavar Vraed
Immis Vraed
Trimar Vraed
Adraen Jorqawd
Mis
Misha Jorqawd
Iard Jorqawd
Qarben Jorqawd
Menna Jorqawd
Djavar Jorqawd
Tribbis Axtar
Qavan Daras
Jortarg Drav
Madrat
Exana Voedyas
Darnia Axtar
Eqawr Draeot
Numot Mewirorth
Tharvur Mewirorth
Naruit
Awidot Noruig
Gôthras Hârum
Faudea Dwaem
Varat
Rierthart Magadh
Xaghes Qrtagh
Seryen Qrtagh
Aqhar Niwqart
Airpha
Mengôth
Dwamba
Taeber
Qarnart
Jernas
Dyavas
Raemad
Gnoho
Qembris
Argab
Wortur
Axem Harash
Tyr
Jhaast
Yhoir
Aobher
Magnaest Magadh
Maest Magmir
Arrenn Qembris
Avyn Bareos
Haxtot Manniq
Tanner Nerbam
Naetar Berdyad
Jarran Pirmaq
Qavan Warran
Essos a confronto è la tabellina del 2.
E ho altre carte da svelare! :)
P.S.: qualcuno in particolare ti piace di più?
Nwemidh Nîrtoim
Virdam Wendos Roidwana
Nwetham Nwernar
Dwârtur Vîmnîma
Hwaurma
Nîrwir Nîrtoim
Cwenwothe Nadhat
Cwerveg Marhin
Gwincwor (uno dei miei preferiti!)
Cwendethe Hanthum
Narhaedh Uwèsur
Dimevidh
Tânwodhe Gwin
Ixtrad Voedyas
Djarg Draeot
Immis Vraed (Immis è Immis!)
Jortarg Drav
Exana Voedyas
Eqawr Draeot
Faudea Dwaem
Rierthart Magadh
Qarnart (ma sarebbe Qarnar?)
Jhaast
Magnaest Magadh
Maest Magmir
Ne ho scelti 25!
Ma son tutti fantastici.
No no è un altro. Ma.... accidenti non ho messo Qarnar! Grazie! :) Ma... come mai tu e altri vi siete "affezionati" a Immis?
Perché si! XD
Poi con tutti quei frammenti che hai postato praticamente sei peggio di Martin nel dare "risposte" alle attese :)
Tutto il tuo mondo si regge su una struttura che sai rendere palpabile, percepibile, tra i personaggi di cui ho letto, Immis e Qarnar sono quelli a cui più mi sono affezionato, forse per tipologia di caratterizzazione.
Eddard, hai incrociato Tolkien col gallese?
:P
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
No. :)
Anche se mi ispiro a lui per il fatto di creare nomi e lingue.
Il gallese non lo conosco per niente.