L'associazione tra musica e bellezza non è una novità dell'ultima ora, però mi sembra che il legame vada sempre più a stringersi.
Cantanti di entrambi i sessi che non siano bellocci sono molto rari, e comunque la spinta che ha il fattore estetico, soprattutto in alcuni generi (pop, rap, musica leggera italiana, ecc.) è enorme. Per contro, per chi non è esteticamente dotato, diventa quasi impossibile far emergere il talento.
Avanza anche la quantità di video musicali che più che basarsi sulla musica, sembrano basarsi sui pettorali e gli addominali degli uomini, o sulle natiche delle donne.
Un paio di esempi recenti, tra le decine possibili.
http://www.youtube.com/watch?v=nxtIRArhVD4
http://www.youtube.com/watch?v=LDZX4ooRsWs
http://www.youtube.com/watch?v=LrUvu1mlWco
Cosa ne pensate?
Riuscirà la musica ad emanciparsi dalla fisicità (con cui, in teoria, non dovrebbe avere connessioni)? Oppure l'era dell'apparenza non lascerà scampo al talento non supportato da un bel corpo? Continuerà la deriva di video natiche-e-addominali?
Ehhh, ma allora me le tiri fuori
Vale qui lo stesso discorso che ho fatto piú volte in passato per il cinema (vedi Thread Marvel). Come per cinema e videogiochi, anche il mondo della musica (diciamo la musica di ampia distribuzione) é guidato dai dirigenti delle societá di produzione e distribuzione. Loro non ne fanno una questione di arte: puntano (e in alcuni casi costruiscono a tavolino) su ció che porterá cassa. Siccome ció che porta cassa oggigiorno non é la qualitá, allora puntano sul resto: teenagers, violenza/sesso/umorismo/facile sentimentalismo, video di impatto, brani cortissimi. Fanno ricerche di mercato, guidano le mode, decidono di cosa parlare e di cosa non parlare in base agli umori del pubblico.
Personaggi come Francesco di Giacomo non avrebbero visto un palco neppure allo spettacolo scolastico di fine anno oggigiorno. E l'intera band dei Genesis non se la sarebbe filata nessuno, altro che prime posizioni.
La musica é giá svincolata, ma IMHO quella che viene proposta é solo lontanamente imparentata con la musica (lo dimostra l'assenza completa di brani/parti strumentali di rilievo).
Infine: anche quando c'é qualcosa di piú alla base, deve fare i conti con un mercato che mette la qualitá agli ultimi posti di importanza, quindi deve giocoforza adattarsi inserendo qualche 'elemento al contorno' che gli dia maggiore visibilitá.
Questo è uno dei motivi per cui ascolto Heavy Metal.L'associazione tra musica e bellezza non è una novità dell'ultima ora, però mi sembra che il legame vada sempre più a stringersi.
Cantanti di entrambi i sessi che non siano bellocci sono molto rari, e comunque la spinta che ha il fattore estetico, soprattutto in alcuni generi (pop, rap, musica leggera italiana, ecc.) è enorme. Per contro, per chi non è esteticamente dotato, diventa quasi impossibile far emergere il talento.
Certo anche nel metal ci sono dei trend, e chi li segue ha più successo, ma i trend in questo caso non vengono studiati a tavolino, come per la musica pop, rap e rock leggero.
Nel metal a nessuno importa, se una canzone dura 9 minuti, tanto non passerà mai alla radio, gli artisti sono liberi di prendersi tutte le libertà artistiche, senza costrizioni.
Poi, un'altra cosa, fatto che il ritornello non è orecchiabilissimo, e non ti si stampa in testa già al primo ascolto è spesso un surplus. Vuol dire che stai ascoltando musica un po' più impegnata.
Dio, quanto amo questa musica
Comunque Metamorfo, stai descrivendo una situazione che dura almeno dalla metà degli anni 70, e che non ha fatto altro che peggiorare con il tempo. Le "star" devono essere sempre più immagine e sempre meno musicisti. E i loro prodotti hanno sempre più restrizioni, alla faccia della libertà artistica. Chi sfonda con una canzone, difficilmente viene tenuto in vita fino a quando riesce a farsi produrre un album, ovvero una collezione di canzoni.
La mia speranza è che gli streaming online, come Spotify e compagnia bella, riescano a contenere l'impatto visivo e a far tornare ad emergere l'aspetto artistico, anche se ciò va a discapito della musica di nicchia. Più l'industria musicale è plastica e commercializzata, più il genere Hard&Heavy fiorisce.
Al di là delle giuste annotazioni fatte da Timett, volevo far notare una cosa secondo me molto singolare: tutti e tre i video postati da Metamorfo sono video in cui si spinge molto sulla "sessualità", eppure nessuno dei tre trasmette una vera idea di "sensualità". Sono tutti e tre dei video abbastanza volgarotti, in cui non viene trasmessa alcuna idea di femminilità, con un estetica parecchio trash e in cui il concetto di donna non va al di là dei una semplice somma di tette, culi, gambe, lingue e frattaglie varie.
E' vero: zero sensualità. Pura esibizione di carne, e anche abbastanza volgare.
E' la legge della domanda e dell'offerta.....pura, semplice, scontata economia classica..
Chiediamoci anche il perché nei vari music-reality che si vedono in TV, alla fine, nonostante tutto, vince sempre un certo tipo di "immagine"; badate bene "immagine", non musica, proprio perché ora tutta l'industria discografica che si occupa della cosidetta "commerciale" punta tutto sull'immagine del "prodotto" con le caratteristiche più richieste del momento.
Ormai questo ambiente è talmente finto e paradossale che, se anche ti capita di fare un piccolissimo (e miserrimo) cameo di importanza pari a zero, automaticamente tutti pensano che sei famoso, che te la puoi tirare.....etc etc etc.
Esperienza diretta, provare per credere!
Si è iniziato a parlare di "società dell'immagine, dell'apparenza" tanti anni fa, ma non lo era davvero, o almeno non al livello raggiunto oggi.
Si è ormai conclamata anche l'idea che si possano raggiungere risultati senza lavorare per ottenerli. Per esempio, una volta, chi voleva diventare ballerina/o o cantante sapeva che doveva studiare e farsi il mazzo per anni, per avere una possibilità. Adesso, c'è chi pensa che sia sufficiente essere belli e avere un pò di visibilità in un reality (il problema è che alla fine hanno ragione gli ultimi, perchè quello mediocre che va in un reality magari diventa famoso, e quello bravo che si è fatto il mazzo non lo fila nessuno. Se poi non è bello/a, meglio che rinunci dall'inizio).
Credo però che non sia del tutto corretto l'idea che la musica si sia "ridotta" a questo.
L'effetto "Tin Pan Alley" ovvero la fabbricazione ad hoc di brani e pezzi "cuciti" addosso a figure che non sono cantanti o che hanno bella presenza è presente sul mercato musicale dagli inizi del 900' (se vi interessa la storia della musica cercatelo, ne scoprirete delle belle :) ). Ed è sempre stato cosi. Il marketing ha sempre regnato sulla musica cosi come su qualunque prodotto che è disponibile alla vendita; la musica "di qualità" è sempre stata di nicchia rispetto al mercato vero e proprio (a parte alcuni casi specifici vedi i mai troppo glorificati fab four). Spesso si deve andare a guardare billboard degli anni 60 e 70 per capire (e stupirsi) che cream, rolling stones, janis joplin, hendrix, dylan e co comparivano difficilmente in classifica vendite per il semplice motivo che il "pop" c'era anche all'epoca e tirava (sempre mediamente eh!) di più.
Se poi vogliamo confrontare la "qualità" del pop di allora con quella di ora beh è un altro paio di maniche! :P
In ogni caso la deriva artistica (nella musica cosi come nella letteratura) è data anche dall'enorme bugia con cui ci hanno cullato dagli anni ottanta in poi: tutti possono fare tutto.
E dove tutti possono fare tutto la qualità crolla miseramente e vengono fuori altri valori come la stravaganza o la bellezza. E' la nostra epoca decadente, baby!