Ho sentito ieri questa notizia che mi ha lasciato basito, anzi sconvolto. E' un indagine commissionata da Save the Children ad Ipsos che riporta che oltre un terzo degli italiani, circa il 38%, sarebbe d'accordo nel considerare accettabile il sesso tra un adulto e un minore. Ora come tutti i sondaggi il risultato può non essere considerato una verità assoluta, tuttavia mi fa orrore pensare che certamente molti milioni d'italiani possano anche pensare una cosa del genere. Evidentemente i messaggi di questi anni, televisivi e politici (ci siamo capiti per questi ultimi a chi mi riferisco) hanno fatto breccia. Vorrei sapere cosa ne pensate anche voi, io trovo questo risultato preciso o non preciso terrificante.
Gil Galad - Stella di radianza
Provo un inesprimibile senso di disgusto.
Non mi viene in mente altro.
Credo che il sondaggio vada contestualizzato: non si parla di bambini e di pedofilia, si parla di minori. Quindi, è possibile che molti di quelli che han risposto pensavano a ragazzi di 16/17 anni. Anche la parola adulto è da interpretare: anche un ventenne è adulto, e non si scandalizza nessuno per un rapporto tra un ragazzo di 20 anni e una ragazza di 17. Neppure tra uno 18 (tecnicamente "adulto") e una di 15.
In realtà, nella storia, soltanto negli ultimissimi anni ci si scandalizza per rapporti adulti/ragazzi: per millenni sono stati considerati normali: sia nel medioevo (vedi Le Cronache) che nell'antichità (pure nella civile Grecia e a Roma, dove i rapporti adulto/ragazzo, anche omosessuali erano considerati normali e...sì, anche formativi per il ragazzo).
Dipende anche da quanto è "adulto" un ragazzo: una volta, un ragazzo di 16 anni combatteva, lavorava, poteva avere responsabilità di un'intera famiglia. Era un "uomo".
Oltre alla questione culturale, c'è la questione naturale: secondo la natura, il ragazzo/ragazza è maturo (adulto) quando completa il suo sviluppo sessuale (adolescenza). Anche la pedofilia si configura quando si è attratti da bambini, prima della pubertà. Se si è attratti da una quindicenne con tutte le forme e gli attributi di una donna, non è pedofilia.
Inoltre, non si può negare il fatto che le nuove generazioni sono molto precoci a livello sessuale.
Detto ciò, personalmente, trovo moralmente deprecabili i rapporti tra adulti e minori, sia per l'ambiguità data dalla "disparità", sia per l'alta possibilità di approfittarsi di volontà non completamente formate.
Però sono argomenti più complessi di quanto sembrino. Per esempio, io non proverei disgusto se un ragazzo di 17 anni mi dice che ama una ragazza di 24 e che fanno sesso.
Secondo me si dovrebbe abbassare la soglia di maggiore età a 16anni.
Ormai i ragazzi di quell'età non possono più essere considerati bambini.
A maggior ragione non trovo giusto e sensato che un ragazzo maggiorenne (non un vecchio) che ha una storia d'amore con una adolescente sia trattato a livello legale come un maniaco che prova attrazione per un neonato...
Negli Stati Uniti ad esempio hanno introdotto la maggiore età a 16anni e la possibilità di bere alcolici solo a 21.
Concludo dicendo che a me le situazioni che fanno davvero schifo sono ad esempio vedere personaggi di 60/70 anni che fanno i bavosi sui mezzi pubblici con ragazze di 20 anni (quindi tutto legale), invece di ragazzi di 25/28 che corteggiano (con gentilezza) adolescenti nei locali...
Io credo che dipenda dall'età dei maggiorenni e da quella dei minorenni in fondo se il maggiorenne ha una ventina d'anni e il minorenne 16-18 si potrebbe anche fare
Sottoscrivo ció che ha detto Metamorfo. Lo scandalo generale di fronte a certi fatti di cronaca ci ha fatto dimenticare che la pedofilia, come disturbo, indica una attrazione sessuale nei confronti di persone che ancora la maturitá sessuale (mi riferisco a quella fisica) non l'hanno raggiunta.
Poi la societá ha stabilito (anche a ragione, poi chiarisco) una soglia arbitraria da considerarsi legale. Ma additare un adulto che prova attrazione verso una 16-enne, magari 'ben formata' come pedofilo non é solo ingiusto, ma anche errato. Quindi bisognerebbe vedere i dettagli del sondaggio.
Io credo che una societá dove le persone acquistano vera indipendenza e responsabilitá a 20 anni se va bene sia diversa da una dove l'acquistano a 15 anni. I 18 anni, anche se ad alcuni paiono un pó eccessivi, coincidono con l'etá in cui l'individuo é considerato responsabile per le proprie azioni come un adulto.