Oggi, per chi non lo sapesse o ricordasse, ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa del grande J.R.R. Tolkien. Il 2 Settembre del 1973 nella piccola Bournemouth sul mare in Inghilterra se ne andava il maestro di un genere letterario che noi tutti amiamo, il creatore di un mondo leggendario senza eguali colui che ha riportato in vita gli antichi miti. In un certo senso il suo trapasso è stato un po come l'ultimo viaggio di Bilbo con l'ultima nave partita dai Porti Grigi verso la terra incantata di Valinor per vedere, come ci ricorda Paolo Gulisano nel suo splendido articolo celebrativo di oggi su FM finalmente le "Isole ad Ovest più dell'Occidente, ove la notte è un sonno silente."
http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/19641/omaggio-a-tolkien-quaranta-anni-dopo/
Per rendere omaggio al professore ci vorrebbero fiumi di parole, ma Gulisano nel suo pezzo che vi consiglio di leggere ha in poche righe colto appieno secondo me il senso di questo 40esimo anniversario. Nessun eccessivo elogio o sviolinata che non sarebbe probabilmente neppure piaciuto a Tolkien ma parole che contengono l'essenza di quello che il grande autore e studioso è stato. Per me Tolkien era lo scrigno delle antiche memorie leggendarie nordiche, l'unico fino ad oggi che è stato in grado di rielaborare quei miti antichissimi rendendoli nuovi ma senza togliere quel respiro epico che solo quelle storie del passato hanno creando in più nuovi linguaggi così delicati e leggiadri degni solo delle magiche corti dei reami che furono.
Mi fermo qui e concludo come Gulisano dicendo che la strada Tolkien l'ha aperta e spetta a noi continuare a percorrerla andando sempre avanti.
Gil Galad - Stella di radianza
non dimenticherò mai e poi mai le prime parole che lessi, a 14 anni appena compiuti, parole che mi aprirono un mondo così vasto e meraviglioso come quello del fantasy, e se oggi sono quì a parlare con tutti voi lo devo a lui, e ai suoi incredibili capolavori, senza i quali non avrei mai sviluppato quella sete di libri che mi ha portato sulle pagine di "Asoiaf".Un brindisi alla memoria di uno dei più grandi astri della letteratura di tutto il mondo! " /> "In una buca nel terreno viveva un Hobbit..."
Il signore degli anelli é stato il primo libro (e uno dei pochi) che alla fine mi ha fatto provare vera nostalgia per i luoghi e i personaggi di cui avevo letto. E ci si tuffa allora a leggere le appendici e il Silmarillion, nella speranza di riappropriarsi di quei frammenti di se che si teme di aver perso.
Caso vuole che proprio Lo Hobbit, nella rilettura dello scorso anno, sia stata una delle piú intense esperienze di lettura della mia vita, una delle pochissime che mi rimangano in mente, per una serie di ragioni che non hanno direttamente a che fare con il libro, e che ne hanno peró reso piú immersiva, serena ed intensa la lettura.
Grazie Maestro " />
Un enorme grazie al Maestro.
Tolkien mi ha introdotto nell'universo del fantasy. Gli devo un grazie, come minimo
Anche io sono stato introdotto al fantasy dalle sue opere.
Un brindisi in onore del Maestro