Ecco "Abiuro" di qualche anno fa
Avrei voluto che nelle spighe, quel giorno,
apparisse senza alcun’ombra la purezza
incontestabile d’ogni epoca che vibra
nel sublime, e avrei cercato d’esser foglia
accettando il giallo, il bruno e la caduta.
Ma nel mio inganno, costretta al buio
serravo ancora l’io acerbo delle mezze stagioni
non ricordavo la perfezione dell’attesa,
nel crollo la resa era cruento appiglio alla diffidenza.
Pagherò, ne sento l’intima richiesta
nelle fibre che giocano ad esser savio accordo
non cercato, non giusto, e che non stona
solo al banco degli uccisori per difesa.
Bella!
Miseriaccia so dire solo bella!
Che dire di altro? Scrivi bene e mi piace proprio la tua poetica!
Ci trovo un invito a cercare "riflessi" e riflessioni, a guardarsi dentro, e a tentare di scoprire il messaggio, o meglio le emozioni e i sentimenti che lo hanno formato ad arte.
Grazie nonno! " />
Se stasera riesco ne metto anche una d'amore.... Poi domani io e la piccola partiamo per la Liguria e sul treno non riuscirò a seguire molto il forum!
Bene poi quella d'amore non l'ho messa....vabbè andiamo con quelle "pese"
13/07/2001
E’ oggi che Giove rientra nel segno
marino…. e attendo, mi f r a n g o
di specchi….rinnego parole diverse.
Inquieta creatura, coscienza,
di mille invenzioni sei l’inganno
di essere lieta, attaccata alla vita
se non nasce un giorno in cui scende
la scintilla di un grido che muore.
Mi dispiace,
lo sai
lo so anch’io,
se sto male,
se non posso far altro
che dire, qui e ovunque, che è tutto,
ed è un nulla che svapora e cresce.
-Nel calderone-
Non è stato più d'un gioco a nascondino
tra parole issate come bandiere in guerra,
vessilli sacri ai Demoni e agli Dei
da riporre dietro false testimonianze.
Il potenziale del cappio incerto
illumina memorie errate e ricomposte
chiarisce che l'essenza non è il tutto
con i processi alchemici di sempre.
-Versi-
Me ne infischio
se il labbro non trema,
la rena è fiorita
sul bordo del fosso
e le parole sepolte in cancrena
fissano fili, senza sparire.
Tenuti sospesi si ergono
Versi
velati dal sale degli occhi.
Imbevuti di fiochi veleni.
Ma in fondo
che cosa mi cambia?
Non posso, e non devo perire.
Il raffronto mi porta lontano
sulle orme tracciate nel velo…
(Ma non vedi?
non t’accorgi che muore
quel gabbiano intessuto nel cielo?)
Bravissima Ygritte!
oltre che baciata dal fuoco sei stata anche baciata dalla poetica, e dal saperla plasmare... forze proprio grazie ad un certo tipo di fuoco, quello che ci brucia e ci arde dentro