Ray Manzarek, come amava definirsi lui stesso, era l'"architetto" dei Doors, il musicista che aveva contribuito in maniera determinante a definire il suono della band, attraverso le sue tastiere e con la scelta, molto radicale per una rock band, di non avere un bassista, lasciando alla pedaliera di Manzarek il compito di sostituirlo. L'"architetto" di una delle leggende del rock si è spento oggi all'età di 74 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Nato a Chicago il 12 settembre del 1939, Manzarek comincia prestissimo a suonare, a sette anni si innamora del pianoforte con il quale inizia da giovanissimo a muoversi nelle strade del blues, del rock'n'roll, del boogie woogie. La sua prima band, come in ogni biografia musicale che si rispetti, la forma a scuola, con l'aiuto dei suoi due fratelli, Jim e Rick, e con i piccoli successi, i concerti, le sale da ballo, i concorsi, comincia a guadagnare i suoi primi denari. Studia moltissimo il pianoforte, ama la musica classica, frequenta il jazz, si appassiona al pop e al rock. E' all'università a Los Angeles che la sua passione per la musica diventa più importante: dopo essersi iscritto alla facoltà di legge della UCLA, cambia indirizzo, si iscrive ai corsi di cinema e lì incontra due persone fondamentali nella sua vita, Dorothy Fujikawa, che diventerà sua moglie, dalla quale non si è mai separato, e Jim Morrison. E con Morrison il suo desiderio di musica si trasforma in una nuova band, i Doors, con l'aggiunta di Robbie Krieger, chitarrista, e John Densmore alla batteria. I quattro avrebbero voluto un bassista ma nessuno dei molti che provano riesce a superare lo stile di Manzarek che con la mano sinistra e con la pedaliera riesce non solo a suonare le linee di basso ma soprattutto a caratterizzare il sound della band in maniera particolarissima.
L'incontro con Morrison è uno degli aneddoti leggendari della storia del rock: Manzarek e Morrison avevano finito l'università da poco più di un mese quando, per caso, si incontrano sulla spiaggia di Venice a Los Angeles. Morrison dice a Manzarek che aveva scritto delle poesie e delle canzoni, Manzarek vuole ascoltarle. Tra queste c'era una prima versione di "Moonlight Drive", che Manzarek apprezza moltissimo. Decidono di fondare i Doors ed è ancora il caso, anzi la meditazione trascendentale del Maharishi (lo stesso guru dei Beatles) a far trovare a Manzarek gli altri due componenti della band, a un incontro di meditazione.
L'inizio della vicenda dei Doors è fatto di piccoli club, di locali semivuoti nelle notti losangeline, poco pubblico e niente successo, ma la band, sera dopo sera, cresce e mette a fuoco le proprie possibilità, Morrison diventa sempre più sicuro e avventuroso, Densmore e Krieger riescono a trasformare il blues in un incandescente materiale creativo e Manzarek, l'"architetto", rende tutto profondamente nuovo, diverso, psichedelico e romantico al tempo stesso. Dopo essere diventati la house band del Whisky a Go Go ottengono un primo contratto con la Columbia e poi quello giusto con la Elektra, con la quale pubblicano il primo album, "The Doors" nel 1967, portato in alto dalla leggendaria "Light my Fire".
Il suono dell'organo di Manzarek, un Vox, al quale affianca un piano elettrico soprattutto per le linee di basso, è il marchio inconfondibile dei Doors, la perfetta piattaforma di lancio per la voce di Morrison, per le sue improvvisazioni vocali, per le sue intepretazioni rabbiose, romantiche, poetiche, incendiarie. Ma è anche la ricchezza del vocabolario musicale di Manzarek a permettere alla band di varcare i confini del blues e avventurarsi in territori molto diversi tra loro, sia quelli più pop sia quelli apertamente sperimentali.
Dopo la morte di Morrison è Manzarek che prova, moltissime volte, a far rivivere la band, diventa il principale archivista e conservatore della musica del gruppo, lo rimette in piedi con cantanti diversi, ma realizza anche moltissimi progetti solisti, con poeti come Michael McClure, con rockers del calibro di Iggy Pop, con musicisti come Philip Glass. Instancabile produttore, ricercatore, autore, Manzarek tiene viva la leggenda di Morrison e dei Doors anche in termini commerciali, ma non smette mai di curiosare nel mondo della musica e di mettersi alla prova, arrivando addirittura a collaborare con Skrillex un paio di anni fa.
Manzarek verrà ricordato nella storia del rock per essere stato soprattutto l'alter ego musicale di Jim Morrison, il musicista che vide in lui per primo le straordinarie doti che aveva, e che riuscì a dare corpo sonoro alle sue visioni con il suo stile personalissimo e originale.
*We are all bad in someone's story*
RIP
Sentito stamattina....Mi dispiace moltissimo. Ok, aveva anche lui la sua età, ma comunque la musica oggi ha perso un artista di grandissimo calibro.....
RIP " />
*We are all bad in someone's story*