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Dream Theater , Train of Thought
di John Petrucci Blu
creato il 30 ottobre 2003

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John Petrucci Blu
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Inviato il 30 ottobre 2003 15:13 Autore

Potete scaricare da qui la versione radio edit passata qualche settimana fa per una emittente americana di una delle nuove canzoni dei Dream Theater dell' album "Train of Thought" in vendita a partire dall' 11 di Novembre.

 

[L' album è uscito! Filate a comprarlo!]

 

Qualche commento.

Innanzitutto nonostante ci vogliano almeno 3-4 volte di ascolto per apprezzarla la song è molto bella. Come Mike Portnoy aveva detto qualche tempo fa, l'album è molto classic metal. E in effetti nonostante siano presenti (parlando ovviamente solo di questa canzone) diversi elementi Prog, la struttura della canzone è quella di una classica Metal, con le linee melodiche che ricordano parecchio i Metallica del Black Album.

Quindi per farla in breve, niente di eccezionale però una bellissima canzone. Senza contare che come sempre Portnoy ha scritto sul forum, non si possono dare giudizi definitivi dato che ascoltare questa canzone in RADIO EDIT (quindi sull' album ci sarà una versione decisamente differente) e darne un giudizio finale è come voler giudicare un film solo basandosi sul trailer.

Ad ogni modo la terrò online fino all' 11 Novembre quando poi invito tutti gli appassionati dei DT ad andarsi a comprare il nuovo CD.

Ah, quasi dimenticavo di mostrarvi la copertina :

 

train_of_thought.jpg

 

:sbav:


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Inviato il 01 novembre 2003 17:08

Non l'ho ancora ascoltata ma mi accingo a farlo adesso.

Spero non mi deludano, ad ogni modo attendo con impazienza l'11 novembre! (E ancor più il 5 febbraio..... :shock: )

 

 

Qualche giorno dopo...

 

Ebbene, l'ho ascoltato.

E sono rimasta molto delusa... :shock:

Questi sarebbero i miei Dream Theater? Quelli di Images, Awake o Scenes from a Memory?

No, direi proprio di no.

Mi affido alle restanti canzoni, anche se ormai ci ho perso un po' la speranza.. :lol:



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Inviato il 08 novembre 2003 12:12 Autore

Eccovi la Full Edit Radio Version in stereo direttamente dal sito dei Dream, prendetela e godetevela a piena potenza!

 

http://media.dreamtheater.net/audio/Dream_...ter-As_I_Am.mp3

 

Isa considera che questa è una opener Radio Edit, quindi in versione commerciale. Anche i DT purtroppo ogni tanto devo sottostare alle leggi di mercato. Cmq l'ho sentita integrale e mi sta piacendo davvero tanto, è decisamente diversa, emergono tantissimo tutti gli elementi più progressivi del gruppo e loro classici. Senza contare che c'è anche l'evoluzione stilistica che conta.


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Inviato il 08 novembre 2003 12:52

Sarà, è solo che dopo Six Degrees, che ho trovato abbastanza scadente a parte alcune eccezioni (come Misunderstood, o Blind Faith), non spero molto in qualcosa di meglio.... :D

 

...ad ogni modo ormai manca pochissimo a martedì!!

:D


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Inviato il 08 novembre 2003 20:30

Mha personalmente attenderò di aver ascoltato tutto il cd prima di commentare,detto questo penso che a prescindere dalla bellezza dell'ultimo andrò a vederli live a febbraio quando passano da milano

Ne dovrebbe comunque valere la pena..



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Inviato il 09 novembre 2003 22:07 Autore

Ho ascoltato 4 canzoni in anteprima. Sono abbastanza belle ma mi pare di capire che Isa sei una che amma l' old style dei Dream Theater (che effettivamente forse è il migliore).

Beh, sono sicuro allora che questo album non ti piacerà. E' molto molto molto Metal. Le tastiere praticamente non sono utilizzate se non in qualche passaggio e soprattutto è ricchissimo di riff death e trash metal nonchè alcune contaminazioni new metal (come ritornelli alla Limp Bizkit e un paio di passaggi alla Slipknot).

Ogni tanto le novità non guastano ma queste mi hanno dato da pensare.

In generale posso dire che mi piace abbastanza anche se il caratteristico suond dei Dream Theater negli ultimi album è andato un po' sparendo.



John Petrucci Blu
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Inviato il 11 novembre 2003 9:42 Autore

Ci siamo! Da oggi è disponibile nei negozi "Train of though" e per l' occasione è stata pure cambiata la grafica del sito web.

Ho sentito alcune canzoni in anteprima e posso dire che rispetto ai precedenti è molto molto molto molto Metal! Le tastiere sono usate molto meno rispetto agli altri album ma le song sono ugualmente belle.

Alcuni forse ci metteranno un po' a digerirlo, io stesso ho storto il naso per un paio di inserimenti New Metal, ma dopo un paio di giorni di ascolto attento non posso far altro che applaudirlo.

Forse un album al di sotto della media realizzativa dei Dream Theater però ugualmente di altissimo livello tecnico e compositivo.

 

Enjoy ^_^


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Inviato il 11 novembre 2003 11:54

Oggi allora lo scaric..ehm ^_^ ...compro e poi vi dirò =)


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Inviato il 12 novembre 2003 11:42
[...] trash metal [...] new metal [...]

arghhhhhhhhhh <_<<_<^_^^_^^_^

 

trHash metal e nU metal (che di metal nn ha nulla, è solo crossover)

 

 

p.s.: scusate ma nn ho resistito... sorry

 

p.s.2: il cd lo ascolterò + avanti... al momento no $ e no banda <_<


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Inviato il 12 novembre 2003 13:26
nU metal (che di metal nn ha nulla, è solo crossover)

 

 

 

Un crossover peggiorato,aggiungerei a questo punto..decisamente pessimo a mio giudizio...


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Inviato il 13 novembre 2003 20:29
mi pare di capire che Isa sei una che amma l' old style dei Dream Theater (che effettivamente forse è il migliore).

Beh, sono sicuro allora che questo album non ti piacerà.

E' proprio così. I Dream Theater che mi hanno fatto sognare non sono certo quelli di Six Degrees....Anche se sono riusciti, dopo un album come Falling to Infinity (che ancora adesso non riesco a classificare come buono o mediocre, ma direi nel complesso non così male, pezzi come Hell's Kitchen sono splendidi) a produrre quel capolavoro che è Scenes from a Memory....

 

...temo quindi che Train of Thought mi deluderà.....devo ancora procurarmelo.


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Inviato il 13 novembre 2003 20:43

Uhm,a me non è piaciuto molto..sarà che per me i dream si sono persi col tempo..questa ne è l'ennesima prova..spero nel live a sto punto


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Inviato il 14 novembre 2003 13:09

Queste sono un paio di recensioni che ho trovato in rete..per chi volesse leggerle,il mio pensiero è abbastanza simile a riguardo..siamo rimasti tutti un pò delusi a quanto pare

 

Diciamola subito: questo non è un brutto disco.

Il nuovo capitolo di casa Dream Theater farà la gioia dei delusi da 'Six Degrees' pur non rappresentando ciò che chiunque vorrà farvi credere, ovvero un disco sperimentale, innovativo o "progressive".

Il gruppo sposa le sonorità più "metal" del proprio stile e le porta al servizio di composizioni che sembrano uscite dai Metallica rinsaviti e forti di assoli ipertecnici/virtuosi. E' curioso notare come quando sulla scena ci siano i Tool esca un disco come 'Six Degrees' e successivamente, quando la scena è occupata dai Four Horsemen questi ci propongano 'Train Of Thought'. L'emblema di questa tesi è racchiuso nei (troppi) minuti di 'Honor Thy Father', al centro di un disco che nell'economia Dream Theater prosegue il discorso lasciato intendere da 'Awake' apportando Jordan Rudess come sostituzione di Kevin Moore.

Palma del peggior pezzo della carriera a 'This Dying Soul' dove citazioni, tributi e omaggi alla musica-pesante-per-forza (oltre che all'autocelebrazione di 'The Glass Prison') sono un maldestro copia/incolla di sensazioni slegate della durata di dodici minuti, irritante e sfiancante nel suo voler a tutti i costi scimmiottare quelli che cattivi lo sono per davvero senza essere così schiavi di una tecnica che davvero,in questo caso, èfine a sè stessa.

Certo che, alla fine, il meglio che si può trarre dai Dream Theater è proprio una serie di composizioni come queste, le quali presentano il gruppo esattamente per quello che è: eccellenti musicisti e non per questo artisticamente innovatori, progressivi o geni del pentagramma come quasi tutti si ostinano a farci credere. Insomma, soltanto una gran bella confezione.

Trattandosi di uno dei gruppi più rappresentativi di un certo tipo di "metal", onestamente non solo questo pare essere davvero poca cosa, ma diventa lo spunto per scrollarsi di dosso l'etichetta "progressive" in quanto di progressivo in questi settanta minuti c'è proprio poco. O niente del tutto.

Il disco suona imbarazzante nella facilità con cui le costruzioni assomiglino a quanto già detto dai medesimi autori: imbarazzo che deriva dalla mancanza cronica della volontà di osare. O di mettere sul fuoco qualcosa di veramente nuovo. Dove 'As I Am' è un inno (bruttarello in effetti) in pieno sitle anni ottanta, 'In The Name Of God' diventa una scialba mescola di Tool e ritmiche squadrate del tutto inadeguate alla (in)espressività della voce di James LaBrie ed agli squarci di un Rudess spesso lasciato solo a contrastare (??) il moto di deragliamento del pezzo che non parte praticamente mai.

Ecco il vero problema del disco: l'eccessivo indugiare nelle composizioni, le spirali musicali che non arrivano da nessuna parte girando attorno sì ad idee a volte interessanti (anche se prese di peso da altri repertori) ma senza riuscire mai a spostare il fuoco nel moto fra partenza e arrivo. Questo nonostante i pezzi se la prendano con molta calma avendo a disposizione circa dieci minuti ciascuno in media.

Vediamola così: questo disco è come una di quelle ragazze pin up che ti lasciano senza fiato, quelle che ammiccano da una copertina e che alle feste fanno girare le teste di tutti i maschietti. Questo almeno fino a quando stanno zitte. Nel momento in cui prendono la parola, ti rendi conto che sono delle oche giulive, ma fino ad allora hai solo da godere.

Diciamola subito: questo non è un brutto disco. E' il miglior disco che ci potesse essere con il minimo sforzo. Che è peggio.

 

 

Possiamo paragonare i Dream Theater a dei prestigiatori, chi non li ha mai visti esibirsi, chi non ha mai visto i loro trucchi, resta stupito e a bocca aperta. Ma chi li conosce si annoia all'inverosimile. Sempre le stesse cose: la moneta che scompare e riappare dietro l'orecchio, il fazzoletto che si trasforma in colomba e la donna segata in due. Bello, divertente, ma abbiamo pagato il biglietto, noi. E' un po' irritante vedersi riprodotto sempre lo stesso copione, sempre gli stessi trucchi di cui ormai abbiamo anche capito il segreto.

Se in questo 'Train Of Thought' cancellassimo il già sentito fatto di autocitazioni e citazioni (ce n'è per tutti i gusti: Metallica, Psychotic Waltz, Metallica, Prong, Metallica, Megadeth, Tool, Metallica) ci resterebbero in mano circa 10-15 minuti di roba. Materiale per un gustoso EP, si direbbe. Ed invece i nostri simpatici prestigiatori preferiscono ammorbarci allungando ogni brano di quei 6-7 minuti che faranno la gioia di ogni onanista della tecnica fine a sè stessa, code strumentali stressanti ed inutili, fatte di assoli al fulmicotone, imbarazzanti plagi e autoplagi (parlare di "citazioni" è un po' disonesto ormai), conditi da tutti i (soliti) trucchi dei nostri in bella mostra. Insomma una specie di Festival dell'Amarcord per musicisti ormai alla frutta causa carenza di idee ormai cronica.

In più ci sfugge l'intento ed il significato di questo disco, ci sembra un tentativo di unire la dinamica e la fisicità del thrash anni '80 con le nuove tendenze musicali, in modo da creare un ibrido trasversale che contempli quanto vive nel limbo che si trova tra l'aggressione fisica dei primi Metallica a quella mentale dei Tool... inutile dire che l'esperimento sia affogato dentro quel mare di note di troppo.



Anonimo

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Utente Anonimo


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Inviato il 26 novembre 2003 11:00

madonnina cara..ma dove sn finiti i dream che conosco io ? sooooooob soobbbbbb..

ma che e sto cd ???

a parte gli skerzi sn moltooooooo deluso...

peccato :sbav:^_^



John Petrucci Blu
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Inviato il 26 novembre 2003 11:57 Autore

Io a furia di ascoltarlo sicuramente sono rimasto deluso dalle aspettative però non me la sento di bocciarlo per intero. Ci sono alcune decisioni che forse sono discutibili (ad esempio considerate che per quanto mi riguarda Petrucci gli assoli in questo album NON li ha fatti) per alla fin fine l'album è comunque molto ben fatto.

La cosa che mi dà più da pensare è come mai hanno fatto questa scelta di un album così metal e soprattutto così pesante quando una delle cose che apprezzavo per es. di Petrucci era l'uso delle distorsioni pesanti non semplicemente per fare del casino ma per creare qualcosa di meraviglioso (vedi i vari riff di canzoni tipo Learning to Live, Erotomania, Beyond this life) mentre in questo album si nota che spesso e volentieri ha fatto un puro e semplice uso metal.

La canzone poi che boccerei su tutta la linea è Stream of Consciousness che sembra uno "scarto di composizione" dei Liquid Tension Experiment.

Spero sia stato l'ultimo passo falso dopo Six Degrees dei Dream, anche se penso sia sbagliato prendere sempre come esempio da seguire un capolavoro come Scenes from a Memory oppure Images&Words.

Lo stile compositivo di grandi musicisti è in continua evoluzione, o preferivate forse una serie di album fotocopia (salvo rare eccezioni) come quelli degli Iron Maiden o Ronnie James Dio o degli Stratovarius oppure anche Malmsteen?


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