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69ª Mostra Int.le d'Arte Cinematografica
T di Tyrion Martell
creato il 27 agosto 2012

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Inviato il 27 agosto 2012 17:40 Autore

Il direttore Alberto Barbera ha presentato alla stampa il programma della 69ma Mostra Intenazionale d'Arte Cinematografica che si svolgerà dal 29 agosto all'8 settembre 2012

 

Concorso Venezia 69:

 

Après Mai di Olivier Assayas (Francia)

At Any Price di Ramin Bahrani (Usa, Gran Bretagna)

Bella addormentata di Marco Bellocchio (Italia)

La Cinquième Saison di Peter Brosens e Jessica Woodworth (Belgio, Paesi Bassi, Francia)

Lemale Et Ha’chalal (Fill The Void) di Rama Burshtein (Israele)

È stato il figlio di Daniele Ciprì (Italia)

Un giorno speciale di Francesca Comencini (Italia)

Passion di Brian De Palma (Francia, Germania)

Superstar di Xavier Giannoli (Francia, Belgio)

Pieta di Kim Ki-Duk (Corea del Sud)

Outrage Beyond di Takeshi Kitano (Giappone)

Spring Breakers di Harmony Korine (Usa)

To The Wonder di Terrence Malick (Usa)

Sinapupunan (Thy Womb) di Brillante Mendoza (Filippine)

Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Portogallo, Francia)

Paradies: Glaube (Paradise: Faith) di Ulrich Seidl (Austria, Francia, Germania)

Izmena (Betrayal) di Kirill Serebrennikov (Russia)

 

Fuori Concorso:

 

The Reluctant Fundamentalist di Mira Nair – film d’apertura del Festival (India, Pakistan, Usa)

L’homme qui rit di Jean-Pierre Ameris (Francia, Repubblica Ceca)

Anton Tut Ryadom (Anton’s Right Here) di Lyubov Arkus (Russia)

Den Skaldede Frisør (Love Is All You Need) di Susanne Bier (Danimarca, Svezia)

Cherchez Hortense di Pascal Bonitzer (Francia)

Ya Man Aach (It Was Better Tomorrow) di Hinde Boujemaa (Tunisia)

Sur un fil… di Simon Brook (Francia, Italia)

Enzo Avitabile Music Life di Jonathan Demme (Italia, Usa)

Lullaby To My Father di Amos Gitai (Israele, Francia, Svizzera)

Shokuzai (Penance) di Kiyoshi Kurosawa (Giappone)

Bad 25 di Spike Lee (Usa)

Witness: Libya di Michael Mann (Usa)

Medici con L’Africa di Carlo Mazzacurati (Italia)

O Gebo e A Sombra di Manoel De Oliveira (Portogallo, Francia)

The Company You Keep di Robert Redford (Usa)

Shark (Bait 3D) di Kimble Rendall (Australia, Singapore, Cina)

Disconnect di Henry-Alex Rubin (Usa)

La Nave Dolce di Daniele Vicari (Italia, Albania)

The Iceman di Ariel Vromen (Usa)

 

Orizzonti:

 

Wadjda di Haifaa Al Mansour (Arabia Saudita, Germania)

Khanéh Pedari (The Paternal House) di Kianoosh Ayari (Iran)

Ja Tozhe Hochu (I Also Want It) di Alexey Balabanov (Russia)

Gli equilibristi di Ivano De Matteo (Italia)

L'intervallo di Leonardo Di Costanzo (Italia, Svizzera, Germania)

El Sheita Elli Fat (Winter Of Discontent) di Ibrahim El Batout (Egitto)

Tango Libre di Frédéric Fonteyne (Belgio, Francia, Lussemburgo)

Menatek Ha-Maim (The Cutoff Man) di Idan Hubel (Israele)

Gaosu Tamen, Wo Cheng Baihe Qu Le (Fly With The Crane) di Ruijun Li (Cina)

Kapringen (A Hijacking) di Tobias Lindholm (Danimarca)

Leones di Jazmin Lopez (Argentina, Francia, Paesi Bassi)

Bellas Mariposas di Salvatore Mereu (Italia)

Low Tide di Roberto Minervini (Usa, Italia, Belgio)

Boxing Day di Bernard Rose (Gran Bretagna, Usa)

Yema di Djamila Sahraoui (Algeria, Francia)

Araf (Araf - Somewhere In Between) di Yesim Ustaoglu (Turchia, Francia, Germania)

Sennen No Yuraku (The Millennial Rapture) di Koji Wakamatsu (Giappone)

San Zi Mei (Three Sisters) di Bing Wang (Francia, Hong Kong-Cina)

 

 

Come seguirla in TV

 

 

Tutto pronto a Venezia per la 69esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, meglio nota come il Festival del Cinema di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre 2012. Ad inaugurare la serata d’apertura il critico cinematografico Alberto Barbera, direttore, l’attrice Kasia Smutniak, Madrina, e il regista Michael Mann in qualità di Presidente di giuria. L’informazione che ruota intorno all’evento è già pronta e forse mai come quest’anno l’offerta televisiva pensata per la rassegna è stata tanto ricca. Dopo il salto tutti gli appuntamenti tv da non perdere dedicati all’evento.

 

In casa Rai seguiranno la kermesse due trasmissioni storiche con puntate speciali dedicate al Festival: il classico notturno Cinematografo di Gigi Marzullo (Rai1, da martedì 28 agosto, tutti i giorni, verso mezzanotte), che come ogni anno presenta ai telespettatori i film in concorso e quelli delle altre sezioni, e l’irriverente Stracult di Marco Giusti (Rai2, lunedì 3 e 10 settembre in seconda serata).

 

Su RaiMovie, sempre Marco Giusti racconterà durante i giorni della Mostra, gli eventi in corso al Lido con interviste e immagini esclusive (da mercoledì 29 agosto ogni sera alle 21.00). Spazio e curiosità sulla rassegna saranno presenti ogni giorno anche in Blob a Venezia 2012 e in Fuori Orario, le due storiche rubriche curate da Enrico Ghezzi su Rai3.

 

Anche Supercinema, il rotocalco d’informazione cinematografica di Mediaset a cura di Antonello Sarno, propone una puntata speciale (Canale5, venerdì 31 agosto alle 23.30) con interviste, anteprime e backstage. Restando tra i canali free del digitale terrestre c’è Iris al Festival di Venezia. I commenti delle pellicole più interessanti della giornata saranno affidati al critico Tatti Sanguinetti, mentre l’inviata del Tg5, Anna Praderio, proporrà le interviste ai numerosi protagonisti presenti alla manifestazione (da mercoledì 29 agosto, tutti i giorni in seconda serata).

 

Tra le reti pay le telecamere di Mediaset Premium seguiranno l’evento con Red Carpet, la rubrica quotidiana a cura di Simona Ralli (Premium Cinema, da mercoledì 29 agosto alle 20.55). Il magazine racconterà tutte le curiosità e il gossip del mondo del cinema e assegnerà per il secondo anno il premio Premium Cinema Talent, vinto lo scorso anno da Filippo Timi.

 

Infine, su Sky a partire dal 29 agosto, ogni sera alle 21.00, verrà trasmessa un’edizione speciale di Sky Cine News interamente dedicata alla mostra.

 

fonte: cinetvmania.it

 

 


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Inviato il 27 agosto 2012 17:49 Autore

La mostra del cinema di Venezia per veri nerd

 

24 agosto 2012 di Gabriele Niola

 

Parte mercoledì la Mostra del cinema di Venezia e, finalmente, è possibile vedere alcuni film del festival anche online, ci sarà un lungometraggio d’exploitation in 3D truce come pochi, i nerd dell’analogico potranno vedere una proiezione in 70mm e ai piani alti si parlerà della distribuzione dentro e fuori le sale.

 

Sono questi i quattro eventi più interessanti della mostra del cinema di quest’anno, la prima della gestione Barbera (dopo otto anni di direzione Mueller) e l’unica al mondo a poter vantare, da quest’anno una platea mondiale attraverso la Rete.

 

Ecco dunque in dettaglio le quattro cose che un nerd del cinema non può perdere alla prossima Mostra.

 

1) La nuova sala online del festival

Questa in teoria non è alla mostra, ma le appartiene comunque. Si tratta di 10 lungometraggi e 13 corti, appartenenti alla sezione Orizzonti. Un totale di 23 opere per le quali gli autori hanno accettato questa forma particolare di proiezione (che non è distribuzione).

 

Si tratta di un ulteriore spettacolo, uno in più rispetto a quelli che si svolgono al Lido, per cui si può acquistare un biglietto dal sito della biennale al costo di 4€, e per assistere al quale occorre collegarsi all’orario di inizio della proiezione ufficiale. In contemporanea infatti parte lo streaming (per la cui tecnologia la mostra si appoggia a FestivalScope) per i primi 500 che hanno potuto acquistare il biglietto.

 

Sì, non ci sono film di primo piano ma solo opere più intellettuali, tuttavia nessun festival l’ha mai fatto per un tale numero di film appartenenti ad un concorso ufficiale.

 

2) Un festival intellettuale

Che Venezia si sia aperta al cinema di serie B è ben lungi dall’essere una novità. Già nel 2004 c’era stata un’importante retrospettiva patrocinata da Quentin Tarantino ma gestita da Marco Giusti (Italian Kings of B’s) e di nuovo nel 2010 si era ripetuta l’esperienza con le commedie, e film come Shock Labyrinth 3D (1 e 2) sono stati proiettati negli scorsi anni.

 

Tuttavia la sana indole selvaggia e serie Z dell’australiano Bait 3D è comunque una novità. Specie nella sezione Fuori concorso, specie considerando la tecnologia stereoscopica stato dell’arte XPanD che è installata nella Sala Grande.

 

3) 70 fottutissimi millimetri

Nella storia del cinema la pellicola 70mm è stata usata per i soliti film dimostrativi (pretesti narrativi per mettere in scena le potenzialità del mezzo) e poche volte per opere di grande narrazione. Si tratta, come dice la misura stessa, di una pellicola grande il doppio del normale, capace quindi di catturare le immagini con maggiore dettaglio ma che richiede un proiettore apposito per essere proiettata. Motivo per il quale una proiezione in 70mm è una rarità.

 

Come 2001: Odissea nello Spazio, Lawrence D’Arabia, Ben-Hur, The New World e pochi altri film, quest’anno The Master di Paul Thomas Anderson sarà proiettato nel suo formato originale in 70mm.

 

Attenzione! Questo accadrà solo nella proiezione per il pubblico nella Sala Grande.

 

4) I film fuori dalle sale

Se effettivamente in Italia esista o meno una distribuzione che possa definirsi digitale è materia da contendere. Legalmente è possibile noleggiare film online, il catalogo però non è particolarmente soddisfacente. Soprattutto è carente di gran parte del cinema italiano.

 

A Venezia l’Anica (che del settore cinema è la categoria più rappresentativa) riunisce un po’ tutti gli operatori per fare il punto sulla distribuzione ad oggi. Davanti a un pubblico. Accettando domande.

 

fonte: daily.wired.it


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Inviato il 28 agosto 2012 9:56 Autore

Durante il periodo della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dal 29 agosto all’8 settembre, Rai Movie dedica la prima serata ai film che sono passati, in concorso o in anteprima, sugli schermi di Venezia. Si parte con un omaggio speciale, il 29 agosto, al presidente di giuria Michael Mann con Manhunter, e si prosegue fino alla fine della manifestazione con un’interruzione, il 3 settembre, per un omaggio a Francesco Rosi che riceverà il Leone d’oro alla carriera.

 

Il programma completo:

 

mercoledì 29/08 - Manhunter (1986) di Michael Mann (omaggio al presidente di giuria Michael Mann)

giovedì 30/08 - Nella valle di Elah (2007) di Paul Haggis (in concorso alla 64°)

venerdì 31/08 - The Hurt Locker (2009) di Kathryn Bigelow (presentato in anteprima alla 65°)

sabato 1/09 - Bobby (2006) di Emilio Estevez (in concorso alla 63°)

domenica 2/09 - Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans (2009) di Werner Herzog (in concorso alla 66°)

lunedì 3/09 - Salvatore Giuliano (1962)/Lucky Luciano (1973) di Francesco Rosi (omaggio a Rosi, Leone d'oro alla carriera)

martedì 4/09 - In questo mondo libero (2007) di Ken Loach (in concorso alla 64°; Osella d'oro migliore sceneggiatura)

mercoledì 5/09 - A Single Man (2009) di Tom Ford (in concorso alla 66°; Coppa Volpi miglior interpretazione maschile a Colin Firth)

giovedì 6/09 - The Queen (2006) di Stephen Frears (in concorso alla 63°; Coppa Volpi miglior interpretazione femminile Helen Mirren)

venerdì 7/09 - The Wrestler (2008) di Darren Aronofsky (Leone d'oro alla 65°)

sabato 8/09 - The Black Dahlia (2006) di Brian De Palma (presentato in anteprima alla 63°)

 

fonte:rai.it


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Inviato il 28 agosto 2012 11:18

Finalmente qualche film decente su una rete Rai...!


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Inviato il 29 agosto 2012 18:36 Autore

e la prima diva a sflilare è... [rullo di tamburi] Valeria Marini... <_<


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Inviato il 30 agosto 2012 10:59 Autore

http://www.youtube.com/watch?v=RwBF0Od-SUg&feature=g-all-u

 

http://www.youtube.com/watch?v=5CMnDtFEcXI&feature=g-all-u


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Inviato il 31 agosto 2012 16:56 Autore

COME E’ MOSCIA VENEZIA! - SULLE PRESENZE BALLETTO DI CIFRE: +13% PER LA “QUESTURA” (PAOLO BARATTA) MA GLI HOTEL SONO SEMIVUOTI - IL PALAZZONE DEL CINEAMIANTO NASCOSTO MA NON ABBASTANZA - PIU’ BARBERA CHE CHAMPAGNE: IL DIRETTORE ALLA RICERCA DI UNA “TERRA DI MEZZO” TRA LAPO ELKANN E MANOEL DE OLIVEIRA -

 

Malcom Pagani e Federico Pontiggia per Il Fatto Quotidiano

 

 

La stagione del salasso viene e va. "Scusi, ma la bottiglia d'acqua ieri non costava un euro in meno?". "Ieri era ieri, oggi è oggi. Inizia il Festival". Due ore dopo, ad altre latitudini. Bibita e panino, 9 euro: "Lo scontrino? Ci è saltata la corrente". Con le famigerate cortesie per gli ammutinati, il Bounty veneziano officia le sue liturgie. B&B e 2 stelle esauriti.

 

Cipriani, Excelsior e Danieli con voragini riempite da portieri d'albergo trasformati in zelanti megafoni: "Siamo pieni al 98 per cento". Residenze di lusso come Villa Laguna, semivuote da lunedì. Nel mezzo di un pomeriggio umido e interlocutorio, le strade del Lido deserte, i poliziotti a sbadigliare in attesa dei temibili sovversivi del Teatro Valle in sinergica protesta con i lavoratori di Cinecittà, il Presidente della Biennale Paolo Baratta non è sfiorato dal dubbio.

 

"Le sembra vuota? Sbaglia. Internet non mente. Guardi i dati. Presenze +13%. Abbiamo fatto un lavoro straordinario. Vede alle sue spalle? C'era un buco, adesso c'è un giardino. Manteniamo le promesse, noi". La promessa, occultare con estetica urgente ma discutibile, una fetta dell'abbaglio gigantista (40 milioni di euro per costruire il nuovo palazzo del cinema e incontrare l'amianto) nascondere oltre le transenne l'altra parte della storia. Superate strisce di prato da circolo tennistico, sedie di plastica, un incongruo rinoceronte dello stesso materiale e una colata di cemento fatturata altri due milioncini, ecco il mostro.

 

E' profondo, presente e forse un giorno, con le sue domande, sparirà. Sarà forse per autoironia che la fermata del Lido (sbarcando da vaporetti comodi come le chiatte che, tra gli squittii dei giapponesi impegnati a fotografare: "Wow, it's wonderful", trasportano i camion regia della Rai) è stata ribattezzata "Sant'Elisabetta-Monte d'amianto". Perché lo sanno tutti, giura il Caronte locale "che ci hanno avvelenato".

 

Il Sindaco del Pd, Giorgio Orsoni, preferisce continuare a sognare. Da Cà Farsetti (i nomi hanno una loro importanza) blatera di "un grande albergo" da erigere in luogo dello sprofondo, mentre a pochi metri, in stato di abbandono, giace un vanto dell'ex Isola d'oro, l'Hotel Des Bains. Le finestre aperte, la scritta in rovina e il plexiglas verde in guerra con la vegetazione, riportano alla mente Mann e tutte le morti, vere o evocate, di una memoria in sofferenza.

 

Mentre la Rai confinata in pensioni dal prezzo flessibile, fa i conti con la sobrietà di un'era gemella della precedente (80 euro da listino, lievitati del 400%, qualcuno ha mai sentito parlare di stecca?), lo Stato non rinuncia alla cartolina lagunare. Cancellieri (ripartita) E poi Clini, Ornaghi e Catricalà. Tutti in fila per la festa inaugurale. 1.100 invitati. Un menù degno dei "puzzle di spigola" irrisi da Sorrentino.

 

Orge di Astici, vino , baci e abbracci. Nel crepuscolo, ci si riconosce tra simili. In un quadro di Picasso, finestre arrugginite, fili elettrici in libera uscita, major in fuga e dati estivi preweimariani (sale in crollo del 33%), il direttore Barbera proverà a dipingere cinema.

 

Saprebbe come fare. Ha accalappiato randagi di genio (Anderson, Malick). È in buona fede. Sa di cosa parla. Ma al di là di un'oscurità che anche simbolicamente, dal Casinò alla sala stampa, sembra la cifra stilistica di una punizione, non ignora che la sua seconda volta non sarà valutata per l'esclusiva qualità del prodotto.

 

Far ripartire il rimorchiatore mettendo a dieta concorso e lustrini, in un sistema che si pretende industriale, non basta.

 

Eliminati il pericolo maoista in esilio romano e le Dragomira Bonev, servirebbe un salto. Una terza via - fa male dirlo - tra Lapo Elkann e Manoel De Oliveira.

Non l'eccesso alcolico dell'ex caudillo di giuria Aronofsky rivolto a Clooney: "Su quella sedia, tra il presidente Napolitano e la Portman, mi pisciai addosso. Ma la sala è stata rinnovata e quindi se c´è nuova umidità non è la mia", ma un sorriso in equilibrio tra il glamour, mai come ora elemosinato dai potentati legati alla sorella Biennale (Prada, Gucci) e l'arte.

 

Una costruzione capace di annichilire la cappa bulgara che certe languori per le edizioni anni '50, testimoniate da gigantografie su pareti circondate da tende ocra ospizio, rivelano come summa filosofica. Barbera è convinto di esserci riuscito.

 

Carlo Rossella, grande assente (niente cena Medusa, la rai invece si attovaglierà, in arrivo Tarantola) molto meno: "Vorrei rassicurarvi, non sono morto. Ho naso e Venezia 2012, mi pare mestissima. Arrivo domani per due ore, saluto e riparto". Rimpianti Carlitos? "Je ne regrette nien". Nessuno. Edith Piaf, Berlusconi al pianoforte. Come eravamo. Qualche nostalgia, si trova sempre.

 

 

[30-08-2012]

 

 

COME E’ MOSCIA VENEZIA! LA MARINI VUOLE SFILARE E MARIOTTI LA STOPPA - CRONISTI DELLA CARTA STAMPATA DETRONIZZATI DA RAGAZZINI CHE RECENSISCONO VIA TABLET IN TEMPO REALE - “GIANNOLI (REGISTA DI “SUPERSTAR”) RISCOPRE L’EFFETTO “RETARD” DELLA TV: “LA LASCIO ACCESA QUANDO SCOPO COSÌ VENGO PIÙ TARDI” (RIEDIZIONE DEL “VENGO DOPO IL TIGGÌ” DI ARBORE?) - CHI COMANDA ALLA MOSTRA? I SUPERSPONSOR LANCIA, MOËT E L’OREAL…

 

Malcom Pagani per Il Fatto Quotidiano

 

 

Volo Roma-Venezia di mercoledì, ore 13:15. Voce cantilenante, ossessiva: "Spegnete i telefonini, per carità di Dio". A Venezia, Valeria Marini voleva arrivare ad ogni costo. Sfilare sullo stesso Red Carpet di Marina Ripa di Meana, occasionale compagna di viaggio aereo con corna d'ordinanza, ammessa tra mille onori sul tappeto, nel Festival della sventolata sobrietà.

 

Trattativa serrata, nelle mani di Franco Mariotti, storico consulente di 30 anni di Lido. Frase preferita, propinata ai veri affetti come agli sconosciuti: "Come stai? Amico mio!" e diplomazia vana: "Valeria, abbi pazienza, ma io che ci posso fare?" sovrastata dall'unica vera leonessa vista finora. Fatta giustizia e archiviate passerelle, proteste, ministri di diporto e cene inaugurali, Venezia si scopre già affaticata.

 

Mentre i turisti dell'orrore si mettono in posa davanti all'inquietante voragine dove in luogo del sognato Palazzo del cinema, giace l'incubo dell'amianto: "Ma hai visto i teloni di plastica con le pietre sopra, sarà mica pericoloso?" e poliziotti abbigliati come a novembre in Alaska imprecano barocchi contro i superiori: "Lascialo perdere il capo, quello c'ha più complessi dei cantanti del primo maggio", altri si saziano.

 

Con le nuvole in testa, la musica molesta degli altoparlanti e l'umidità di Managua, all'ora del desco, sembrano sandinisti anche i moderati. Bruno Vespa e augusta consorte, dottoressa Iannini, a pranzo, tra i comuni mortali, con piatti di plastica e improbabili cous cous al Bar due leoni, divisi tra confuse passioni: "Ho visto un bellissimo film, mi creda. A proposito, ma al Fatto avete davvero le intercettazioni del Presidente?".

 

Altri cronisti (e le loro abitudini trascinate da una sala all'altra) detronizzati e sempre più irrilevanti. Gadget da grande albergo. Reliquie. Lo certifica un ciclostile appoggiato alle transenne: "Si informa che l'edicola si trova dentro l'Hotel Excelsior" e lo dimostra il brulicante formicaio che dividendo panini di dubbia provenienza, si riunisce carbonaro al termine di ogni proiezione.

 

Ragazzini moderni, armati di computer, gente rapida. Recensiscono in tempo reale anche il documentario uzbeko, rendendo modernariato il quotidiano del giorno dopo e nervosi, inviati già confinati in alberghi lontanissimi dagli antichi fasti. "Il direttore mi ha detto di tornare martedì, non era mai accaduto, è uno scandalo".

 

La festa sta per finire, Internet domina, la competenza dicono stizziti i depositari del verbo "è diventata un lusso" e anche i film in concorso non stanno tanto bene. Nella medesima linea filologica della liberalizzazione dei mestieri, si è mosso il secondo film in competizione, Superstar del francese Giannoli. "Oggi qualsiasi co***one può girare un film con un telefonino" dice l'autore di un programma tv che tanto ama il mezzo, da lasciarlo acceso al massimo volume, per lo sgomento dell'amante (la magnetica Cécile De France) anche quando scopa: "Così vengo più tardi".

 

Nella crisi di identità di Martin Kazinski (il dimesso, credibile Kad Merad, operaio informatico improvvisamente illuminato da un'effimera fama da reality che lo trascinerà a fondo) scorre il tema, non proprio originale, dell'individuo comune cannibalizzato dai media: "Quel che non è successo può sempre succedere".

 

Seconda carta in gara e seconda mezza delusione. Se ascesa e caduta dell'uomo senza qualità sono sostenuti da dialoghi parafavolistici e parodie degli squali mediatici molto divertenti e l'affresco della solitudine dell' idiota dostojesvskiano è efficace, il regista non resiste, farcendo l'ultima mezz'ora di moralismo.

 

Quando in conferenza evoca persino Strauss-Kahn, pare un ricordo anche l'ovazione del mattino. Bivaccando fuori dalle sale, sognando la Biennale e le visioni di Norman Foster, si svelano arcani e spoetizzanti segreti di Pulcinella. Cosa saranno mai i parallelepipedi rossi che cingono da destra a sinistra l'architettura della Sala Grande?

 

Petali di fiori, figure geometriche, unghie giganti? Ma no, ingenui. Solo stilizzazioni della Lancia che qui insieme a Moët & Chandon e l'Oreal (la giurata Casta ne è addirittura testimonial, altro che il risibile conflitto di interesse di Kasia Smutniak) scrivono tavole e dettano legge. Questione di identità. Quella trasfigurata del grande Cimino, approdato per presentare la versione restaurata de I Cancelli del Cielo:

"Essere tristemente famoso non è divertente", quella dei protagonisti del bellissimo documentario di Vincenzo Marra, quella dei familiari di Giovanni Falcone e l'ultima, stropicciata, di Valerio Mastandrea (metamorfosi impressionante e prova eccellente) ne Gli Equilibristi di Ivano De Matteo, produzione Rai Cinema, distribuzione Medusa (altro che compromesso storico) e viaggio all'inferno di un padre ai margini, in rotta con la moglie, che pur di non mostrarsi debole davanti ai figli, lavora al comune di giorno, ai mercati generali di notte, dorme in macchina, mangia alla Caritas e finisce quasi per dar del tu alla morte. Capita anche a molti altri, ma lo stipendio, in questo caso, è un dettaglio.

 

 

[31-08-2012]


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Inviato il 31 agosto 2012 16:57 Autore

A VENEZIA FA NOTIZIA SOLO IL BOTOX DI MICHAEL CIMINO - TERRENCE MALICK DISERTA E MANDA LA MOGLIE? - COME LO RIEMPIAMO IL MEGABUCO? CON UN BELL’HOTEL! - TOTONAOMI: WATTS SI’, CAMPBELL (E LA SUA CALVIZIE DA OVERDOSE DI EXTENSION) NO - BOB SINCLAIR, UN DJ IN GIURIA (IN CONFLITTO D’INTERESSI?) - ENZO AVITABILE, L’IDOLO DI JONATAHN DEMME CHE SBAGLIA I CONGIUNTIVI

 

Michele Anselmi per "il Secolo XIX"

 

 

MICHAEL CIMINO AL BOTOX

Ma che faccia ha Michael Cimino? In molti stentavano a riconoscerlo, ieri mattina nella hall dell'Excelsior. Il grande regista americano, al Lido per l'omaggio della Mostra con copia restaurata del western "I cancelli del cielo", sembra ormai un ragazzino asessuato, dalla faccia porcellanata e deformata dagli interventi di chirurgia plastica, senza più espressione, i capelli di un colore innaturale, la distanza tra base del naso e bocca ancora più accentuata.

 

«Mamma mia, ormai è un mix tra Michael Jackson, Marina Cicogna, Ornella Muti e Sydne Rome.... Un personaggio uscito direttamente da una puntata di "Nip & Tuck"» ironizzava una collega cattivella. In effetti Cimino, classe 1939, ha i tratti di una strana creatura. Magro come un fuscello, efebico, sia pure vestito di jeans dalla testa ai piedi, con tanto di stivaloni western (per poco non scivolava sulle travi dell'imbarcadero).

 

L'INSALATA SURGELATA

Costerà 8 euro, ma l'insalata mista che servono al Lyon's Bar, nella cittadella della Mostra "rivitalizzata", è immangiabile. Per mantenerla fresca viene praticamente surgelata. Ieri il sottoscritto non riusciva a tagliare la mozzarella col coltello, bisognava sbriciolarla e restava solida. Avete presente il gelato appena uscito da freezer?

 

IL CONGIUNTIVO, AVITABILE!

Enzo Avitabile, musicista e sassofonista napoletano, è simpatico, bravo, anche amabile. Cita Miles Davis e Carmelo Bene, il significato e il significante, il Vangelo e Pergolesi. Però, in conferenza stampa, al posto di un "esistano" gli scappa "esistino". Ahi ahi.

 

PRIME DEFEZIONI

Per ora sono solo voci, ma pare che Terrence Malick, regista misterioso e di culto cinefilo, in gara col suo nuovo To the Wonder", non sarà al Lido. Forse manderà la moglie, il che non farò molto felice il direttore Barbera. Si attendono smentite.

 

UN HOTEL SUL BUCO?

Ci manca pure questa. Il sindaco veneziano Orsoni, centrosinistra, vuole edificare un hotel con sale da congressi al posto del mostruoso buco dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del cinema. Quaranta milioni di euro buttati al vento ancora non bastano?

 

IL GIURATO BOB SINCLAR. Ma che ci fa Bob Sinclar, disc-jockey francese, nella giuria del premio De Laurentiis per il Leone del futuro? Premio serio, anche utile: 100 mila dollari al miglior esordio di tutta la Mostra. Ancorché definito dalla Biennale «protagonista della scena dance ed elettronica mondiale, star indiscussa della consolle», magari si poteva evitare di chiamarlo.

Non fosse altro perché nel 2011 firmò la colonna sonora di "Vacanze di Natale a Cortina", undici brani tra i quali la dimenticabile "Fuck With Me" e i remix di "Maracaibo" e "Dolce vita", comparendo pure, nei panni di se stesso, in una scena del cinepanettone di Neri Parenti. Non sarà conflitto di interessi, però...

 

ARRIVA NAOMI? Doveva essersi anche Naomi Campbell in Sala Grande e prima su tappeto rosso. Era una bufala. La Venere nera è reduce da scatti impietosi che hanno mostrato la calvizie impressionante provocata da un uso sconsiderato delle extension. Inutile dire che gli sguardi maliziosi e i flash dei fotografi sarebbero finiti tutti lì, attorno alla mitica frangetta. Al suo posto è arrivata Naomi Watts: bionda e regale.

 

SENZA MEDUSA. Giornalisti in crisi. Quest'anno niente cena inaugurale offerta da Medusa al Quattro Fontane. La casa produttrice ha solo due film alla Mostra, la parola d'ordine è: risparmio.

 

 


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