Scrivere un romanzo fantasy.
Alzi la mano chi non ha avuto una simile idea, in un momento di fomento (leggendo un ottimo fantasy), o di disappunto (leggendone uno scarso - per la serie "io lo scriverei meglio" -).
Alzi la mano chi poi non ha accantonato l'idea, perchè conscio dei propri limiti, o anche soltanto perchè psicologicamente schiacciato dall'idea dell'enorme mole di lavoro che comporterebbe un progetto così ambizioso (o dalla propria pigrizia!).
Nessun realista fantasticherebbe su una possibile pubblicazione, quindi lo scopo sarebbe il creare qualcosa, dare vita a una creatura buona, e divertirsi nel farlo.
Pensavo: dividere l'onere e l'onore, può essere una spinta al cimento?
Ci sarebbero dei vantaggi: il doppio delle idee (anzi, di più, perchè raddoppiare le strade, porta a ramificazioni inimmaginabili); la possibilità di editing "interno" e continuo (io "controllo" te, e tu me); maggior divertimento (anche se sono scrittore, non "so tutto", non viene tutto da me: posso anche leggere l'altro, seguire le sue linee di pensiero); ecc.
Capisco sia comunque una cosa difficile: serve affiatamento, fiducia, capacità simili, gusti simili, stili avvicinabili, forse anche vicinanza fisica.
Che ne pensate?
Dipende tutto dalle due persone. In alcuni casi potrebbe funzionare, in altri no. Se è infatti vero che in due si raddoppiano le idee, è anche vero che si raddoppiano i problemi però: scrivere è un atto talmente personale che mettere la propria intimità a confronto con un'altra persona non è detto che sia facile, anzi.
Ci stiamo provando, e le porte sono aperte qualsiasi interessato.
scrivere è un atto talmente personale che mettere la propria intimità a confronto con un'altra persona non è detto che sia facile, anzi.
Sono perfettamente d'accordo con quanto detto da Gdn.
Personalmente posso dire che ho scritto un romanzo (scritto, sia ben chiaro...mica pubblicato...magari ç__ç) e già sentire che qualcosa non andava dagli altri è un pò difficile, anche se sono la prima ad ammettere che sono critiche costruttive (la maggior parte delle volte). Insomma sentirmi dire che "questo pg non va bene" o cose simili è un pò come una lesione della mia intimità. :D Lo so che alla fine è un atteggiamento negativo e cerco di non darci peso...anzi cerco di sradicarlo del tutto.
Per quanto riguarda un romanzo in due è un pò difficile la cosa, almeno a mio parere.
In un altro forum sto partecipando a un romanzo a più mani nel senso che ciascuno gestisce due personaggi (uno umano e uno vampiro...ma per intenderci, vampiri veri...mica twlight o come cavolo si chiama) dopo che i master ci hanno dato un ambientazione e un punto di partenza. Il romanzo viene dunque creato dall'interazione dei vari personaggi...nel senso che se il mio pg vuole interagire col personaggio x, creo il mio post e poi, prima di pubblicarlo lo faccio leggere al proprietario del pg x interessato che mi dice se le risposte/reazioni della sua creatura vanno bene o vanno cambiate.
In questo modo non c'è alcuna "violazione" dei miei personaggi.
Differente è scrivere un romanzo con i personaggi gestiti da due autori...secondo me la buona riuscita dipende molto dal carattere degli autori in sè ;) Però credo che alla fine cercando di accontentare entrambi o vedeno prevalere uno dei due, la storia verebbe "costretta" e nessuno degli autori ne sarebbe soddisfatto. Forse la cosa sarebbe più fattibile mettendosi insieme a creare mondo e ambientazione, ma gestendo i pg separatamente ^^
:wub:
Sì, sicuramente non sarebbe una cosa semplice, per i motivi già detti.
L'idea non sarebbe comunque quella di un romanzo a più mani del tipo di cui parla Erin o che si ha la possibilità di creare qui sul forum: quel tipo di scrittura può essere un gioco divertente, ma non ne può uscire qualcosa di qualità.
Intendevo una scrittura in cui gli autori siano molto ben coordinati, e quasi in simbiosi: non dovrebbe esistere un "tuo" e un "mio", ma soltanto un "nostro", il cui fine sia la migliore riuscita del romanzo. Quindi, ambientazione, trama e personaggi da studiare insieme. Poi, riguardo la scrittura, andrebbe bene una struttura alla Martin, con diversi POV: in questo modo, ogni autore avrebbe i suoi capitoli da scrivere (anche se le scene potrebbero anche essere decise insieme),che poi possono essere revisionati dall'altro (che può dare suggerimenti).
Nel fantasy, hanno scritto in coppia Weis e Hickman (Dragonlance), mentre in altri generi mi viene in mente il caso di Allain e Souvestre che hanno scritto le avventure di Fantomas e del commisario Juve. Puoi ispirarti a questi casi famosi, per capire meglio come funziona il lavoro di coppia.
Tornando a consigliare nuovamente il nostro progetto per il romanzo multiautore, confesso di esser stato anch'io tra gli aspiranti scrittori pronto a sconvolgere il mondo col mio stile. Ai tempi delle superiori scrivevo tantissimo, di tutto peraltro, quindi non solo fantasy. Ho poi smesso semplicemente perché mi sono via via sempre più impigrito. Ha iniziato a scocciarmi la rilettura di quel che avevo messo in scrittura. Quando ho realizzato che mi divertiva più la parte creativa e che una volta terminato il parto, la cura del bimbo mi scocciava, ebbene, ho scelto di lasciare. Preferisco a oggi più leggere, valutare scoprirmi in nuovi e vecchi autori. In espressioni che ho usato o che forse mi piacerebbe usare. Tendendo al controllo sugli altri finirei per rendere impossibile la collaborazione o la scrittura a più mani, quindi in verità aver smesso di scrivere è stato il più grande favore che potessi fare all'umanità intera. ^_^
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Scrivere un romanzo (qualunque romanzo) non è difficile se si hanno idee e una storia di base intorno a cui svilupparle e approfondirle ^_^
Scriverlo in due penso sia arduo, a meno che non si sia cresciuti con le stesse passioni e si sia affiatatissimi (vedi weis & hickman con dragonlance).
Per il discorso degli oneri, all'inizio basta affidarsi a case piccole o se si ha fortuna essere presi da una casa grande :D
Proprio in questi giorni sta uscendo il mio primo romanzo fantasy :D
C'ho messo anni per scriverlo (anche perchè l'ho riscritto tre volte prima di esserne soddisfatto, ma tanto a me non mi aspettava nessuno, al contrario di Martin :P ) però finalmente ce l'ho fatta ^_^
Se dovesse andare bene avrei trovato finalmente la mia strada in questa vita, e potrei dedicarmi alla scrittura a tempo pieno :)
Se voleste supportarmi poi vi farei una statua ad uno ad uno. Il romanzo si chiama "Di luce ed oscurità" e devo dire che Martin lo ha molto influenzato, con tutte quelle fazioni e l'assenza di veri e propri cattivi inutili :)
Bravo Kellendor: deve servire parecchia pazienza e tenacia!
Nessuno di coloro che si dilettano a scribacchiare (vedo che sul forum ce ne sono un bel pò), ha la malsana idea di tentare la creazione di qualcosa di più ambizioso, complicato, faticoso e gratificante?