Volevo proporvi la lettura di questo articolo pubblicato il 27 marzo sul Corriere della Sera.
http://www.corriere.it/cultura/10_marzo_27...44f02aabe.shtml
Il giornalista, Massimo Gaggi, riporta le teorie di Nicholas Carr, la "bestia nera" del popolo del web, secondo cui Internet ha portato dei vantaggi ma anche molti svantaggi agendo sul modo di pensare, che diventa sempre più superficiale e meno ragionato, sulla memoria a lungo termine che si perde, sulla concentrazione che diventa meno solida.
Parla anche degli interessi economici delle grosse aziende del web e della new-technology che preferiscono avere dei clienti più stupidi che clienti più intelligenti.
Io personalmente non ci avevo mai pensato e questo articolo mi ha un po' shockato. Effettivamente Internet ha cambiato molto le nostre vite. Come stabilire se in meglio o in peggio? E come valutare i prezzi da pagare per la verità virtuale che in esso può essere contenuta?
Voi cosa ne pensate?
:wub:
Più stupidi no, che si faccia meno affidamento sulla memoria quando hai tutto a portata di click invece sicuramente è vero.
Ma la stessa cosa potremmo dirla di tutte le ultime invenzioni no? onestamente, chi si ricorda più a memoria i numeri degli amici da quando li ha in rubrica nel telefonino? Con il 'fisso' uno sforzetto di più si faceva.
Chi fa più un calcolo a mente visto che in ogni orologio c'è una calcolatrice?
Immagino che i bardi e narratori siano inorriditi all'invenzione della stampa, ma non sono sicura che siamo più 'stupidi' oggi rispetto ad allora. La memoria è una (piccola, imho) parte dell'intelligenza e non è L' intelligenza.
Per la concentrazione...boh, sono indecisa. Personalmente, se ho da fare facebook non riesce a distrarmi nè mi dimentico la pentola sul fuoco perchè sono in rete. Anzi, ho imparato a lavorare bene come prima anche facendo qualcos'altro di leggero nel mentre (e programmare non è un lavoro meccanico, ma in minima parte persino creativo).
In questo senso si potrebbe dire che la capacità di concentrazione si amplia addirittura senza perdere in profondita?
per quanto mi riguarda il variopinto mondo del web, dei videogiochi e dei telefonini è una forte distrazione... nel senso che se devo studiare/fare qualcosa di non molto entusiasmante, la tentazione di accendere il pc e cominciare a navigare è abbastanza forte (e infatti non studio MAI a casa)
però vale anche per i libri, per lo sport, stare con amici e amiche... ma non credo che questo cose, anche se si può parlare di "distrazioni", mi rendano più scemo.
cioè, magari mi rendono più scemo perchè è tempo sottratto allo studio, ma non è una prerogativa del web.
riguardo al "modo di ragionare superficiale e poco ragionato", immagino dipenda da come si usa internet.
se lo si usa per scaricarsi le verisioni di latino giò tradotte, concordo con Carr, ma per me il web è stato una grande fonte di informazioni e idee e dunque accrescimento intellettuale.
Bello l'esempio dell'alfabeto e dell'invenzione della stampa: se Carr fosse vissuto a quel tempo, ci avrebbe avvertito dei gravi pericoli portati da queste pericolosissime invenzioni, che avrebbero modificato il nostro cervello, eccetera, eccetera.
Ci sarà sempre chi si oppone al cambiamento, su questo ci possiamo contare.
Mi trovo molto nella posizione di Neshira: francamente, saper fare i calcoli, o saper ricordare tante cose, è una parte quasi irrilevante dell'intelligenza. L'intelligenza è ben altra cosa, e i più bravi a fare le moltiplicazioni a mente e a ricordare ogni dettaglio di ogni cosa a memoria sono non a caso noti come "idiot savant". Tanto vale lasciar fare queste cose alle macchine.
Internet serve a dare risposte.
L'intelligenza serve a fare le domande giuste.
Internet ha portato dei vantaggi ma anche molti svantaggi agendo sul modo di pensare, che diventa sempre più superficiale e meno ragionato, sulla memoria a lungo termine che si perde, sulla concentrazione che diventa meno solida.
Per esperienza personale devo dare ragione a Carr sulla diminuzione della capacità di concentrazione e della profondità di pensiero conseguente all'uso massiccio di Internet; per quanto riguarda la perdita della memoria a lungo termine non saprei, ho la fortuna di memorizzare facilmente, in ogni caso ho notato che quando voglio fissare in mente qualcosa mi conviene lasciare da parte il computer e tornare a carta e penna.
La videoscrittura, con la sua possibilità di rivedere e correggere continuamente le frasi, mi ha inoltre fatto perdere la capacità di scrivere in modo chiaro e logico che anni fa mi consentiva di fare un tema direttamente in bella copia.
Carr doveva essere un collega di sto tipo quà....
Carr doveva essere un collega di sto tipo quà....
Beh, non è che un mezzo debba per forza essere santificato a prescindere. Mi pare che comunque le questioni poste non siano qualunquistiche ed egli stesso fa delle distinzioni.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Chi fa più un calcolo a mente visto che in ogni orologio c'è una calcolatrice?
Io li faccio proprio per non perdere l'abitudine; preferirei non arrivare al punto di gente che conosco, che non riesce a fare a mente neppure i calcoli piú semplici.
A parte quella nota, sicuramente Internet può essere una distrazione, ma come mille altre cose: televisione, fumetti, libri, ecc.; per la concentrazione non saprei: da un lato è vero che a volte si riscontra un calo, dall'altro magari negli stessi casi Internet è uno dei posti dove si riesce a concentrarsi maggiormente. Credo quindi che la situazione sia più complessa di un semplice "Diminuisce la concentrazione".
In linea generale concordo con chi non la vede così tragica; però farei una distinzione qualitativa (la faccio tramite un esempio): concordo pienamente col "I calcoli facciamoli fare alle macchine", credo però che quando si arriva a eccessi (almeno, per me sono tali) tipo non riuscire a fare a mente conti come 56×2 (o due diviso radice di due... non lo sto inventando, l'ho visto fare con la calcolatrice) converrebbe fare un passo indietro.
concordo pienamente col "I calcoli facciamoli fare alle macchine", credo però che quando si arriva a eccessi (almeno, per me sono tali) tipo non riuscire a fare a mente conti come 56×2
Io ho serie difficoltà anche con questo tipo di calcolo: mi ritrovo a contare sulle dita (se non ho il calcolatore). Però mi è chiaro il concetto di "moltiplicazione per due", ed è questo quello che conta... (vorrei sottolineare che quando andavo a scuola non esistevano i pocket calculator, né tanto meno internet).
(o due diviso radice di due... non lo sto inventando, l'ho visto fare con la calcolatrice).
Qui invece concordo con te: se si fa questa divisione col calcolatore non si è capito che cosa signifca "radice di due" (e forse neppure la divisione). La risposta in questo caso mi è immediata, due diviso radice di due fa radice di due (e non occorrono capacità di calcolo per saperlo). Naturalmente poi devo usare il calcolatore per trovare la radice di due! :D (vabbè, quella la so... è circa 1.41... :wub: ).
ho serie difficoltà anche con questo tipo di calcolo: mi ritrovo a contare sulle dita
Il mio discorso era un altro: conti sulle dita? Va bene, è comunque un calcolo fatto senza calcolatrice; devi fare "50×2 + 6×2"? Va bene lo stesso, del resto fare conti a mente non significa rifiutare ogni semplificazione. Ma c'è gente che senza calcolatrice è letteralmente - o quasi - persa, se non a livello di "Spendo 1,50 Euro piú 0,50... quant'è il totale?" poco ci manca; forse sono io che do troppa importanza alla capacità di fare almeno calcoli basilari a mente, ma credo che arrivati a quei livelli converrebbe cercare di riabituarsi un minimo.
poi devo usare il calcolatore per trovare la radice di due! ^_^ (vabbè, quella la so... è circa 1.41
Almeno quella è facile da ricordare fino alla quarta cifra decimale: 1,4142, 41 e 42 sono consecutivi :D Però potremmo proporre una legge che ne fissi il valore a 1,429, com'è stato fatto una volta :wub:
Il mio discorso era un altro: conti sulle dita? Va bene, è comunque un calcolo fatto senza calcolatrice;
Eh, no: le dita sono una calcolatrice. Molto lenta, magari, ma sono una calcolatrice... :wub:
Ho visto personalmente una cassiera del supermercato andare nel panico nel quantificare il 3% di un euro, ed il mio prof di italiano/latino (liceo scientifico) una volta fece la media tra 6,5 e 6,5.. :wub:
Dubito che loro navighino spesso in internet. :D
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Io non uso quasi mai la calcolatrice per i calcoli più semplici, mi "vergogno" con me stessa a farlo :wub:
Io non uso quasi mai la calcolatrice per i calcoli più semplici, mi "vergogno" con me stessa a farlo :unsure:
In effetti io non ho nemmeno una calcolatrice. Conto con ostentazione sulle dita - e non me ne vergogno affatto. E quando faccio la spesa, accetto il resto senza contarlo: sono un vero signore, io. :figo: